Assieme a Mario Ponti, ex giocatore rossoblu (esordio in un Genoa-Napoli del 1983) e poi allenatore, ci avviciniamo alla prossima sfida contro l’Inter. Ecco la presentazione della prossima avversaria del Grifone.

IL SISTEMA DI GIOCO – “Praticano il 3-5-2,  un sistema che Simone Inzaghi ha fatto suo da sempre. All’Inter ha trovato gli interpreti giusti, però non so quanto possa a livello europeo andare avanti. Mi sembra che sia abbastanza demodé. È vero che nel 2023 sono arrivati in finale di Champions, un traguardo che però secondo me hanno raggiunto in virtù della rosa. Tra l’altro contro il Manchester City sono stati all’altezza della situazione e forse avrebbero meritato qualcosa di più“.

I PUNTI DI FORZA – “Il centrocampo, anche se la difesa è la meno battuta del campionato, con appena 7 gol subiti. In mezzo però hanno elementi di assoluto valore, giocatori come Calhanoglu, nel suo nuovo ruolo di regista, e con Barella e Mkhitaryan ai suoi fianchi. Come primo cambio hanno Frattesi, anche se oggi non potrebbe essere della partita perché influenzato. Sulle fasce non ci saranno i titolari Dumfries e Dimarco, ma i sostituti sono Darmian e Carlos Augusto, giocatori comunque forti“.

I PUNTI DEBOLI – “Oggi, inteso come la partita di stasera, direi l’attacco perché mancherà Lautaro Martinez. Giocherà Arnautovic al suo posto, ma l’austriaco contro i Lecce nell’ultima giornata, al di là del tacco per il gol di Barella, non è che abbia convinto. E poi non so come giocherà Thuram, senza Lautaro. Dragusin, Bani e De Winter non sono una difesa per niente scarsa e hanno i mezzi per reggere gli urti di un attacco interista senza Martinez. Mi sembra che le caratteristiche di Arnautovic siano più facili da leggere, rispetto ai movimenti e alla tecnica di Lautaro“.

I GIOCATORI DA TENERE D’OCCHIO – “In primis Calhanoglu, protagonista di un campionato al di là di ogni aspettativa. In questa nuova veste da play sa fare tutto: gioco lungo, gioco corto, è diventato un regista di assoluto spessore europeo. Ha giustamente rifiutato un’offerta dall’Arabia Saudita. Poi a me piace molto il portiere Sommer: arrivato tra lo scetticismo generale si sta rivelando uno dei punti di forza dell’Inter. È sempre attento, sul pezzo, e difficilmente commette errori”.

L’ALLENATORE – “Penso che sia stata una piacevole scoperta per tutti, dopo gli anni alla Lazio c’era un po’ di scetticismo sulla sua riuscita all’Inter.Invece ha smentito tutti. Ha portato la squadra alla finale di Champions, ha fatto bene nelle coppe nazionali e ha creato un’Inter che spesso è piacevole da vedere. Ha un’ottima macchina e lui si è dimostrato un buon pilota“.


Genoa-Inter, al Ferraris l’ultima partita del 2023 – LIVE DALLE 20:45

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Mario Ponti
Sono nato a Genova il 10 gennaio 1964. Ho fatto tutto il settore giovanile nel Genoa: 3 anni di primavera, esordio in serie A in Genoa -Napoli nel 1983. Poi esperienze nel Carbonia, Omegna, Casale e Mondovì in Serie C2; poi Dilettante in squadre della provincia di Genova. Un grave infortunio al ginocchio destro mi ha condizionato per tutta la carriera. Quattro operazioni. Una volta terminato di giocare ho iniziato a fare l’allenatore, prima nelle giovanili rossoblu e successivamente per 10 stagioni sulle panchine di Arenzano (il mio paese d’origine), Cogoleto, Lagaccio, Molassana e Pegliese. Infine, la sclerosi multipla è avanzata e ho dovuto abbandonare la panchina motivo per cui ho fatto per tre anni il direttore sportivo. Ora voglio fare solo lo spettatore e il tifoso. Nel 2014 la T.O mi ha premiato come tifoso rossoblu dell’anno, cosa di cui vado molto, molto orgoglioso.