Ogni partita giocata dal Genoa e da Gilardino in questo campionato è stata sempre affrontata, già prima di giocare, con i problemi delle squadre avversarie tutte in apnea di risultati e di polemiche.
L’intelligenza dimostrata da tutti i componenti della rosa nelle altre gare va ora applicata alle gambe, al cuore alla qualità a disposizione del mister, e questo perché sono costituenti fondamentali di qualsiasi sport collettivo: con l’utilizzo della testa dovranno e potranno fare la differenza anche sotto il Vesuvio.
Contro il Ciuccio potranno fare la differenza interpretando la partita con grande intelligenza e spingendo sull’acceleratore subito con la rosa al completo, sempre nella logica dell’equilibrio (senza è difficile fare risultati) e del provare prima ad attaccare e dopo a difendere il risultato. Facile per tutti fare cambi moduli, Gilardino e lo staff sono pronti a cambiamenti tattici.
Aumentando la fase offensiva con gli attaccanti potrebbe essere difficile nel cuore del gioco giocare con due centrocampisti viste le caratteristiche dei calciatori a disposizione, se gli esterni più che attaccare dovranno difendere con le giuste diagonali difensive.
Contro il Napoli osare subito potrebbe significare nel cuore del gioco immettere la qualità di Malinovskyi e Messias. Un successo sarebbe fondamentale per cambiare scenari e orizzonti di classifica, allontanando anche qualche prurito nello spogliatoio da parte di chi non gioca, diventando il risultato della svolta definitiva. Nel nuovo calcio visto anche in Champions si gioca in 16 e anche i titolati si siedono in panchina e sono decisivi quando subentrano.
Già nel secondo tempo contro l’Atalanta, Gilardino ha deciso di muovere la posizione di Albert portandolo nel vivo del gioco e allontanandolo dalle grinfie dei difensori avversari.
Albert Gudmundsson non è più novità, quella sorpresa che nel girone di andata ha di fatto mandato all’aria, scardinato, forzato le difese incontrate a suon di finte e controfinte, percussioni e gol. Gli avversari hanno studiato le sue giocate e in ogni gara cercano le contromisure per fermarlo, con le buone o le cattive. La continuità dei risultati c’è stata, domani al Maradona deve riprendere.
Con la testa sempre accesa, la gara con il Napoli confermerebbe che la retta via è stata nuovamente imboccata anche dopo la sconfitta contro la Dea, non meritata.
Con la rosa quasi al completo, solo Haps e Matturro ai box, la forza del mister è pensare al gruppo facendo scelte utili al gioco per mantenere certi equilibri nello spogliatoio e sul campo.
Come tutti i Genoani, Gilardino pretende dalla difesa di concedere poco come sempre, pretende che sia concentrata e attenta, confidando nella qualità dei tenori tra campo e panchina, nello spirito di squadra, nelle forti motivazioni e nel gioco.
Come sempre la formazione domani alle 14. Dalla conferenza stampa all’ora di pranzo qualcosa in più per capire se ci saranno novità tatticamente. Vecchio Balordo, nello Stadio di Maradona raccogliere quanto seminato, si può.
Il Napoli è in crisi, di risultati, punti e classifica. Il Presidente De Laurentiis dopo essersi preso tante, tutte le colpe nella conferenza stampa della scorsa settimana è già proiettato sulla prossima stagione contattando cinque allenatori. Vuole fare tabula rasa, oltre l’allenatore. Mazzarri confermato sotto giudizio con le due prossime gare con Genoa e Barcellona , dirigenti e giocatori.
Il problema del Presidente cineasta, contattando allenatori in questo momento in auge (da Italiano a Thiago Motta, da Juric a Gasperini) sarà solamente occuparsi della società e non del campo: difficile che si facciano fare la formazione e la tattica da utilizzare.
Mazzarri è sotto processo, la classifica piange, la zona Champions sempre più lontana. È anonimo E oscuro il nono posto in classifica che avvilisce lo scudetto sulla maglia azzurra nello Stadio intestato a Maradona dopo aver 9 mesi fa dettato legge in qualsiasi campo della penisola e più di una volta anche in Europa.
Già 8 le sconfitte subite dai partenopei, di cui 5 con Mazzarri in panchina. Numeri da brividi. La scorsa stagione Spalletti aveva in classifica 65 punti dopo 24 giornate, oggi Mazzarri ne ha 35, 30 punti di meno come i 26 gol fatti e i 12 in più subiti. L’alibi senza l’uomo mascherato per un mese non rende più.
De Laurentiis nell’ultima gara contro il Milan non ha gradito il Ciuccio rinunciatario con il 3-5-1-1 e almeno altri 3 moduli tattici cambiati nella ripresa, oltre vedere i panchina il grosso degli investimenti del mercato di gennaio e in campo Zielinski rimasto sotto la Madonnina per fare le visite mediche con l’Inter. De Laurentiis non l’ha detto, ma nella sua testa avrà calcolato che Mazzarri ha fatto peggio di Garcia. Dei 35 punti in classifica, infatti, ben 21 (in 12 gare) sono del tecnico francese.
Mazzarri confermato contro il Genoa dovrebbe proporre il 4-3-3, scelta condivisa con il Presidente, ma sperava di avere Osimhen. Il nigeriano mercoledì era ancora a Lagos, è rientrato nella serata di ieri a Capodichino.
Il tecnico azzurro ha quasi tutta la rosa a disposizione con i rientri di Mario Rui e Politano. Assente Juan Jesus squalificato, rientra Natan in difesa che si gioca il posto con Ostigard. Davanti l’unico dubbio è su chi sarà la prima punta: Simeone o Raspadori. In cuor suo, però, spera di poter utilizzare l’Uomo mascherato anche se Carnevale è finito per uno spezzone di partita se servisse.
Il Presidente De Laurentiis, quasi allenatore anche se non in panchina, pretende di vedere giocare Lindstrom al posto di Zielinski e Ngonge, il quale aggiungerebbe agli altri ballottaggi con le altre due punte, pur non avendo le caratteristiche giuste per giocare prima punta.
Napoli calcistica non è tranquilla e qualcuno sfrutta nelle TV , sui social una frase di Totò: “devo andare a un funerale di un morto”.
Arbitra Sacchi di Macerata. Ha 39 anni, dirige in Serie A dal 2016, ha partecipato alla Conference League come quarto uomo nell’agosto del 2022. In stagione 8 gare in Serie A, 3 in Serie B, 2 in Coppa Italia. Mai diretto Napoli e Genoa in stagione. L’ultima gara con il Napoli nell’ottobre 2021: vittoria contro il Torino 1 a 0. L’ultima con il Genoa la sconfitta a dicembre per 1 a 0 in Coppa Italia contro la Lazio.
Juan Luca Sacchi tramite TikTok è entrato nei canali della critica e dei social per, prima di Lecce-Sassuolo del 6 ottobre 2023, all’ingresso in campo nel sottopassaggio, non aver stretto la mano ad una collega donna. L’AIA addirittura lo ha sospeso per un turno, alimentando il gossip e le fake news, sbagliando. Difficilmente i quattro arbitri dentro lo spogliatoio si scambiano la mano fra di loro, operazione che viene fatta al termine del sorteggio.
Primo assistente Preti di Mantova, secondo assistente Garzelli di Livorno, quarto uomo Rutella di Enna, VAR Valeri di Roma 2, AVAR Marini di Roma 1.
Diffidati Napoli: Di Lorenzo, Mazzocchi, Ngonge, Rrahmani. Diffidati Genoa: Sabelli, Retegui.