La ventesima giornata di campionato, prima del girone di ritorno, altro che spezzatino: è iniziata sabato scorso con due gare all’ora di pranzo, compresa la domenica, ed è finita martedì sera.
Sui campi l’Inter è scappata per tre giorni a +5 dalla Juventus, che non è stata a vedere giocando senza corto muso. C’è poi il miracolo del Verona che batte l’Empoli pur vendendo i migliori a disposizione, il Napoli che passa all’ultimo respiro nel derby campano, il Genoa più che tosto che doma il Toro sul piano del gioco, il Diavolo che vince sulle ceneri di Mourinho, la Lazio che vola in Arabia vedendo l’Europa. E ancora il Cagliari di Ranieri che beffa il tiki-taka di Motta, la Viola sempre al quarto posto seppur con fatica. Ritorna sui binari Champions la Dea, deragliano Lecce e Frosinone, le squadre sorpresa nelle prime cinque giornate di campionato, e la Salernitana.
Rocchi, il designatore arbitrale, ha provato a fischiare contro le polemiche sugli arbitri, chiedendo rispetto ad allenatori, società e giocatori. Dopo neanche ventiquattro ore al sabato sera è stato subito messo in discussione dal Presidente della Salernitana, Iervolino: “Chiederemo le dimissioni di Rocchi. A Napoli una vergogna, questi arbitri sono i peggiori della storia del calcio italiano”.
La polemica continuerà anche se Rocchi e i suoi collaboratori hanno cercato qualche piccola soluzione: far girare i VMO più preparati nelle 10 gare della giornata: Irrati, Mazzoleni, Valeri hanno fatto doppi turni tra VAR e AVAR per supportare gli altri colleghi.
Si giocheranno solamente 6 partite alla ventunesima giornata di campionato. Inter, Juventus, Lazio, Fiorentina a Rihad per partecipare alla Supercoppa Italiana. Saltata la panchina del Number One, non digerite le troppe scuse per i risultati che non arrivavano, sempre colpa degli altri. Chiamato a sostituirlo un altro cuore romano, Daniele De Rossi. Per l’ex Capitan futuro altra scommessa dopo aver fallito (ed essere stato esonerato) nell’unica apparizione in panchina lo scorso anno, quella con la Spal. Anche Andreazzoli ha lasciato l’Empoli: il gioco c’era ma i gol e i risultati non arrivavano. Tocca a Nicola fare il quarto miracolo salvezza in carriera dopo quelli con Crotone, Genoa e Salernitana. Veniamo alle partite dell’ultimo turno.
Monza-Inter 1 a 5. Alla vigilia sulla carta la partita con il Monza era una partita difficile. Invece Inzaghi e la squadra in 15’ hanno fatto diventare tutto facile ipotecando la gara, dopo in ripartenza sono stati spietati infilando la cinquina. Poco Monza, annullato il solito gol per millimetri e rigore della bandiera. Palladino credeva al fatto di fermare la capolista, troppo temerario giocando con due trequartisti e perdendo il gioco a centrocampo.
Napoli-Salernitana 2 a 1. Un gol al 96’ salva il Ciuccio dopo che aveva pareggiato sul gong finale. Salernitana in crisi e in fondo alla classifica, Inzaghi ha perso gare con Milan e Juventus sempre negli ampi recuperi. Il Napoli, anche con la vittoria che mancava da un mese, vince con fatica prima con il Cagliari, poi il tutto si ripete con la Salernitana, squadra come i sardi nei bassifondi della classifica. Pippo Inzaghi non si dà pace per i gol last minute e se la prende con gli arbitri.
Verona-Empoli 2 a 1. Passo importante per il Verona per uscire dalla zona rossa. Inaspettato alla vigilia considerato che la società in questo calciomercato ha cominciato a disfare la squadra. Il tecnico Baroni bravo a rimettere in piedi un’altra squadra. Per Andreazzoli solito problema: gioca bene e meglio, ma difficilmente riesce a fare gol.
