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Gol e fantasmi azzurri

foto ph.FAB / Shutterstock.com

Con la Nazionale azzurra di mezzo può succedere sempre qualcosa. In vantaggio di 3 a 0 ha pensato di festeggiare il venerdì 17 rilanciando la nuova “Corea” dei Balcani  e un nuovo carneade di nome Atanasov, autore di una doppietta in dieci minuti.

Fantasmi  palermitani cacciati da un Olimpico di Roma pieno di amore e calore per i colori azzurri e dai nuovi “ghostbuster” Raspadori ed El Shaarawy, che appena entrato con due sciabolate degne di Mago Merlino ha messo da parte i patemi, anche se i macedoni non hanno mollato mai e hanno accumulato 4 cartellini gialli per pestoni.

La cronaca della paura è stata raccontata, ma bisogna aggiungere non il nuovo gioco ma la carica di Spalletti nel preparare le partite. Jorginho ha sbagliato altro calcio di rigore: può continuare a calciarli ma dovrà cambiare la modalità di tiro perché il saltello non spaventa più neanche i portieri dei settori giovanili: basta stare fermi e il tiro alla “ricotta” sbatte addosso.

Bene gli esterni, bene Darmian che ha voluto far vedere a Simone Inzaghi che può anche non scaldare la panchina. Bene Dimarco, anche senza gol da 56 metri. Bene il centrocampo sotto la regia dell’italo-brasiliano dell’Arsenal e con un Barella pieno di garra, un Bonaventura che si scorda la carta d’identità. Poi c’è Chiesa che ha prodotto una buona percentuale della fase offensiva con due gol. Piace anche la leggerezza di Raspadori e Berardi, ma contro l’Ucraina dovrà essere alimentata da più cazzimma.

Abbiamo visto le streghe per una difesa che non lascia tranquilli: contro gli ucraini servirà qualcosa di diverso. Siamo vivi e vegeti oltre le nostre paturnie, sul neutro di Leverkusen si può giocare con due risultati a disposizione su tre, ma non siamo più figli di Rocco, abbiamo difficoltà a difenderci, non siamo in grado di fare le barricate, perciò sfruttiamo il potenziale davanti cercando il gol.

Deve finire bene, non si possono saltare dopo due Mondiali e un Europeo dopo averlo vinto con la magia azzurra. Per farlo gli Azzurri prima devono liberare la testa, dopo potranno imporre la loro tecnica e qualità, altrimenti il fiato sul collo ucraino non farà passare davanti alla tv una serata di sigaro e brandy in poltrona, mentre per i connazionali tedeschi presenti diventerebbe una allegra serata.

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