Quattordicesima giornata di campionato ubriacata dalle parole della vigilia dello Special One e dalle polemiche sui tempi di recupero che hanno permesso di pareggiare le gare. Tante diatribe anche in altre gare con gli arbitri nel mirino. Non è colpa della categoria arbitrale se l’IFAB non decide sul tempo effettivo di gara: da qui alla fine il tempo di una gara conterà sempre di più.
Vincono tutte le squadre in corsa per lo scudetto e la zona Champions. Pareggiano tutte quelle nella parte destra della classifica al di fuori della zona rossa. Nel fondo annaspano la Salernitana e il Cagliari. Avvicinamento alla parte sinistra del Torino.
Nella quattordicesima giornata di campionato clamorosa l’uscita in anticipo di Mourinho che contesta la designazione dell’arbitro Marcenaro e del VAR Di Bello. “Marcenaro lo abbiamo avuto tre volte come quarto uomo e non penso che abbia la stabilità emozionale per partite di questo livello come Sassuolo-Roma. Non mi sento tranquillo neanche con l’uomo VAR Di Bello e per la posizione di Mancini in diffida, e delle sceneggiate di Berardi“.
A fine gara dopo aver abbracciato tutti i suoi giocatori sotto la Curva romanista che ha invaso Reggio Emilia si è dimenticato di salutare il migliore in campo, l’arbitro Marcenaro, facendo un altro show e parlando in portoghese e non in italiano nella conferenza stampa per giustificarsi delle parole della vigilia non capite dalla stampa e portandosi avanti sul probabile deferimento con la giusta scusa.
Lo scorso 2 dicembre, intanto, è arrivato il sorteggio in salita per la Nazionale di Spalletti per gli Europei di giugno prossimo con Spagna, Croazia e Albania nel girone. La gara dovrà essere fatta sulla carta, lasciando da parte la Spagna, con Croazia e Albania per accedere agli ottavi qualificandosi le prime due.
Il Governo e il Ministro dello Sport Abodi chiedono al calcio di creare centri sportivi, stadi nuovi e strutture per intercettare i giovani, ma anche di portare il campionato di Serie A al più presto a 18 squadre. La Lega difende il Governo per quanto riguarda la ristrutturazione degli stadi, ma deve fare qualcosa di più per aiutare i Comuni a risolvere i nodi burocratici.
Monza-Juventus 1 a 2. La Signora del campionato italiano è tornata e crede nello scudetto, questa volta con due notti in testa al campionato non alla Guardiola ma con il gioco di Allegri: cinica, vigorosa, contemplativa, ha fatto fuori il Monza di Palladino, bello davanti allo specchio del tiki-taka, non più di moda. La parola migliore è quella del “giochismo” poco concreto dopo aver avuto un possesso pallone superiore al 65%, ma con un solo tiro in porta e un gol. La Juventus non gioca bene, tutti dietro alla linea del pallone, ed è anche fortunata perché incassa il pareggio al 90’ e vince al 94’ di gioco. Il Monza perde la prima gara casalinga.
Milan-Frosinone 3 a 1. Il Diavolo rossonero ricomincia da tre con il nuovo “diavoletto” Jovic, tanto discusso al suo primo gol nel campionato italiano. Frosinone troppo tenero per fermare il riscatto rossonero dopo il KO europeo. Pioli in emergenza in difesa sposta Theo Hernandez a fare il centrale. I ciociari si sono mangiati un gol con Cuni e Maignan salva il risultato. Il Frosinone ha cercato di giocare alla pari, ma subito dopo il gol ha sofferto come gli è successo con frequenza in difesa.
Lazio-Cagliari 1 a 0. Vince Sarri,ma esce tra i fischi. Torna alla vittoria l’Aquila grazie al portiere Provedel. Un finale scellerato dei laziali, mentre i sardi non pareggiano grazie al portiere laziale e agli errori di Pavoletti e Oristanio. Il Cagliari ha giocato più di 50′ con l’uomo in meno per l’espulsione di Makoumbou: l’arbitro aveva prima estratto il giallo, poi dopo il richiamo del VAR ha estratto il rosso facendo perdere l’aplomb inglese a Ranieri.
Lecce-Bologna 1 a 1. Succede di tutto al 100’ di gara. Doveri il più anziano dei fischietti prima fischia il fuorigioco di un giocatore salentino, richiamato dal VAR annulla la decisione e sulla stessa azione fischia un rigore per il Lecce. Thiago Motta non ci sta: il VAR Nasca ha portato via altri punti al Bologna, i 10’ di recuperi non sono congrui. “Nasca non ha in mano una telecamera, ma un’arma“. Deferito Thiago Motta. Godono il Lecce e D’Aversa, un punto inaspettato. Tutto giusto, ma si dimentica che il Bologna ha dominato tutta la gara.
Fiorentina-Salernitana 3 a 0. Nell’unica partita senza polemiche della domenica la Fiorentina ritrova il successo che mancava dal 12 novembre e finalmente trova il gol di Beltran. Normale amministrazione contro una Salernitana che Inzaghi non è riuscito ad rianimare neanche con i cambi ad inizio ripresa.
Udinese-Verona 3 a 3. È pirotecnico il risultato al Friuli che nega ancora la vittoria all’Udinese. Friulani in vantaggio di due reti nella prima parte della gara, pareggiano, ritornano in vantaggio ma al 97′ di gioco una papera del portiere Silvestri e un gol di Henry salvano la panchina di Baroni.
