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Genoa, Gilardino: “Risultato giustissimo, allenare qui è motivo di orgoglio”

Dalla sala stampa dello stadio “Dall’Ara” è intervenuto il tecnico del Genoa, Alberto Gilardino, per commentare il pareggio per 1-1 contro il Bologna. “Come giudico questa partita? Diamo continuità che è la cosa fondamentale, dopo ottimi pareggi con Inter e Juventus e una vittoria a Sassuolo. Venire qua in questo momento della stagione, con questo Bologna, per la sua interpretazione e il suo modo di pensare non era semplice. Abbiamo avuto una grandissima interpretazione della partita, soprattutto nel primo tempo, dove abbiamo saputo chiudere tutte le linee di passaggio laborando bene in fase difesiva. L’ago della bilancia del secondo tempo pende più a favore del Bologna, che meritatamente ha trovato il gol del pareggio. Noi forse eravamo un po’ meno lucidi nella ripresa sul primo passaggio, in ripartenza, quando avevamo il pallone. Credo che il risultato sia giustissimo“.

Vogliamo fare un plauso a Martinez, che è stato straordinario? 

“Ma il plauso va fatto a tutti, a tutta la squadra, per l’atteggiamento. A Josep, poi, un grande applauso. Lo stesso Vogliacco da tantissimo non giocava e ha fatto una grandissima partita. Messias si è sacrificato in un ruolo nel quale sa bene che gioca, perché c’è volontà di giocare, ma con le sue qualità può giocare ovunque. Hanno fatto tutti un’ottima partita. Dal punto di vista dell’approccio c’è stata la volontà di essere dentro la gara. Arrivavamo da giorni non semplici, con giocatori a casa per questo virus che ci ha colpito. Sono stati giorni particolari nella preparazione della gara, ma sono felice per come è andata e per quello che abbiamo dimostrato dentro la gara”. 

Come avrei voluto vedere la mia prima parte di campionato? Ti vedevi con questi 21 punti?

“Dobbiamo ragionare su quello che siamo ora, che siamo riusciti ad ottenere in questo metà percorso. Credo che questi siano i punti giusti, chiaro che non si possa andare a rammaricarsi su alcune partite, ma si debba pensare ad oggi. E ora al Torino. Vogliamo creare la volontà, nella testa dei ragazzi, di andare a giocarci le partite nella maniera migliore”. 

Proprio alla luce della giornata che avete passato, già da ieri, unita alle vicende extra campo di oggi, che valore ha questo risultato?

“È un risultato importante per noi, chiaramente se fosse arrivato il bottino pieno si sarebbe festeggiato nel modo migliore. Però, alla fine, il risultato è giusto per come è andata la partita e per quello che noi e il Bologna abbiamo fatto vedere. Non era semplice giocare una partita del genere qui, soprattutto nel primo tempo abbiamo fatto una partita improntata”.

Sulle condizioni di Sabelli?

“Sabelli ha avuto un problema alla caviglia, ma non credo sia nulla di grave”.

Avete vanificato tantissime ripartenze con le quali avreste potuto chiudere la gara. Dovete migliorare molto in questo aspetto…

“Sì, le ripartenze le abbiamo gestite o con troppo frenesia o con poca lucidità. Sono cose su cui lavoriamo e continuiamo a lavorarci. Anche a fine primo tempo ho chiesto alla squadra di giocare, di non buttare via la palla, di creare linee di passaggio, però va anche detto che questo Bologna ha dimostrato di saper fare cose importanti. Vanno evidenziate forza e bravura di questo Bologna”.

Si è parlato tanto di mercato in uscita, ma in entrata cosa si aspetta?

“Con la società ci siamo confrontati, come già detto non dobbiamo assolutamente stravolgere la squadra. Se c’è da fare qualche accorgimento lo facciamo per cercare di migliorarla. La cosa migliore sarebbe non mandare via nessuno, quello sarebbe l’acquisto importante. Conosciamo però il mercato con le sue insidie: vedremo i prossimi giorni”. 

Su Retegui entrato a partita in corso: il suo è un problema più di condizione fisica o psicologico secondo lei in questo momento?

“È normale ci si aspetti molto di più da lui per le sue caratteristiche e le sue qualità, la volontà da parte di tutti è di vedere il Retegui della prima parte del campionato. È indispensabile portarlo a quei livelli. E lo vogliamo riportare a quei livelli. Da parte sua ci devono essere consapevolezza, volontà, sacrificio di mettersi nelle condizioni migliori per arrivare ad ottenere quel tipo di condizione, di situazione all’interno della gara. Situazioni che possano scaturire in episodi positivi, soprattutto quando un giocatore entra e la squadra è avanti uno a zero. Devi fare cose importanti, tenere palla, correre, ce lo aspettiamo tutti. Credo che sia solo un momento, deve solo pensare a lavorare, stare tranquillo e lavorare forte in settimana. Mi auguro che il prima possibile lo rivedremo”.

Girone di andata finito. La classifica rispecchia quello che lei ha visto in questo mesi oppure no? E che Bologna ha visto?

“Il Bologna credo sia una grande sorpresa, sta facendo cose importantissime, vuoi per la bravura di Motta vuoi per aver dato un’impronta importante a questa squadra. Per quanto riguarda il campionato, la classifica è un po’ la fotografia del campionato. Sarà un campionato molto equilibrato, soprattutto nella parte medio-bassa. Ci sarà da lottare fino alla fine”. 

Il segreto della sua precocità da allenatore, peraltro in una piazza come Genova?

“Sono tutte piazze belle, importanti, e io ho avuto la fortuna e la bravura di farmi trovare pronto durante il campionato, grazie alla società che mi ha dato la possibilità di fare questa esperienza. È un percorso che arriva da lontano, ho iniziato da giovane facendo anche altre categorie. Passo tempo a studiare, guardare, provare, e questo non può che essere d’aiuto per un allenatore. Allenare in piazze come Genova o altre importanti, con dietro tifoserie incredibili, sia in casa che fuori (e stasera ne è stata un’altra prova), è motivo d’orgoglio. Una motivazione per dare sempre il 110% e migliorarsi”. 

Tra le tante belle storie di stasera c’è la storia di Vogliacco, che non doveva partire titolare e lo ha fatto nello stadio del suo cuore, visto il suo grande rapporto con Sinisa Mihajlovic?

“Non gli ho detto nulla fino alla riunione tecnica, mi auguro sia stato un bel regalo per lui, ma soprattutto per la squadra e la prestazione che ha tenuto durante tutta la gara. Di Sinisa ho un ricordo stupendo, l’ho avuto alla Fiorentina, e lo ricordo sempre con affetto e così la sua famiglia. Alessandro Vogliacco so benissimo essere legatissimo alla famiglia per motivi personali, lui è importante per questo gruppo. Quando c’è la possibilità, secondo me, è giusto dargli un premio”. 


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