Quanto di buono fatto vedere nei primi quattro mesi del 2023 viene raccolto a maggio, quando avviene ciò che tutti i tifosi rossoblu hanno atteso per un anno intero: l’immediata promozione in Serie A.
Il primo giorno del mese il Grifone è impegnato nella difficile trasferta in Alto Adige contro il Südtirol. Il match termina con il risultato di 0-0, tra una grande parata di Martinez nel primo tempo e un probabile rigore negato ai rossoblu nel recupero, ma a rendere positiva la giornata ci pensa il Cittadella, che a dieci minuti dalla fine gela il San Nicola di Bari, strappando un punto importantissimo per il suo campionato e anche per quello del Genoa.
L’appuntamento con la promozione è in programma così il 6 maggio, quando il calendario recita Genoa-Ascoli e Modena-Bari. La città si sveglia vestita di rosso e blu, il Ferraris è vicino al tutto esaurito (con i tifosi di casa posizionati anche nel settore ospiti a causa dell’assenza dei marchigiani) e i tifosi accolgono il pullman della squadra all’ingresso dello stadio. La partita è decisa dal colpo di testa di Bani e dal tap-in di Badelj, che rendono indolore il penalty fallito da Coda e inutile la rete ospite di Marsura, il quale ha il merito di interrompere l’imbattibilità casalinga rossoblu che durava ormai da dieci partite consecutive. A far esplodere la festa è però la notizia che arriva da Modena, dove a poco più di dieci minuti dal termine, il rigore del gialloblu Diaw ristabilisce la parità, permettendo al Grifone di ottenere la matematica promozione e dando il via ai festeggiamenti che coinvolgono la città dallo stadio fino a piazza De Ferrari.
La settimana successiva arriva la sconfitta in Ciociaria, in un match aperto dallo splendido gol di Badelj e condizionato dall’espulsione di Bani nel primo tempo. La partita termina con il risultato di 3-2 in favore del Frosinone di Fabio Grosso, che aumenta il vantaggio proprio sulla squadra rossoblu e conquista aritmeticamente la prima posizione in classifica.
Genoa-Bari, ultima sfida della stagione, prende così le sembianze di una grande festa: sia per salutare il campionato cadetto, sia per celebrare la retrocessione della Sampdoria, arrivata con la sconfitta dei blucerchiati ad Udine. Il match è spettacolare, con splendidi gol sia da una parte che dall’altra. A prendersi la scena, però, è la spettacolare coreografia proposta dai tifosi rossoblu, che coinvolge l’intero stadio, e l’incredibile finale di carriera di Domenico Criscito.
L’ex capitano entra soltanto a pochi minuti dalla fine a causa di un infortunio patito nelle settimane precedenti. Come nelle migliori favole, dopo i rigori nel derby e contro la Juventus nella stagione precedente, Mimmo ha sui piedi il rigore del 4-3 all’ultimo minuto. Con estrema freddezza e davanti ad uno stadio che trattiene il fiato, spiazza l’estremo difensore avversario, festeggiando davanti alla Gradinata Nord. Si chiude così un cerchio: dopo aver segnato l’ultimo gol del campionato di Serie A del Grifone nella stagione precedente (proprio contro la Juventus), il numero quattro genoano segna anche l’ultimo del campionato di Serie B, sempre su rigore, sempre allo scadere, sempre davanti alla parte più calda della tifoseria rossoblu. E, come ciliegina sulla torta, lo fa con l’ultimo pallone della sua carriera.