Al termine della gara tra Monza e Genoa, dalla sala stampa del “Brianteo” è intervenuto il tecnico del Genoa, Alberto Gilardino. Queste le sue parole a caldo ai media presenti. La prima domanda è su un possibile errore di De Winter in occasione del gol del Monza, che non sarebbe uscito a contrastare Mota, ma avrebbe pensato a difendere la porta. “In questo momento sbavature e imperfezioni che concediamo le paghiamo a caro prezzo. Purtroppo sì, dovrò rivedere la partita e quel tipo di situazione. C’è stato un cambio gioco dove Fini e Vasquez sono arrivati, mentre De Winter anziché andare sull’uomo ha fatto due o tre passi per coprire la porta e abbiamo preso gol. Parlando della partita a caldo, sinceramente è difficile rimproverare qualcosa ai ragazzi e alla squadra. C’è frustrazione, è naturale che sia così, perché quando vieni qui e dopo un primo tempo equilibrato, c’è un secondo tempo a tratti dominato per fraseggio e situazioni…Non ricordo un tiro in porta del Monza nel secondo tempo, ma parliamo sempre delle stesse cose. Torniamo a casa sconfitti, c’è da lavorare e basta. Deluso? No, deluso no perché della squadra non sono deluso. Sono arrabbiato per il risultato: nuovamente c’è stata la prestazione, così come c’era stata a Frosinone e in altri campi. In questo momento il problema grande è che quel poco che concediamo lo paghiamo però pesantemente. In Serie A non puoi permetterti di avere all’interno della gara amnesie e imperfezioni. Dobbiamo sempre essere lucidi. È una linea prevalentemente molto giovane sulla linea difensiva, chiaramente c’è da migliorare e da lavorare”.
Sulla poca precisione sotto porta e negli ultimi 25 metri: “Negli ultimi venti metri poca precisione, sicuramente dobbiamo fare di più a livello di concretezza. Creare creiamo sempre tanto. Serve qualità negli ultimi metri, dobbiamo ricercarla dentro la partita, e sono aspetti su cui dobbiamo migliorare oltre che sotto l’aspetto difensivo. Le disattenzioni le paghiamo a caro prezzo in questo momento”.
Nella vostra squadra potrebbe esserci, essendo anche molto giovane, un po’ di “paura” negli ultimi minuti? Potrebbe subentrare anche questo aspetto?
“Abbiamo perso partite nei tempi di recupero, abbiamo preso gol nei primi tempi. Oggi lo abbiamo dimostrato con l’atteggiamento e la voglia di imporre il gioco di voler creare i presupposti per fare gol. Quindi assolutamente no”.
Perché nel primo tempo non vi siete espressi come nella ripresa?
“C’è stato molto equilibrio, abbiamo trovato più difficoltà nel giro palla e nel trovare i giocatori di maggiore qualità tra le linee per poterli accendere e per poter accendere la partita nei singoli giocatori, vuoi Messias, vuoi Albert. Nella ripresa è stato più semplice con l’attacco alla profondità e giocate sui piedi e uno-due. Normale che negli ultimi 20/25 metri dobbiamo avere la lucidità e la concretezza per far sì che tutte queste occasioni vengano concretizzate”.
Oggi sia lei che Palladino avete fatto di tutto per annullarvi a vicenda. C’è qualcosa che bisogna cambiare nell’area piccola, dove sono ormai tantissimi i gol sbagliati. Nelle ultime tre partite si conta una decina di gol falliti nell’area piccola…
“Sono aspetti visibili a tutti e ci dobbiamo lavorare. C’è da pensare a tutto quello che di buono si è fatto dentro la partita, alle imperfezioni da poter migliorare, su cui dobbiamo lavorare. Negli ultimi metri c’è bisogno di essere più concreti, un pochino più ignoranti, è questo il termine giusto. Essere più ignoranti sotto porta per portare a casa punti”.
Oggi i tifosi del Genoa sono stati spettacoli anche qui al Brianteo…
“Sui nostri tifosi non ci sono più parole, sono immensi. Ci seguono ovunque, in casa lo stadio è strapieno. Dispiace e c’è frustrazione da parte mia e dei ragazzi anche per questo motivo, perché ci tenevamo a regalare punti importanti per il prosieguo del cammino e anche per loro che ci seguono sempre in tanti. Quello che creiamo facciamo fatica a concretizzarlo, poi qualche imperfezione e sbavatura la paghiamo cara. Io ho una sola medicina ed è quella del lavoro quotidiano e del miglioramento, del cercare di correggere determinate situazioni. Mi aggrappo a quella”.
Perché avete questi cali nel secondo tempo: nei primi tempi sareste terzi dietro Inter e Milan. È una questione di tenuta fisica o mentale?
“Non c’è una spiegazione concreta sotto questo punto di vista. Ci sono state partite dove abbiamo preso gol anche nei primi tempi. Anche oggi la squadra ha dimostrato di esserci, di volere la palla, di voler finalizzare. Difficile dare una spiegazione concreta sotto questo punti di vista, sono onesto. Imperfezioni, sbavature ed errori li paghiamo”.
Alla luce di una prestazione offensiva comunque positiva, quanto ha inciso l’assenza di Malinovskyi?
“Avevamo Messias, Gudmundsson e Retegui in campo. Malinovskyi è importante come lo sono tutti gli altri, sta bene fisicamente in questo momento. Nelle ultime gare ha fatto molto bene, pu partire dall’inizio ed essere anche un’alternativa importante per la prossima gara”. Infine, un passaggio sulle condizioni di Messias, dove ha ribadito quanto detto anche in televisione: “Junior sta bene. Messias è uscito solo per crampi, ha fatto una buonissima partita”.
Monza 1-0 Genoa, due gol mangiati nella ripresa. Mota Carvalho la decide