Lazio-Lecce 1 0. Segna Andersson sigillando un giorno “felipe” per Sarri alla quarta vittoria consecutiva. Dopo aver lasciato campo al Lecce nel primo tempo, nel secondo tempo Sarri cambia uomini nell’intervallo e va in rete. Il Lecce non ci sta, va all’attacco ma si divora un rigore in movimento con il suo centravanti. Il solito lamento di Sarri sul fatto di aver giocato alle 12.30 dopo la Coppa Italia (avrebbe voluto giocare almeno alle 21) e sulle condizioni del prato dell’Olimpico.
Cagliari-Bologna 2 a 1. I sardi ritrovano la vittoria che mancava da 4 giornate con soli due tiri in porta. Cagliari fuori dalla zona rossa, Thiago Motta in una piccola crisi dopo un punto in tre partite. Giocano gli emiliani, tanto possesso pallone, tanti passaggi ma difficilmente arrivano al risultato.
Fiorentina-Udinese 2 a 2. Sbaglia tanto la Fiorentina in fase difensiva e va sotto nel risultato per due volte. Viola salvati dal portiere Terracciano contro una cinica Udinese. Debutta Faraoni al Franchi e un suo cross permette alla Fiorentina di pareggiare. Nel finale pareggia Nzola e Bonaventura prende un palo su punizione, sarebbe stata una punizione pesante e non meritata per i friulani. Italiano sempre al quarto posto in classifica con un solo punto di vantaggio sulla Lazio.
Milan-Rona 3 a 1. Diavolo di un Milan, i francesi in gol Adli, Giroud e Hernandez fanno godere Pioli sempre alla ricerca di Leao. Il Milan blinda il terzo posto in classifica a più nove dal quinto posto. Per la Roma altra gara nell’anonimato con Lukaku mai servito. Mou squalificato nell’intervallo scende negli spogliatoi e carica la squadra che va a segno solamente con un calcio di rigore. Lo Special One dal rinnovo all’esonero.
Atalanta-Frosinone 5 a 0. Alla Dea sono bastati 14 minuti e tre gol contro un intricato Frosinone, rimasto al caldo dello spogliatoio. Gli altri 78’ di gioco compresi i recuperi sono stati un buon allenamento da parte della ciurma di Gasperini, sempre pronto a lanciare nuovi e giovani calciatori in Serie A. Il Frosinone comincia a preoccuparsi dopo 10 punti in 14 gare con un attacco sterile e una difesa troppo ballerina negli spazi.
Juventus-Sassuolo 3 a 0. Serata da ricordare per Vlahovic per le sue due pennellate: un gol da fuori area, uno su punizione, qualcosa che mancava nel campionato. Allegri quando realizzavano gol difensori e centrocampisti era sicuro che gli attaccanti fossero in rampa di lancio. Oltre Vlahovic in gol anche Chiesa. Non muso corto per battere il Sassuolo, che non ci sta. Il gioco della Signora allarma il Biscione nello scontro faccia a faccia al ritorno dalla Supercoppa italiana. Tenere il pallone e avere il possesso pallone non è servito al Sassuolo neanche con il ritmo controllato della Signora. La classifica piange per gli emiliani a due punti dal terzultimo posto in classifica. Sono da ritrovare gioco, ma soprattutto Berardi, quasi sempre involuto durante le sessioni di calciomercato come la “Bella di Torriglia”. Tutti lo vogliono, ma nessuno lo piglia.
Da domani Supercoppa italiana a Rihad. La prima semifinale Napoli-Fiorentina, la seconda Inter-Lazio. “Prendi i dollari e scappa” la frase di questa Supercoppa che nessuno voleva giocare, compresa la politica e il Governo per i diritti umani calpestati nel deserto dei ricchi. Solo lacrime di coccodrillo. Chi vincerà si porterà a casa 8 milioni di euro, 1.6 milioni per chi perderà le semifinali, 5 milioni alla finalista sconfitta. Complessivamente la Lega di Serie A sborserà 23 milioni.
Strane le designazioni arbitrali per le semifinali, quattordici gli arbitri e varristi a Rihad. Nessun internazionale per le gare più difficili (semifinali) in ogni competizione designati ad arbitrare. La Penna di Roma per Napoli Fiorentina, al VAR Aureliano. Marchetti di Ostia per Inter-Lazio, al VAR Di Bello.