Sassuolo-Roma 1 a 2. Partita dominata dal giovane arbitro genovese, il migliore in campo. Soffre la Roma nel primo tempo, la ribalta solamente dopo il rosso sventolato (e giustamente segnalato) dal VAR Di Bello, un giusto rigore e un gol fortunoso. Dello show di Mourinho in veste ultras che vuole farsi rinnovare il contratto dai tifosi e non dagli americani. Unico probabile errore del direttore di gara il mancato giallo a Mancini che giocherà la prossima gara con la Fiorentina. Cosa avrà pensato Mou, che le gare si vincono in anticipo?
Napoli-Inter 0 a 3. La partita non è stata dominata dall’Inter, ma la compattezza, la solidità del Biscione specialmente nel cuore del gioco hanno fatto la differenza. Bene il “Ciuccio” nel primo tempo, con l’unico errore di lasciare spazio all’implacabilità sotto porta dei milanesi con le incursioni dei mediani Calhanoglu e Barella, autori di due gol. L’errore di Mazzarri è attaccare con tanti uomini e difendersi con pochi. Inutili le proteste dall’arbitro Massa da parte dei napoletani: le moviole hanno dimostrato che al 90% aveva ragione.
Torino-Atalanta 3 a 0. Il più bel Toro della stagione ha battuto l’Atalanta di Gasperini. Dea gioca in campionato in modo alternato non bene in campionato non vince da ottobre bene in Europa. Contro il Toro che Juric ha messo in campo bene e pimpante la Dea ha sofferto in difesa viste quasi l’assenza di tutti i titolari con il sol Scalvini in campo centrale che ha permesso a Zapata da ex di infilare due volte la porta avversaria
Genoa-Empoli 1 a 1. Per il Vecchio Balordo uno spiraglio di luce arriva dai risultati degli avversari nelle vicinanze della su classifica. La prestazione convincente con i soliti errori sotto porta si spera che possano sparire con il ritorno della qualità, come visto nel primo tempo contro l’Empoli nel quale si è stati in grado di saper pungere. Anche in trasferta adesso il popolo genoano si aspetta, oltre il fioretto di chi è in grado di utilizzarlo, anche la sciabola degli altri come accade dentro il Tempio. La partita di sabato ha dimostrato che il Genoa ha la possibilità con i rientri importanti dai box di poter crescere sia nel gioco che in classifica. Le trasferte del Grifone sono da espugnare: solo una vittoria in 14 gare. La classifica ad oggi è disegnata solo nelle prime due posizioni, per quanto riguarda il piazzamento per giocare in Europa, e soprattutto la parte destra della classifica, si delineano già strategie di mercato avendone tutte bisogno. Strategie che potrebbero servire alla classifica finale, in particolare per il Genoa, con la speranza che dopo il cenone di Capodanno ci sia qualcuno di nuovo all’orizzonte per Gilardino.
Coppa Italia Freccia Rossa. La Lazio e il Genoa questa sera saranno le prime due società a giocare gli ottavi di finale. Partita di cui entrambi gli allenatori, Sarri e Gilardino, avrebbero fatto a meno viste le assenze per infortuni. Il Grifone in particolare per il recupero degli assenti nelle scorse 13 giornate di campionato.
Che squadre vedremo in campo, le bis o le tris, visto e considerato le convocazioni con i giovani della Primavera? Assenti sicuri nella Lazio Casale, Zaccagni e Romagnoli oltre il “mago” Luis Alberto infortunatosi nell’ultima di campionato. All’ultimo escluso Vecino per motivi disciplinari.
Gilardino per la Coppa Italia non ha intenzione di rinunciare a passare il turno prima di muoversi da Genova. Ci tiene il mister, ci tiene la società senza illudersi di replicare il risultato della seconda giornata di campionato. A domanda sul probabile turnover il tecnico ha risposto: “Riposare è dura perché siamo contati. Bisognerà valutare molte situazioni, vedremo se portare qualche ragazzo della Primavera“. Assenti sicuri Bani, Gudmundsson, Ekuban, Messias. In dubbio dall’inizio anche per Malinovskyi, squalificato a Monza, sotto osservazione Retegui che potrebbe andare sotto il Cupolone e giocare uno scampolo di gara per mettere fiato e riprendere il ritmo partita. Quasi certamente in campo il giovane Fini.
Per le formazioni laziali e genoane a stasera. Quello che è sicuro è che i convocati saranno ventidue: Calvani, Leali, Sommariva, De Winter, Dragusin, Haps, Hefti, Martin, Matturro, Pittino, Sabelli, Vogliacco, Arboscello, Galdames, Kutlu, Jagiello, Malinovskyi, Papadopoulos, Thorsby, Fini, Retegui, Puscas.
Arbitra Sacchi di Macerata. Ha 39 anni, 6 gare in stagione: 4 in Serie A, una in Serie B, una nel campionato cipriota. Mai diretto Lazio e Genoa quest’anno. Sacchi agli onori della cronaca e del gossip per non aver stretto la mano all’assistente Francesca Di Monte prima della gara Sassuolo Lecce. Sospeso per un turno da parte del designatore Rocchi.
Primo assistente Raspollini (Livorno), secondo Laudato (Taranto), quarto uomo Fourneau (Roma), VAR il VMO Di Martino (Teramo), AVAR Muto (Torre Annunziata).