Marco Ottolini, direttore sportivo del Genoa, ha parlato nel corso del pomeriggio ai microfoni di TvPlay.it toccando vari temi riguardanti la stagione rossoblù: “Siamo partiti dall’anno scorso, abbiamo cercato di mantenere una struttura e aggiungere un po’ di qualità o comunque siamo intervenuti dove ritenevamo di doverlo fare. C’è stata una continuità, un lavoro congiunto con il mister. Ora ci troviamo in una buona posizione, abbiamo ancora diverse partite e vogliamo continuare a fare bene“.
De Winter è il prossimo grande difensore che uscirà dal Genoa?
“Koni ha tutte le qualità. Deve confermarsi, mantenere una continuità e migliorare certi aspetti. Ha il profilo del calciatore moderno, da calcio europeo. Ci auguriamo che possa continuare su questa strada e magari conquistarsi la nazionale del Belgio e continuare con le prestazioni che sta facendo qui a Genova“.
Il Genoa ha messo in difficoltà l’Inter e quello che balza agli occhi è la qualità nelle due fasi del Genoa. La sua speranza credo sia quella di trattenere Gilardino sotto la Lanterna, ma immagino che non possa darci la sicurezza che uno come Gilardino non venga attenzionato da tanti grandi club…
“Abbiamo già parlato con il mister, abbiamo un rapporto quotidiano e siamo molto vicini. Siamo sulla stessa linea, c’è la volontà di capire, di vedersi per programmare il futuro. Non è ancora il momento, siamo ancora concentrati sulla stagione. L’idea generale è quella e poi si andrà nello specifico, sono cose in cui ci vuole del tempo e di cui parlare. In generale siamo sicuramente molto molto contenti di quello che è stato fatto in queste due stagioni. Ci vedremo quindi nel corso della stagione per programmare la prossima insieme? Sì, questa è l’idea“.
Arriveranno richieste per più di un profilo. Come vi muoverete?
“Noi ora vogliamo giocare bene e fare più punti possibili nelle partite che mancano da qui alla fine. Come management ci teniamo sempre pronti, proviamo a leggere il futuro e il prossimo futuro tenendoci pronti su possibili scenari, ora è un po’ presto per prevedere quello che succederà. l’importante è tenersi pronti e valutare quello che succederà“.
Gudmundsson e Frendrup sono seguiti dalle grandi: ci sono stati contatti con squadre in particolare?
“E’ chiaro che il Genoa quest’anno è una squadra seguita, lo vediamo anche dalle richieste di accredito che ci sono ogni settimana per le nostre partite casalinghe. Ci sono una serie di profili che è normale che vengano seguiti da squadre italiane ed europee. Poi ci sono persone con cui abbiamo tanti contatti in Europa e con le quali parliamo, ma al momento non c’è nulla di più se non quello che avete saputo a gennaio riguardo Albert. Dopo di che tutto si limita a questo in questo momento. La corsa di cui si parla della Juventus è quindi solo un gradimento? Sì, ci sono club che hanno chiesto informazioni per questi giocatori, come io lo faccio per altri. Chi è nel mio ruolo in altri club è normale che voglia sapere la situazione dei giocatori più in vista. Al momento siamo concentrati sulla stagione, poi valuteremo se succederà qualcosa di più. Niente di più in questo momento“
Tra i giocatori che osserva anche lei c’è Enzo Barrenechea?
“Non te lo so dire. Lo conosco come giocatore da tanto tempo, però in quel ruolo abbiamo Badelj, Bohinen e altri centrocampisti. E’ una voce che è uscita ma non corrisponde a niente di più“.
Come avete lavorato con Gudmundsson per portarlo a questo livello? E come fa Frendrup ad avere quei numeri in fase di interdizione?
“Riguardo Albert io non sono stupito e così chi l’ha vissuto nella stagione della B. In estate abbiamo avuto degli interessamenti, ma non li abbiamo considerati perché abbiamo pensato che anche in Serie A per caratteristiche, forza, mentalità – perché è un ragazzo con grandissima mentalità ed è entusiasta – esuberanza, passione e voglia di giocare avesse qualcosa in più. Non siamo stupiti di quanto stia facendo. Frendrup va vissuto settimanalmente, magari non ti balza all’occhio nella partita singola ma vivendolo ogni settimana e vedendo il lavoro, la professionalità e i chilometri che percorre con quella intensità e voglia, ci dà veramente qualcosa di particolare. E’ un ragazzo che merita tutto ciò che sta ottenendo in questo campionato“.
Quanto è emozionante giocare in quello stadio?
“Credo sia difficile da descrivere questa cosa. E’ difficile usare le parole adatte. Io ricordo e ricorderò sempre il boato nel momento della promozione. Ero sul campo ed è un qualcosa che ancora mi fa rabbrividire. Credo che l’atmosfera che c’è al momento nel nostro stadio, uso la solita frase, fa bene al calcio. Veramente è da vivere una serata e una partita al Ferraris. Speriamo di mantenere questo entusiasmo. Abbiamo la responsabilità di rappresentare un club così grande e con tifosi incredibili, quindi è il nostro compito principale”.