Conta poco se Genoa-Juventus sarà un’altra partita ostica, fosse solo per il nome dell’avversario e il suo modo di giocare: conterà anche la strategia di Gilardino e del suo staff come successo nelle altre gare con le cosiddette grandi che hanno fatto ribollire il Tempio dall’inizio alla fine con intensità, corsa, grinta, lotta. Con la Juventus ci saranno in più i quattro moschettieri arrivati dal calciomercato.
A fine agosto erano il quartetto dei sogni: Retegui, Messias, Malinovskyi e Gudmundsson – l’unico che aveva fatto vedere in precedenza di esserci – sulla carta offrivano la garanzia di essere in grado di reggere il confronto con la qualità della altre squadre, in particolare quelle che stanno albergando nella parte destra della classifica.
Anche per loro, dalle parole è il momento di passare ai fatti con i piedi e le giocate, anche se contro la Signora del campionato sarà più facile con la grinta e la “cazzimma” dimostrate dai loro compagni contro Napoli, Roma, Lazio e Milan.
La scorsa domenica a Monza si è conclusa come peggio non si poteva fare tra gol falliti e quello incassato per errore individuale, con conseguente passo indietro in classifica visti i risultati della quindicesima giornata di campionato.
La Juventus attualmente solo per il risultato e la classifica incute timore, ma esaminando il gioco e come sono arrivati qui dovrà – e potrà – essere un obiettivo del Vecchio Balordo per ripartire.
Il Genoa contro la Juventus non potrà scendere in campo da “minimalista”, dovrà essere intransigente con il carattere e la grinta già durante il riscaldamento e accendere l’Albero di Natale genoano con tiri da fuori area (difficile vederne da dentro l’area) e marcature a uomo sui palloni inattivi e sui corner dei torinesi.
Anche Gilardino conterà sui quattro moschettieri, tutti insieme o a tempo, e si confronterà con loro e la vecchia guardia. Bani al rientro, Badelj alla ricerca dell’equilibrio. Tutti sono coscienti che la spinta e l’affetto della Nord e della Zena possono aiutare a fare la differenza: la sconfitta in Brianza ha innescato in tutti non solo rabbia, ma voglia di riscatto.
Ai “pisquani” della tattica meglio ricordare che i 5 cambi sono l’elisir delle partite che durano 100′ di gioco. Gli infortuni, il fiato, l’assenza dai campi in gare ufficiali non potranno essere più alibi per nessuno che possa giustificare gli errori davanti e dietro.
Basta un gol, una scintilla non solo dei quattro moschettieri per riaccendere il Vecchio Balordo considerato che in passato (ma anche quando sono stati utilizzati ultimamente) ha fatto vedere di essere in grado di far saltare qualsiasi sistema difensivo. È Quello che dovrà accadere contro l’autobus difensivo di Allegri davanti alla difesa: si dovranno cercare altre soluzioni e non andare in porta con il pallone tra i piedi.
Prima, dopo e durante la gara possiamo anticipare che sarà per tutti il “mugugno” se giocheranno tutti i quattro moschettieri insieme o a tempo. Tattica, tecnica, organizzazione, equilibrio saranno compito di Gilardino e dello staff, ma il risultato contro la Juventus non dipenderà solamente dal sistema di gioco e il modulo. Importante sarà la dislocazione di base con compiti singoli e collettivi che si devono integrare.
Formazione a domani sera alle 20. Gilardino in conferenza stampa come sempre darà il resoconto dall’infermeria che dovrebbe essere pressoché vuota.
Ormai Allegri è il nuovo Nereo Rocco: cuore, difesa, resistenza, cinismo, contropiede. Vincere senza incantare è la nuova filosofia di Allegri che disegna una Juventus con il gusto delle cose semplici. I suoi successi sono anche figli del portiere. La difesa juventina è spessa per l’attenzione nelle coperture e ricorda il vecchio metodo Trapattoni.
Una Signora modello Atletico Madrid e Simeone dove la difesa diventa un godimento, un’arte con la quale fronteggiare i più ricchi. Non solo in Spagna, ma anche in Champions. Allegri bravo subito a capire ed essere convinto di non essere superiori agli altri puntando su una difesa efficace. I giocatori lo hanno capito, anche se Chiesa e Vlahovic qualche volta non sono d’accordo e solo attraverso i risultati credono nella proposta dell’allenatore.
L’allegrismo farà notizia prossimamente come il “guardiolismo” grazie al “corto muso”, la vittoria su misura con carattere annesso di concentrazione e intensità anche nella fase difensiva. Dimostra consapevolezza dei propri limiti e con i risultati si compiace di esserlo.
È una qualità che nel campionato italiano manca da tanto tempo, eccetto che da parte di qualche squadra di bassa classifica pronta a far giocare male gli avversari peggio rispetto alle abitudini e dopo colpirli.
Lo studio delle strategie di Allegri ha prodotto effetti collaterali sugli allenatori e i loro staff nel preparare le partite, in particolare giocare senza prime punte per non dare punti di riferimento alla difesa bianconera, operazione spesso non andata in porto. Il Napoli nell’ultima gara ha giocato con tutti gli effettivi davanti, giocando intasando il centrocampo, e ha perso perché le sue stelle hanno sbagliato gol elementari.
Domani sera al Ferraris la Signora non ruberà l’occhio, ma vorrà giocare un’altra partita efficace e sporca per continuare la striscia dei 10 risultati utili consecutivi con nove volte il portiere imbattuto e 8 vittorie, il tutto dopo aver preso gol per tre gare precedenti. Tanto che è arrivato con tre gol di Gatti di testa, un difensore che ha portato alla classifica nove punti. Tutti abili e presenti, rosa al completo contro il Genoa, unico dubbio è Rabiot alle prese con una botta al piede.
Diffidati Genoa: D Winter e Frendrup. Diffidati Juventus: Cambiaso, Gatti, Locatelli. Arbitra Massa di Imperia, bancario, 42 anni, internazionale nella categoria Top Referee.
In stagione ha diretto 14 gare di cui 6 in Serie A (tra cui Juventus-Torino e Genoa-Salernitana), una qualificazione in Champions tra Maccabi e Young Boys, una gara in Europa League, tre in Champions League e il derby internazionale tra Scozia e Inghilterra.
Primo assistente Colarossi (Roma), secondo assistente Mokhtar (Lecco), quarto uomo Colombo (Como)m al VAR Fabbri (Ravenna), AVAR Abbattista (VMO di Molfetta).