Il Genoa torna alla vittoria in trasferta a distanza di tre mesi dall’ultima volta, ad agosto contro la Lazio. Al termine della partita del Mapei Stadium, Alberto Gilardino ha preso parola dalla sala stampa dello stadio: “È stato un primo tempo equilibrato, dove il Sassuolo è stato più bravo di noi nelle ripartenze, hanno fatto due o tre ripartenze dove hanno anche trovato la via del gol. Noi forse un po’ lenti nel palleggio, con poca lucidità nell’ultimo terzo di campo, mentre il Sassuolo è stato bravo ad addormentare la partita”.
“L’ambiente non aiuta per una squadra come la nostra che gioca sempre davanti a 35mila, pur essendoci tantissimi tifosi nostri che l’hanno resa più semplice. Nel secondo tempo abbiamo dato la dimostrazione di volerla andare a riprendere con ambizione e coraggio. L’ho chiesto ai ragazzi e hanno dimostrato, sia chi ha iniziato e chi è entrato, grande attaccamento a questo gruppo e voglia di andarsi a riprendere qualcosa di difficile. Perché non era semplice, il che vuol dire che ci sono valore non solo tattici, ma anche umani, di ambizione personale. Sono felice per loro e se lo meritano dopo quattro sconfitte consecutive fuori casa, dove qualcosa meritavamo. A Frosinone, Cagliari e Monza qualcosa meritavamo. Stasera abbiamo recuperato ciò che non abbiamo preso prima”.
Qualche settimana fa avevate parlato di frustrazione, oggi avete rimontato e addirittura vinto. Finalmente la zona Cesarini fa sorridere…
“Siamo contenti e felici di aver invertito un po’ le situazioni che ci sono capitate, questo è merito del lavoro fatto in queste settimane. Abbiamo mantenuto fiducia e consapevolezza all’interno del gruppo: queste sono le richieste ed è merito di quello che hanno fatto i ragazzi nel mondo migliore. Sono molto contento e felice per loro”.
Oggi avete scacciato un po’ di incubi, dal gol di Ekuban alla zona dove subivate gol…
“Sono molto contento per Caleb, che non è stato mai al cento per cento della condizione. È un giocatore che ha bisogno di continuità: oggi indubbiamente ha fatto un grandissimo gol, ma ha anche fatto tanto lavoro sporco. Ha fatto una partita importante. Non so se lui sappia realmente le sue grandi qualità, quando le scoprirà potrà diventare veramente un giocatore importante e devastante. Deve trovare il suo status fisico, nel lavoro, e non deve fermarsi. Per quanto riguarda la partita abbiamo cercato di vincerla, anche il cambio modulo ci ha dato qualcosina in più. Malinovskyi e Albert sotto la punta ci hanno dato qualcosa in più: li valuterà anche più avanti, perché Qquando rientreranno Retegui e Messias, saranno considerazioni che dovrò fare e valutare anche in base a chi affronteremo e alle qualità dei giocatori”.
Tutti i Genoani chiedevano di mettere il puntale sull’albero di Natale in una partita giocata a scacchi. Era difficile aspettarsi un Sassuolo dietro la linea del pallone, poi nella ripresa tutti davanti. Ma la linea difensiva a del Genoa lavora davvero alla grande
“Hanno lavorato tutti molto bene. Inizialmente era una partita a scacchi, è vero, vuoi per la bravura del Sassuolo e vuoi per un po’ di lentezza nostra nel fraseggio. Abbiamo portato – e ai ragazzi l’ho detto – troppi uomini sotto e Albert ed Ekuban rimanevano troppo soli sopra, anche se negli ultimi trenta metri abbiamo avuto la possibilità di essere più concreti e lucidi nell’uno contro uno. Nel secondo tempo ci è scattato qualcosa addosso, la richiesta mia per la squadra è stata tale. Dovevamo dare qualcosa in più, perché era nelle nostre corde in questo tipo di partita. Credo sia partito da loro, sicuramente qualche accorgimento tattico ha fatto sì che potessimo andare a riprendere la partita e vincerla”.
Nel secondo tempo con Thorsby a destra, Malinvoskyi che si è alzato e Strootman che ha sempre tentato la pressione sui difensori avversari: era quella la chiave che cercavi?
“Sì, la chiave della gara è stata quella. Ho inserito i giocatori ed è andata bene. Thorsby ha fatto un lavoro importante, Badelj anche finché è stato in campo. Malinovskyi e Albert hanno fatto molto bene. È stata un po’ la chiave tattica della gara l’aver fatto alcuni accorgimenti dal quindicesimo al ventesimo del primo tempo. Sono felice, c’erano tanti nostri tifosi anche stasera, si meritavano una vittoria. Erano tantissimi a Monza, Frosinone e Cagliari. Vedere giocare bene la squadra e non raccogliere nulla era una frustrazione per i ragazzi, per me e per loro tantissimo. Quindi la squadra è felicissima, gioiosa e credo che lo siano anche i tifosi. Miglior regalo possibile non potevamo fare”.
Sul gol subito nel primo tempo: più un errore corale, fortuna per Laurentiè o bravura del Sassuolo?
“Loro sono stati bravi. Con Laurentié e Castillejo sono molto bravi nelle ripartenze. L’input era quello di lavorare sui riferimenti e fare falli tattici per oscurare tutte queste linee di passaggio. In quell’occasione potevamo lavorare meglio a livello corale, di squadra. Domani ne parleremo coi ragazzi. Sapevamo le qualità del Sassuolo: ha giocatori di palleggio, è una squadra con qualità anche nell’uno contro uno. Stasera mancava Berardi che alza il loro tasso tecnico, ma anche chi ha giocato aveva qualità importanti. Non era semplice andare sotto e ribaltarla“.