La ventunesima giornata di campionato ridotta per la Supercoppa giocata nel deserto con in campo solamente sei gare, ma sempre con la solita deficienza per i “buuu” alle spalle del portiere Maignan da parte di alcuni tifosi friulani. Bravo Maignan a far sospendere la gara per cinque minuti e uscire dal campo con i compagni, fermati dal Team Manager Marangon che ha spiegato il Regolamento e la possibilità che la gara venisse data persa per 3 a 0. Rientrati in campo, finiti i beceri cori. Alla fine Maignan, i suoi compagni e Pioli hanno detto: “È ora di finirla di sentire certe cose allo Stadio: gli ignoranti devono stare a casa“.
Il giorno dopo ancora più grave il comportamento dei tifosi della Salernitana, che oltre tirare calcinacci, barrette snack, accendini e mandarini in campo al gol di Retegui hanno atteso il treno dei genoani, arrivato anche in ritardo, con lancio di bombe carta per tutto il tragitto fino alla stadio, operazione ripetuta anche dopo la gara.
I “buu” devono finire così come i lanci di qualcosa in campo. Come? Con qualcuno delle forze dell’ordine camuffato da fotografo e non conosciuto dai tifosi pronto a fotografare e agire subito, non il giorno dopo, come succede in Inghilterra e in Germania. Questi “tifosi” bisogna prenderli e portarli fuori dallo stadio e subito in caserma con un giorno o una notte in guardina e processo per direttissima.
La ventunesima giornata di campionato giocherà i recuperi a partire dal 14 febbraio e finirà il 28 febbraio con Inter-Atalanta. La Juventus ne ha approfittato e ha effettuato il sorpasso “virtuale” considerando che potrebbe diventare reale il giorno 4 febbraio quando avrà lo scontro diretto al Meazza.
In fondo eccetto la Salernitana fanno risultato Empoli e Frosinone. Cinque squadre in tre punti: Sassuolo, Cagliari, Udinese, Verona ed Empoli. Solo il Sassuolo deve recuperare la gara con il Napoli. Ma andiamo a vedere le singole gare.
Udinese-Milan 2 a 3. La spunta il Diavolo al fotofinish. Contento Pioli per aver vinto questa gara sporca che avrebbe potuto finire con l’esito opposto senza che i friulani rubassero nulla. Partita bella, affrontata a viso aperto dai due tecnici. La differenza è tata che il Diavolo ha vinto con i cambi di Jovic e Okafor, non solo autori di due gol.
Roma-Verona 2 a 1. Buona la prima per De Rossi, che ha sofferto contro il Verona. Vittoria che sarà difficile nell’immediato portare via i tempi della crisi con il siluramento di Mourinho. La scossa del cambio dello Special One non digerita da una parte della tifoseria, ma la scossa c’è stata nei primi 25′ di gara con i gol di Lukaku e Pellegrini. Verona che ha messo in crisi il gioco della Lupa e senza il rigore sbagliato da Djuric avrebbe messo in crisi De Rossi, che ha cambiato il modulo tattico di Mou schierando i giallorossi con un 4-3-2-1 con Dybala ed El Shaarawy alle spalle di Lukaku e Pellegrini mezzala, il tutto facendo debuttare in difesa il giovane Hujisen. Verona decimato dalle squalifiche e dal calciomercato. All’inizio cori per Mourinho, alla fine passerella di De Rossi sotto la Curva Sud.
Lecce-Juventus 0 a 3. La Juventus non gioca più a “corto muso”, non realizza gol solamente con difensori e mediani, ha ritrovato la sentenza Vlahovic dentro e fuori l’area di rigore. La Signora comincia a credere nel risultato finale. Il Lecce ha mostrato il solito gioco casalingo fatto di folate, appena gli avversari passano in vantaggio si ammosciano lasciando praterie con l’allungamento della squadra. Correre come matti, ma senza costrutto, serve poco nel gioco del calcio. Allegri gode per il sorpasso, la pressione passa sulle spalle di Inzaghi e l’Inter.
Frosinone-Cagliari 3 a 1. Sardi in vantaggio, ma cedono alla gioventù della Juventus in prestito al Frosinone: Soulè e Kaio Jorge. Protagonisti i due portieri prima di capitolare su punizione Scuffet. Dopo il vantaggio frusinate, il portiere Turati salva su Pavoletti. Ranieri sempre più filosofo ma non ha ancora spiegato perché il potenziale d’attacco entra dopo il 35’ del secondo tempo. Avrà stufato anche la Dea Eupalla?
Empoli-Monza 3 a 0. Nicola chiamato ad altro colpo salvezza non sbaglia la prima. Nulla di particolare in tre giorni di lavoro, ma solamente la scossa della difesa a tre ha dato i suoi frutti contro un Monza che cerca le idee di Palladino ma non le trova per poca condizione fisica e senza l’entusiasmo di altre gare. Tripletta di Zurkowski che realizza in tutte le maniere con i due piedi e di testa. Bravo Nicola a far fruttare l’idea di utilizzare Cerri e i suoi centimetri come apertura varchi.
Salernitana-Genoa 1 a 2. Al terzo anello il Professor Scoglio avrà goduto nel vedere giocare il Genoa all’Arechi. Un Genoa tripallico tatticamente, tecnicamente, caratterialmente.
Il Vecchio Balordo in Campania ha dimostrato di essere pronto non solo al “Carlo Felice” Ferraris, ma a tutti i teatri del calcio italiano. Accompagnato dall’umiltà dalla saggezza del tecnico e del suo staff. continuando a pedalare a testa bassa, senza fare voli pindarici e inutili chiacchiere, per attrattiva, duttilità e utilità del gioco attraverso schemi preparati in anticipo e intelligenza tattica da parte di tutti coloro che vengono utilizzati. Pippo Inzaghi, oltre non aver capito perché il Genoa ha vinto con soli due tiri nella porta di Ochoa, continua a filosofeggiare sul futuro dei salernitani passando dai 7 punti nelle 4 gare da giocare prima del Grifone alla vittoria di 7 gare nelle prossime 18 da giocare. Beato lui!
Peccato che si sia parlato più della merendina tirata e mangiata e che i tromboni abbiano sfiatato sulle parole di Gilardino di sabato scorso (alle quali ognuno ha dato la sua interpretazione scritta e parlata) anziché parlare della partita, della prestazione e della vittoria del Vecchio Balordo.
Il “titulu” d’Arabia è andato all’Inter all’ultimo istante dei 90′ di gioco. In gol Lautaro.
Supercoppa agli archivi per i lamenti prima di giocarla e per colpa dell’arbitraggio della finale diretta da Rapuano di Rimini. Insufficiente sul piano disciplinare, non congrui i cartellini che hanno portato al rosso a Simeone e al giallo Barella, che salterà la prossima gara di campionato. Tutto perdonato nel primo tempo a Calhanoglu.
Perché Rapuano a dirigere la Supercoppa? Quali i meriti conquistati in stagione? Ha 39 anni, non è internazionale e rischia di appendere il fischietto al chiodo se non sono cambiate le Regole all’AIA. A Rocchi le risposte, ma non risponderà mai.
Riposa in pace Gigi Riva, uno dei pochi calciatori italiani tutto fuoco. In tutte le gare giocate in Sardegna dal Genoa, i cronisti genovesi in trasferta lo ricordano seduto, sempre solo, al suo Ristorante la “Stella Marina” di Cagliari: salutandoci invitava a fare i cronisti invece che fare chiacchiere.