Dal primo ottobre 2023 sarebbe dovuto entrare in vigore il nuovo regolamento della FIFA e dell’UEFA sulle percentuali da dare a procuratori e agenti nelle compravendite di calciatori, ma nessuna comunicazione. Solo parole di settembre ancora con tanto caldo scritte sulla sabbia?
Il nuovo regolamento, tra le varie novità, prevede un obbligo di esercizio della professione esclusivamente da parte di soggetti titolari di licenza ufficiale FIFA, l’introduzione di un tetto sulle commissioni e i limiti alla rappresentanza multipla, ovvero sia non si potranno rappresentare contemporaneamente il venditore e l’acquirente.
La cronaca: il Presidente FIFA Infantino era convinto che la finestra di mercato ufficiale di luglio e agosto 2023 sarebbe stata l’ultima a rimpolpare le casse di procuratori e agenti. A gennaio chi avrà bisogno di accrescere la rosa dovrà versare ai procuratori e agenti le stesse cifre dell’ultimo calciomercato? Se ne saprà di più una volta che a pronunciarsi sarà la Corte di Giustizia Europea, presso la quale è stato depositato il ricorso sulla legittimità o meno di queste riforme. Sarà il passaggio chiave per capire che ne sarà di questo tentativo di ridimensionamento.
Basti pensare che per le transazioni internazionali nell’ultimo calciomercato estivo, su una cifra totale intorno ai 6,8 milioni di euro, sono stati spesi per i cartellini 651 milioni di euro. Soldi che sono sono finiti nelle casse delle agenzie che trattano i passaggi da una società ad un’altra.
Infantino, capo della FIFA, non aveva fatto i conti con le organizzazioni dei procuratori, si era “dimenticato” della sentenza regionale del Tribunale di Dortmund del 24 maggio ribadita da altre ordinanze non a favore di FIFA e Federcalcio tedesca e tutto è passato dopo il 17 agosto 2023 nella mani del pronunciamento della Corte di Giustizia Europea che dovrà pronunciarsi, oltre alle limitazioni sulle percentuali spettanti ai procuratori in occasione di vendita di cartellini, anche sull’introduzione del nuovo albo della categoria varato dalla FIFA.
Dopo quella data di agosto del passaggio al Tribunale Europeo le associazioni di categoria degli agenti hanno mandato diffide a tutte le Federazioni europee che gestiscono il gioco del calcio, compresa la FIGC italiana.
Il Presidente della FIGC Gravina, sulla linea di Infantino, non ha inteso soccombere alle richieste dei procuratori e ha deciso di seguire assieme alla UEFA la linea del Tas di Losanna che “sosteneva” la nuova legge sulle commissioni calmierate. Se ne parlò nel Consiglio Federale di settembre.
Col ricorso alla Corte di Giustizia Europea i ricorrenti sono convinti che il loro ricorso contro la Federazione tedesca debbe essere applicato in tutta l’Europa e non solo in Germania perché secondo gli avvocati delle agenzie che trattano calciatori le “decisioni della FIFA e della UEFA rischiano di limitare il commercio tra Stati membri dell’Unione Europea“.
Insomma: FIFA, UEFA e Federazioni hanno deciso di andare avanti per la loro strada, le comunicazioni dopo il primo ottobre sono però latitate.
Se saranno applicate a partire dal prossimo primo gennaio, le nuove percentuali prevedranno:
- il 10% della spesa relativa al cartellino per chi farà da mediatore in rappresentanza del club che cede un calciatore;
- il 3% a chi rappresenta la società che compra o un giocatore che abbia un ingaggio lordo superiore ai 190mila euro;
- il 6% agli agenti, iscritti all’Albo, che risultino in possesso di doppio incarico da parte della squadra che acquista il cartellino e da parte del calciatore.
La riforma della FIFA sulle commissioni ai procuratori era qualcosa che gli spettatori del calcio aspettavano in tutto il mondo, non sappiamo se tutti i dirigenti di società sono dello stesso avviso, vittime di convivenze o coesistenze non trasparenti.
La speranza è che con la nuova legge si metta fine alla compravendita di giovani calciatori con mandati di rappresentanza, impediti in tutti i paesi, con agenzie di procuratori che offrono soldi alle famiglie per averne la procura mandandoli a giocare in giro e creando dei mostri a 17/18 anni con le tasche piene di soldi che pensano di essere fuoriclasse, invece non lo diventeranno mai.
Domani gioca la Nazionale, nuovamente alla prese con la paura di non partecipare al prossimo Europeo perché in Italia crescono pochi giocatori. Non un fuoriclasse almeno da dieci anni, ma tutti attratti dagli euro più che dal pallone che rotola.
Ben inteso: il calcio è malato non solamente per i compensi dei procuratori, però la legge della FIFA su tali compensi, se sarà applicata, potrebbe aiutare a mettere più in ordine nei bilanci in rosso di tutte le società.