Questa mattina, presso il Museo del Genoa, è stata inaugurata la mostra del fumettista Marco Paravidino dal titolo “40 anni di Genoa illustrato: volti e gol in puntata di matita“. La mostra sarà aperta al pubblico fino al 30 aprile 2024 e ripercorre, proprio nel cuore del percorso museale della storia del Club più Antico d’Italia, alcuni passaggi e personaggi chiave degli ultimi quarant’anni di storia rossoblu.
Si tratta di una mostra accessibile a tutti, dai più piccoli ai più grandi. Ci si potranno trovare tutti quei beniamini, da Martina ad Aguilera, da Gudmundsson a Retegui, e tutti quegli allenatori, da Scoglio a Bagnoli, da Gasperini a Gilardino, che hanno scritto – e stanno ancora scrivendo – pagine di storia del Grifone.
“Come nasce questa mostra? L’anno scorso, nel 2022, radunavo un po’ di cose per organizzare come farla e mi resi conto che, col campionato di Serie B 2022/2023 del Genoa, si avevano quarant’anni dall’anno 1983, da quando lo seguo – ci spiega il fumettista e tifoso rossoblu, Marco Paravidino – A quel punto mi sono detto: faccio una sintesi di quelli che sono i miei ricordi, le facce, i personaggi, le partite che ho visto e che mi sono rimaste più dentro. Allora ho cominciato a lavorare tra acquarelli e caricature giocando su cose che possano andare bene a bambini, ragazzi e anche qualcosa di più. Ci sono le caricature di tutti questi personaggi, in quella moviola che si è sempre vista sui giornali e si ricorda inventata da personaggi come Silva e altri”.
La curiosità risiede anche nel come prendono forma queste caricature. “Guardo il personaggio, guardo 2/3 fotografie, lo studio, poi vado un po’ ad istinto. Quello che mi è venuto alla prima è Marco Rossi, così come un attimo ci ho messo a fare Vavassori e Stellini. Criscito ci ho messo dei giorni, prima un pezzetto, poi l’altro”. Infine, si è parlato della più significativa ed emozionante delle opere che il fumettista Marco Paravidino ha ricreato. “Tutte hanno la loro importanza, da Boselli all’Europa conquistata ancora ai tempi di Bagnoli, ma quella che più mi ha emozionato, riportando ricordi ancora più indietro, è stata Modena-Genoa 1 a 3. Mentre la disegnavo – ed è stata lunga disegnarla – sono andato a rivedere filmati, gol, dettagli: nel farlo ho rivissuto quella gioia lì. Quel campionato fu un calvario, quella fu una liberazione”.
ALCUNI SCATTI DALLA MOSTRA DA OGGI APERTA AL PUBBLICO AL MUSEO