Ventisettesima giornata di campionato iniziata con un Venerdì nero. Lazio-Milan finita in rissa, con l’arbitro che Lotito vuole denunciare non all’AIA. I protagonisti non in nero, ma in giallo sono stati gli arbitri Di Bello, il primo assistente Meli, il VAR Di Paolo e l’AVAR Aureliano davanti alla TV non tanto per il rigore non concesso alla Lazio, che sarà decifrato dalle moviole, per esagerata vigoria fisica anche se il portiere non si poteva materializzare, quanto per i tre cartellini doppi gialli sventolati ai laziali.
Di Bello non coadiuvato dal primo assistente Meli: a 4 metri dall’azione ha fatto vedere come altre volte di non avere sensibilità disciplinare, di non avere la fermezza dell’arbitro, insufficiente nella prevenzione quando è poco sicuro dei provvedimenti presi . Di Bello per l’ennesima volta in carriera è stato nuovamente sospeso. Tutto è continuato in Torino-Fiorentina con il giovane Marchetti.
Ad undici giornate dalla fine della stagione, tanti gli obiettivi da raggiungere da parte di molte squadre in cima e in fondo alla classifica. Inutile mandare per la prima volta un arbitro alla Domenica Sportiva imbavagliato anche se bravo nell’eloquio. Rocchi adesso deve capire che sono finiti i tempi degli esperimenti e utilizzare designazioni in campo e al VAR con quelli che danno più garanzie. Si chiederà perché nelle competizioni europee escono solamente al massimo 3 arbitri su 9 internazionali? A cosa servono gli assistenti? Solo a segnalare i falli laterali, anzi spesso sempre con la bandierina dritta per far prendere decisioni al collega in campo. Meglio chiamarli segnalinee, non è più un errore.
Colpi grossi nei risultati della ventisettesima giornata in fondo alla classifica nel pomeriggio domenicale con il Verona che ha battuto il Sassuolo, il Cagliari l’Empoli a domicilio, la quaterna della Roma a Monza, la vittoria del Bologna in casa dell’Atalanta. Il Napoli vuole e cerca la rimonta.
A undici giornate dalla fine del campionato, i due terzi della stagione, il campionato stesso è diviso in tre blocchi. Juventus e Milan possono mettere in discussione la partecipazione alla Champions. Il quarto posto se lo giocheranno ad oggi per giocare nel 2024 la Champions il Bologna, la Roma e l’Atalanta, racchiuse in 5 punti. Occhio al Ciuccio di Calzona. Chi resterà fuori parteciperà all’Europa League e alla Conference League. Tutti sperano nella quinta squadra ammessa alla Champions visto l’attuale Ranking UEFA.
In fondo alla classifica ci sono sei squadre in due punti: Lecce ed Empoli a 25, Udinese e Frosinone a 24, Verona e Cagliari a 23, Sassuolo a 20 punti. Chiude la Salernitana a 14 punti
Il Presidente del Napoli per il Mondiale per Club attacca la Juventus. Spera di poter arrivare tramite i risultati in Champions, senza questi ricorrerà alla UEFA e alla FIFA se l’invitata sarà la Juventus, esclusa dalle Coppe Europee. De Laurentiis e Gasperini contro DAZN per incompetenza degli inviati. Per Gasperini riportano frasi dal campo non dette.
Lotito invece vuol fare causa alla FIGC per avere una Serie A modello Premier. La FIGC non conta nulla: “La Lega di Serie A rappresenta il 90% del traffico digitale in termini di notizie e la stessa di percentuale in seno al Consiglio della FIGC della Lega di B e C. Siamo stanchi di metterci i soldi per fare andare avanti il sistema e poi a decidere tutto sono le altre componenti della FIGC“. L’onorevole Lotito ha sciorinato i voti a disposizione della Lega di Serie A (62) pari al 12%. La Lega di B (26 voti) è pari al 5%, 88 voti per la Lega Pro, pari al 17%, 176 voti per a Lega Nazionale Dilettanti pari al 34%, 103 voti per i calciatori pari al 20%. Metà per i tecnici, 10 voti per gli arbitri (il 2%).
Sono i numeri che dicono che la Lega di Serie A non conta nulla. Il Presidente Federale viene eletto dai voti dei Dilettanti e della Lega Pro. Gravina si sente protetto dallo Statuto e i grandi club portano soldi a tutto il sistema. La “guerra dei Roses” per gli interessi continuerà.
Lazio-Milan 0 a 1. Raccontati in precedenza gli episodi arbitrali, poco hanno fatto vedere le due squadre. Difficoltà laziali a tirare in porta, Diavolo anche in superiorità numerica per più di 45 minuti in gol al minuto 88’ dopo una serie di rimpalli, quasi “rimbambito” dalle parole del Patron americano sul futuro dei giocatori e dell’allenatore delegando tutto al plenipotenziario Ibrahimovic che dovrà avallare tutto, anche le trasferte delle scouting. Gode del risultato Pioli.
