La diciottesima giornata di campionato grazie al Genoa guastafeste non ha permesso alla capolista Inter di essere Campione d’Inverno ventiquattro ore prima. Al venerdì sogna la Fiorentina in zona Champions con pochi meriti, si salvano la Lazio e Sarri contro il Frosinone dopo tanta paura, il Napoli non c’è più. Al sabato non mollano Juventus, Atalanta e Milan la zona Champions, la molla il Bologna. In fondo alla classifica respirano Udinese e Salernitana.
Il 2023 si è chiuso lasciando preoccupazioni al calcio italiano: stop al Decreto Crescita per il calcio. L’Onorevole Lotito non è riuscito neanche ad inserirlo nel decreto “Milleproroghe“. Le più allarmate sono le società in testa alla classifica che dovranno pagare, se lo faranno ingaggiando fuoriclasse dall’estero, più tasse da versare al Fisco in occasione del pagamento degli stipendi senza sconti o favori. Il Ministro Salvini sorpreso dalle reazioni dei Presidenti e Direttori Generali ha dichiarato: “Sembra che il problema della nostra serie A sia la mancanza di una sorta di reddito di cittadinanza per giocatori comprati Oltreoceano. L’obiettivo del governo è aiutare il calcio italiano anche e soprattutto valorizzando i vivai”.
Speriamo che non siano le solite parole scritte sulla sabbia. Alla fine il 2023 lascia in braghe di tela il calcio mondiale ed europeo che potrebbe non essere in mano a FIFA, UEFA e Superlega. La Champions e la Superlega gli arabi prossimamente se la faranno per conto loro con le squadre di tutto il mondo.
L’ultima è che gli Arabi vogliono il numero uno degli arbitri italiani, Orsato, giunto alla pensione il prossimo giugno come accessorio a suon di milioni dei loro fischietti e del VAR. Orsato traballa, prima di decidere aspetta chi sarà il designatore arbitrale della prossima stagione.
Napoli-Monza 0 a 0. Il Napoli cede il passo anche al Monza di Palladino e gli è andata bene. I brianzoli hanno sbagliato un rigore con il capitano Pessina. Lo scudetto del Napoli entrerà nei libri come quelli vinti in passato da Cagliari, Verona e Samp, una meteora per mancata partecipazione degli altri. Il Napoli ha sprecato molto anche se il Monza ha fatto più possesso pallone. Alla fine un altro “cinecalciopanettone”: in conferenza stampa De Laurentiis ha chiesto scusa per i risultati assumendosi tutte le colpe, promettendo tutta la verità nella calza della Befana, tuonando contro Gravina e Rocchi che devono dare un senso di equità e particolarità al calcio italiano nella distribuzione dei cartellini gialli che decidono non solo le gare in corso, ma anche quelle delle giornate successive.
Fiorentina Torino 1 a 0. Vince la Viola e raggiunge il Milan al terzo posto per una notte pensando alla Champions con un gol di un difensore Ranieri e un cross di Kayode entrambi cresciuti nella cantera. Guai ad illudersi in riva all’Arno perché non è stata una super Viola. Al Torino poteva stare stretto anche il pareggio visto gli errori sotto porta di Zapata e compagnia e i tanti errori nell’ultimo passaggio con i toscani scoperti, solamente gli errori granata hanno rimesso in gara Italiano.
Lazio-Frosinone 3 a 1. Solamente orgoglio da parte della Lazio che dopo essere andata sotto con un calcio di rigore al 58esimo, in due minuti e intorno al 70esimo ha ribaltato la gara e il risultato mettendo alla berlina i frusinati e prendendoli a pallonate. In evidenza i difetti della squadra di Mister Di Francesco in fase difensiva.
Atalanta-Lecce 1 a 0. Solo un gol, ma Gasperini invade la zona Champions. Dea bloccata nel primo tempo da un’attenta fase difensiva salentina che ha permesso solamente un tiro di Scamacca, che prende il palo. Poco presente in attacco il Lecce alla seconda sconfitta consecutiva. Dopo un’altra traversa, gli orobici vanno in gol con il solito Lookman e finiscono la gara sul velluto.
Cagliari-Empoli 0 a 0. Risultato ad occhiali scuri che non fa vedere il sole ad entrambe le squadre, penultima e terzultima in classifica. Nella partita ci sono state anche emozioni, soprattutto nel secondo tempo da parte dei sardi. Caprile ha salvato i toscani non solo parando un rigore. Contento Andreazzoli, meno Ranieri.
Udinese-Bologna 3 a 0. Tre sberle inaspettate per Thiago Motta e i suoi ragazzi contro una Udinese alla prima vittoria casalinga. I friulani hanno digerito il panettone, i felsinei non i tortellini considerata la rabbia iniziale degli uomini di Cioffi che hanno incartato il gioco di Thiago Motta in ogni zolla di campo. Partita senza storia, Bologna non pervenuto e nervoso visti i cartellini sventolati.
Milan-Sassuolo 1 a 0. Basta un gol di Pulisic, un “sassolino” per tenere in panchina Pioli al terzo posto in classifica in solitaria. Pioli è contento considerato lo zero apporto di Leao e Giroud. Sassuolo sempre più in crisi di risultati e vicino alla zona rossa della classifica, un solo tiro di Berardi anche se Dionisi al termine di ogni gara filosofeggia. Tra l’altro gli emiliani perdono nuovamente Berardi per lesione muscolare.
Verona-Salernitana 0 a 1. Pesante vittoria di Pippo Inzaghi contro un Verona che pensava di raddoppiare la vittoria contro il Cagliari. La prima vittoria esterna dei campani è meritata e dà segnali di vita con tre punti salvezza. Altro passo falso dei veronesi che neanche dopo il gol incassato sono riusciti a dare un abbozzo di reazione.
Juventus-Roma 1 a 0. Continua l’inseguimento della Signora all’Inter con il “corto muso” e con lo striminzito gol, ancora una volta non segnato da un attaccante. La Roma ha perso e ha provato a fare la partita, ma non è riuscita a fare gol. La differenza tra Allegri e Mou è il fatto di essere Dybala dipendente. La vetta bianconera è a due punti e le zebre sperano nel fitto calendario del Biscione di fine gennaio per superarlo.
Genoa-Inter 0 a 0. Vecchio Balordo disturbatore anche per la capolista che è rimasta incagliata nel gioco e nell’intensità della squadra di Gilardino come è successo dentro il Tempio per Napoli, Roma, Juventus e Milan, graziato dal VAR. Tutte hanno sofferto. Bravo Gilardino a non essere mai vittima delle ripartenze dei nerazzurri che hanno prodotto punti e gol nelle 17 gare giocate in precedenza. Il Genoa ha un’anima e Gilardino porta a casa tre risultati di fila. Ottima la strategia di Gilardino, lo schema studiato a tavolino con lo staff: bloccare le corsie laterali e aggredire nel cuore del gioco. Finalmente il Genoa ha legittimato il risultato anche con i cambi di qualità, giocando alla pari senza mai rinculare. Quando è successo è stato solamente per cercare spazi e rilanciare Albert, Ekuban o Retegui in profondità. Inter orfana di Lautaro e Dimarco, gli alibi di Inzaghi che però non cambia mai modulo e modo di giocare. Pareggia il Biscione grazie ad una spinta di Bisseck su Strootman e per una volta il fallo non è stato visto solamente dai Genoani.
Il calcio non si ferma più, da martedì ottavi di Coppa Italia. Buon anno a tutti con la speranza che il 2024 metta fine alla morte di bimbi, donne e anziani non colpevoli e vittime di guerre assurde.