In sala stampa al termine della sfida tra Juventus e Genoa è intervenuto il tecnico rossoblù, Alberto Gilardino, che ha commentato il punto conquistato all’Allianz Stadium.
“Bisogna dare atto ad una Juventus che ha grandissima qualità e forza fisica, ci sono momenti della stagione con alti e bassi. Penso alla mia squadra, a quanto ho visto oggi, ad un primo tempo dove abbiamo messo in difficoltà la Juventus per atteggiamento e per aver tolto linee di l’assaggio ai loro giocatori di più qualità. Ci dà autostima il punto, sapevamo non fosse semplice venire a giocare contro la Juve, soprattutto in questo momento della stagione. I ragazzi però sono stati incredibili, soprattutto sul piano dello spirito di squadra e dell’atteggiamento. Il desiderio era di fare una grande gara. Anche ai ragazzi nel pre gara ho detto di crederci sempre, la volontà era di fare una grande gara. La volontà era di giocare con Retegui, Vitinha e Gudmundsson che da mezzala andava ad agire tra le linee per cercare di fare una partita giusta anche in fase di possesso e mettere in difficoltà la Juventus. Il primo tempo ci siamo riusciti in parte, abbiamo tante volte recuperato palla essendo un po’ meno lucidi nel servire il primo passaggio. Nel secondo tempo, soprattutto negli ultimi venti minuti, era prevedibile soffrire e arretrare un pochettino il baricentro. Però la sofferenza fa parte di questo gruppo assieme alla consapevolezza di saper soffrire in questi tipi di partite. È un punto importante, che ci dà autostima in queste due settimane che porteranno alla sfida in casa col Frosinone. Voglio ringraziare i ragazzi per cosa hanno dato e per cosa hanno fatto in campo oggi”.
Perché non celebrare in questa pausa il matrimonio tra Genoa e Gilardino visto che sono ormai ampiamente fidanzati da tempo?
“Questa domanda la dovete fare alla società. Sono stufo di rispondere a questa domanda – risponde sorridendo Gilardino – è da tre settimane che mi fate questa domanda. Parliamo del presente che è la cosa più importante. Ho vissuto un momento incredibile con la vittoria del campionato, sto vivendo emozioni incredibili in questo momento. Quelle che mi danno la squadra e i ragazzi senza i quali non sarei nessuno. C’è il giusto equilibrio tra me, squadra e staff e ci fa spingere al massimo. Venivamo dalla sconfitta col Monza, ma dopo un secondo tempo importante, e venire qui dopo due sconfitte con Inter e Monza vuol dire che c’è tanta roba da parte dei ragazzi, non solo qualcosa. Questo per in allenatore è una cosa veramente bella”.
“La cosa importante adesso, mancando nove partite, è essere focalizzati sul raggiungimento di più punti possibile, partita dopo partita, e di una matematica sicurezza – ribadisce il tecnico rossoblù – Dobbiamo avere voglia e desiderio di stupire sempre. Poi sicuramente ci sarà modo e tempo di sederci coi dirigenti per parlare del futuro. Le energie sono focalizzate su ogni singolo giocatore della squadra”.
Complimenti per l’equilibrio trovato da inizio gara e per la mossa di Messias messo tra McKennie e Cambiaso che hanno ragionato poco. Se non trovi equilibrio e organizzazione, qualsiasi avversario si infila…
“Non è semplice trovare equilibrio, ma quando hai giocatori come Vitinha che si sacrifica 95’, Gudmundsson che gioca mezzala in fase difensiva e trequarti in quella offensiva, Retegui uguale, questo è l’equilibrio che serve per giocare con un potenziale offensivo in più. Poi dietro devi avere un blocco importante, i 5+2 hanno fatto tutti una partita importante dal punto di vista fisico e dei duelli. Anche Frendrup e Badelj han fatto una partita di alto livello finché sono rimasti in campo. L’equilibrio è fondamentale ed è normale che questo modulo lo si possa vedere anche nelle prossime partite, con la variabilità dei giocatori”.
Oggi, oltre ai sacrifici indispensabili di Vitinha, Retegui e Gudmundsson, avete difeso arcignamente la porta anche, coi denti e da squadra che non voleva prendere gol. È così?
“I ragazzi hanno sofferto compatti, bravi in pressione sulle corsie laterali e nell’uno contro uno, bravi a togliere le linee di passaggio dentro il campo. Il primo tempo credo sia stato molto equilibrato. Il potenziale offensivo dentro la squadra si deve trovare all’interno della squadra e l’equilibrio te lo danno sofferenza, sacrificio, corsa”.
C’è ancora qualcosa che vorresti vedere migliorato in questo Genoa? Un passo avanti che ancora non si è visto e che ti aspetti?
“Un miglioramento costante è quello che dico sempre ai ragazzi e deve essere un input in queste nove partite. Deve essere un desiderio e una voglia di saper stupire nelle difficoltà, anche perché i punti passano da questo tipo di atteggiamento”.
Sulle prove di Ankeye e Cittadini: “Avevo desiderio di vederli. Giorgio è entrato bene, col piglio giusto, e come detto avrà i suoi spazi. È un giocatore fisica, ma di gamba anche sul lungo. Ankeye ha tantissima volontà, può e deve migliorare ma c’è grande disponibilità e voglia di allenarsi forte. Oggi l’ho messo perché c’era lo volontà di poter ripartire con un giocatore di gamba a staccare gli spazio mma la Juventus sulle preventive ha fatto molto bene negli ultimi minuti”.
Sulla presenza e importanza di Vasquez nella difesa rossoblù: “Sta facendo una stagione importante per agonismo e mentalità, questo tipo di atteggiamento è un trasporto per la squadra, così come avere Bani o De Winter vicini. C’è sintonia nella linea e anche se si cambiano i quinti, c’è grande sintonia nella quotidianità degli allenamenti e c’è voglia di migliorarsi”.
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