Al termine della gara  persa contro l’Atalanta, il tecnico del Genoa, Alberto Gilardino, ha commentato la gara in conferenza stampa. È difficile venire a parlare stasera per il risultato finale, nel senso che interpretazione, atteggiamento, forza messi in campo contro questa squadra sono qualcosa di importante nella maturità e nel percorso di questa squadra. Ho voluto forzare un po’ la partita, e facendolo avevo messo in preventivo che ci fossero delle situazioni, come si è visto. Situazioni evitabili alcune, perché sul 3-1 e il 4-1  qualche errore poteva essere evitabile. Dispiace solo un risultato così ampio perché non ce lo meritavamo. Le parole sembrano scontate, ma è la verità. La prestazione c’è stata da parte dei ragazzi, e se vado a rivedere mentalmente i primi 20′ della ripresa sono stati qualcosa di incredibile. Contro una squadra forte fisicamente e forte sulle seconde palle, contro la quale poteva diventare difficile. C’è il rammarico di non aver concretizzato la mole di quanto creato”. 

Come si riparte da una prestazione del genere? Tutto lo stadio vi ha applaudito 

“Le sconfitte insegnano, a me perlomeno insegnano tantissimo. E devono insegnare anche ai ragazzi, per l’equilibrio che dobbiamo mantenere nei 95′ di gioco. Preferisco una squadra con questo tipo di coraggio, di adrenalina, con questa voglia di andare a riprendersi una partita. Chiaramente preferisco non prendere quattro gol, quello no. Quando parlo di equilibrio, parlo di quanto fatto nelle otto partite precedenti. Abbiamo avuto compattezza ed equilibrio che vanno ritrovati velocemente e subito. Questa squadra ce li ha nel DNA, ha volontà di farlo”.

Gudmundsson stasera ha fatto forse più fatica del solito e quando fatica lui, fatica il Genoa. Retegui, invece, sembra cresciuto anche fisicamente…

“Retegui ha fatto una partita giusta, ha tenuto palla e battagliato su ogni pallone. Gudmundsson quando incontra questo tipo di squadre, che lavorano uomo con uomo, va sicuramente più in fatica. Era meno brillante del solito stasera, ma per noi è un giocatore molto importante come tutti sanno. Dobbiamo metterlo nelle condizioni migliori. Lui deve essere sicuramente più pulito nell’ultimo passaggio e più concreto, ma dal punto di vista tecnico è troppo importante per noi”. 

ieri in conferenza avevi chiesto pochi errori nella tua metà campo, e almeno una buona metà delle occasioni dell’Atalanta, che aggredisce molto gli avversari, sono nate da errori vostri. C’è rammarico sotto questo punto di vista?

“Sì, amarezza e rammarico sotto questo punto di vista. Ho detto ai ragazzi nell’intervallo che le situazioni pericolose che abbiamo concesso all’Atalanta sono stati errori nostri e alcune letture fatte in modo diverso che ci hanno fatto prendere gol o hanno portato loro ad avere occasioni pericolose. La squadra, però, fino al 70′ si è comportata in modo giusto, ma credo un po’ in tutta la partita. Chiaramente si devono andare ad analizzare gli ultimi due gol presi, dove la foga di voler andare avanti ci è costata cara”. 

Era una partita da pareggio. Il Genoa ha giocato, l’Atalanta ha fatto gol. È così?

“Vero che abbiamo fatto la gara, forse abbiamo sbagliato qualche pallone di troppo. La palla in uscita non la abbiamo pulita benissimo, però l’interpretazione della gara dall’inizio – e anche chi è subentrato ha fatto bene – ha messo in mostra l’atteggiamento e la voglia di andare a riprendere il risultato. Queste cose ci sono state e sono fiducioso. La squadra ce l’ha nel DNA, dobbiamo mantenere questo spirito con più equilibrio e attenzione”. 

Si azzera la striscia positiva, ma si parte da una differente consapevolezza. Ha una quadra con tantissimo potenziale, soprattutto in panchina. L’impressione è che il vero campionato del Genoa inizi da Napoli…

“Me lo auguro. È già incominciato prima di questa partita però…I ragazzi arrivati mi danno scelta. Basti pensare in mezzo al campo e basti pensare a Bohinen e Thorsby che oggi non sono entrati, ma sono importanti per gruppo e squadre. In panchina c’erano anche Ekuban e Vitinha. Mi danno scelta sia sul modulo tattico sia sull’interpretazione a gara in corso.  Quali erano le mie intenzioni quando ho cambiato Badelj e Strootman? L’idea era mantenere i due nel mezzo, Frendrup e Malinovskyi, e avere verticalizzazioni immediate e mettere potenziale offensivo davanti. Badelj e Strootman sono due giocatori molto importanti per noi. Ho fatto questo tipo di valutazione per forzare un po’ la gara perché avevo la sensazione potessimo andarla a riprendere”. 


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