L’amministratore delegato del Genoa, Andres Blazquez, ha rilasciato un’intervista ai microfoni di Forbes nella quale ha analizzato i primi due anni e mezzo alla guida del Grifone e ha parlato anche di quelli che sono alcuni dei progetti per il futuro: “Il Genoa ha il profilo, l’infrastruttura e la storia per essere competitivo a livello europeo“, esordisce il CEO rossoblù, che ricorda anche qual era la situazione il giorno dell’approdo di 777 Partners a Genova: “Abbiamo trovato un club che non aveva quasi alcun valore nel mercato dei trasferimenti. I salari ammontavano a circa 75 milioni di euro, ma il valore di mercato effettivo della squadra era di circa quindici milioni. Ad un certo punto, abbiamo pagato lo stipendio di quattro allenatori in un solo anno“.

Le persone a Genova hanno gradualmente iniziato a sentirsi parte di un progetto, parte della città“, prosegue Blazquez, che sottolinea quanto i giovani siano sempre più legati al Grifone e vengano in numero sempre più crescente allo stadio: “Usiamo la musica per promuovere il nostro marchio e le nostre campagne di abbonamento. Ci piace vedere i tifosi andare allo stadio un’ora prima della partita e rimanere un’ora dopo la partita. Siamo stati in grado di attirare una generazione molto più giovane allo stadio, con l’età media dei tifosi che è scesa di sei anni da 48 a 42 anni.

Infine, un passaggio anche sullo stadio e su alcuni degli obiettivi per il futuro: “Abbiamo lavorato su un piano stadio praticamente da quando siamo entrati. Abbiamo preparato un investimento che varia dagli 85 ai 100 milioni di euro. Il nostro più grande obiettivo è quello di espandere il marchio del Genoa CFC all’estero, superando i confini liguri e italiani. Per farlo, dobbiamo pensare al di là del calcio: vogliamo che il Genoa diventi un marchio che comprende moda, musica, arte e tutti i tipi di industrie rilevanti“.


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