La Primavera di Gilardino è iniziata in anticipo domenica 10 Marzo 2024 quando si è ritrovato ad avere quasi tutta la rosa a disposizione. Nel suo giudizio sulla new entry degli allenatori giovani in questa Serie A, Sacchi ha giudicato Gilardino non uno stratega , facendogli i complimenti perché ha messo su una squadra fortemente agonista , con forti motivazioni e determinazione: non è poco per un debuttante in Serie B prima, Serie A poi.
Gilardino nel girone di andata non avendo la qualità a causa degli infortuni non ha potuto far vedere di essere uno stratega nella fase d’attacco, ma nella fase difensiva ha fatto centro. Davanti ne aveva davvero molti in infermeria. Una operazione, quella appena segnalata, che è riuscita a convincere 25 calciatori: vuol dire che ha lavorato bene.
La sua personalità, la sua intelligenza, il suo carisma, il suo curriculum da calciatore lo hanno messo nello condizioni di capire subito cosa lo aspettava e cosa doveva fare quando era stato ingaggiato come traghettatore nel dicembre 2022 con il Vecchio Balordo nell’agitato mare della Serie B, dove ha tenuto sempre la squadra in zona playoff.
Gestire uno spogliatoio non solo di calcio, ma in qualsiasi sport e categoria, non è facile: i giocatori ti giudicano subito e capiscono se hai la capacità di gestire un gruppo o no. L’allenatore, come un direttore di orchestra, deve far capire che gestisce tutti con personalità e idee ben chiare.
La Primavera di Gilardino sarà quella che porterà a dare anche un altro gioco, consapevole che un altro sistema gli darà ancor di più il vantaggio di essere in undici a giocarlo. Allo Stadium juventino ha messo in campo strategicamente tre attaccanti, un 3-4-2-1 o il 3-2-4-1, tutto dipende solamente dall’altezza dove giocano gli esterni.
L’abito tattico visto e preferito nelle gare di Champions è il 4-3-3, declinato a volte nella sua principale variante del 4-2-3-1 1 e comunque in senso offensivo. Questa potrebbe essere la nuova strada del Genoa, sarebbe quello già visto per chi lo seguiva nella Primavera. È quello che si è visto contro la Juventus e al Meazza contro l’Inter: due pareggi che daranno autostima e consapevolezza sul fatto che si possa giocare e fare altro gioco.
Gilardino, anche se può non sembrare, prima di ogni gara o nella rifinitura si trasforma, anche in silenzio, nel Generale Massimo Decimo meridionale interpretato da Russel Crowe: “andate in campo e scatenate l’inferno“. Adesso Gilardino e lo staff vogliono fare un ulteriore passo in avanti con una buona squadra in fase offensiva per idee, qualità, capacità di concentrazione, movimenti senza e con il pallone, smarcamento, possesso e ripartenza affinché tale squadra possa diventare eccellente.
Cambiando strategia, in fase difensiva devono fare un ulteriore passo in avanti, migliorando organizzazione, pressing e soprattutto vicinanza tra le linee e continuando a mettere nel motore del Genoa la benzina della motivazione, lo spirito, la convinzione che hanno fatto vedere di possedere. Conoscendo il copione potrebbero fare un gioco di grande interesse.
Dentro il Tempio e fuori casa, Gilardino vuole vedere una fisarmonica muoversi avanti e indietro senza far mancare compattezza, equilibrio, organizzazione nei trenta metri di lunghezza, al massimo nel cuore del gioco.
Retegui è la prova di Gilardino e lo staff: visto il lavoro fatto con Mateo, nonostante quasi 50 giorni per infortunio, non dovevano arrivare le due reti con la Nazionale per dargli la vetrina di bomber su tutti i quotidiani, non solo sportivi.
La perfezione arriverà, Gilardino è convinto che nella vita e nel calcio si possa sempre fare di più e meglio, studiando e imparando, però già i passi in avanti dal dicembre 2022 alla 29esima partita di Serie A, a marzo 2024, sono convincenti.