Torino-Fiorentina 0 a 0. Nessun ballo del sabato sera. Solamente troppa tattica e finale da Far West tra Juric e Italiano. La Viola non ha sfruttato un tempo intero in superiorità numerica, rosso al granata che non ci può stare, confermando la mancanza di qualcuno pronto a buttarla dentro. Il solito Toro grande cuore che chiude tutti i varchi si prende un punto che non serve alla classifica viste le ambizioni europee. Per fare risultati che contano per alzare gli step in classifica non si possono giocare primi tempi a ritmi di balli lisci da entrambe le squadre.
Udinese-Salernitana 1 a 1. Un punto inutile per la Salernitana passata in vantaggio, un brodino per i friulani che avanzano in classifica perdendo l’ennesima occasione di fare il secondo risultato pieno contro l’ultima in classifica. I campani non ne hanno neanche approfittato avendo giocato in superiorità numerica. Un caso clamoroso in casa Salernitana denunciato da Liverani: Dia a 8 minuti dalla fine del tempo regolamentare non è voluto entrare in campo.
Monza-Roma 1 a 4. Quaterna a domicilio della Lupa. De Rossi vicino alla zona Champion con 6 vittorie su sette gare. DDR sconfessa le parole di tanti commentatori che l’allenatore non conta nulla . Sicuramente sarà inferiore a Mourinho tatticamente ma l’empatia mancata nello spogliatoio con il portoghese sta facendo la differenza . La Roma ha strapazzato il Monza che è stato vivo creando azioni gol , per l’azzardo di Palladino levare Gagliardini dopo che si era fatto male ad una spalla e nel mezzo mettere Carboni a metà del primo tempo e non un centrocampista. Anche il 4 2 3 1 non male fino al primo gol della Roma al 38’ poi è apparso un azzardo contro una Lupa dominante .
Verona-Sassuolo 1 0. Pessime notizie per il Sassuolo alla quarta sconfitta consecutiva e settima nelle ultime otto gare. Sola la squadra emiliana al penultimo posto in classifica. Oltre alla beffa per il risultato ha perso nuovamente per tutta la stagione Berardi, rottura di un tendine. Il capitano era rientrato dopo una lunga assenza. Il Verona di Baroni è tornato a vincere, l’ultima volta era stata il 13 gennaio. Poco ha potuto fare Ballardini in tre giorni di lavoro, potrebbe cambiare modulo per salvarsi, il 4-3-3 continua a fare acqua.
Empoli-Cagliari 0 a 1. Dopo 100’ di gioco a recriminare è l’Empoli di Nicola dopo aver preso un palo e annullato un gol per un fuorigioco millimetrico. Anche Ranieri in conferenza stampa è stato coerente: una partita che non meritavano di vincere rispetto a tante altre giocate meglio e perse. Nicola alla prima sconfitta con l’Empoli, Cagliari alla prima vittoria esterna stagionale.
Frosinone-Lecce 1 a 1. Troppa tattica nel primo tempo in un gara dove i tre punti valevano il doppio. Frosinone in vantaggio improvvisamente all’ultimo minuto di gioco del primo tempo con un gol di Cheddira che ha sfruttato un errore grossolano del portiere Falcone, ripreso da un rigore battuto due volte su segnalazione del VAR per troppi ciociari entrati in area prima. Troppo ha sprecato la squadra di Di Francesco. La lotta per salvezza continua, il calendario la prossima settimana offre Lecce-Verona e Frosinone-Sassuolo.
Atalanta-Bologna 1 a 2. Il Bologna ribalta la Dea e sogna la Champions. L’Atalanta attenzione non è stata a guardare, ha sbagliato di più dei petroniani sotto porta. Thiago Motta indovina i cambi ad inizio ripresa. Gasperini ha mostrato tutte le qualità della sua squadra: difesa attenta e ripartenze veloci, ma non riuscendo a prendere le misure ai cambi di Thiago Motta ha subìto il ribaltamento in tre minuti. Bologna al sesto successo di fila. Dea alla seconda sconfitta consecutiva.
Napoli-Juventus 2 a 1. Il Napoli regala finalmente una notte magica dentro il Maradona. Vola al settimo posto in classifica a meno tre dall’Atalanta e quattro dalla Roma, entrambe attese sotto il Vesuvio. Mastica amaro Allegri perché Vlahovic sbaglia tre reti, Nonge subentrato e sbaglia: troppo ingenuo sul rigore che permette a Raspadori, sul tiro sbagliato da Osimhen, di fare gol sulla ribattuta. L’arbitro Mariani ammonisce Vlahovic nel primo tempo per “fallo di squadra”. Diffidato salterà la sfida con la Dea del Gasp.
Per l’analisi e l’editoriale di Inter-Genoa alla giornata di domani.