Ha una storia davvero incredibile, ennesimo quadretto di grande genoanità, il Genoa Club Heidelberg fondato da Corrado Marozzo e Michele Graffigna in Germania, primo sodalizio in terra tedesca affiliato all’ACG (Associazione Club Genoani). Nei giorni scorsi abbiamo raccontato rapidamente della sua genesi, ma a raccontarci di più di questa bella storia a tinte rossoblù è stato proprio Corrado Marozzo, uno dei due fondatori, che ci risponde di ritorno in Italia.
“Sapete che esiste il gruppo Grifoni Si Resta, no? Bene, due anni fa manco sapevo esistesse, poi tramite un’amicizia comune ho conosciuto Michele (Graffigna, altro fondatore del club) durante Genoa-Parma. Ci siamo telefonati, abbiamo scoperto di vivere ad un chilometro di distanza a Heidelberg (quando viene a mangiare da me viene a piedi)
Corrado e Michele si scoprono vicini di casa sia in terra tedesca, sia a Genova, nel quartiere di San Teodoro, negli anni in cui l’amore per il Genoa cresceva fin da bambini. Oggi molte delle gare le seguono accompagnandole con piatti tipici della tradizione ligure, dal pesto alla farinata. Oggi quell’amore e quella fede li portano avanti a centinaia di chilometri da Genova, ma con l’ambizione di raggiungere anche i più giovani. Perchè sì, Heidelberg è una città con una grande storia, ma anche con una grandissima tradizione universitaria e tantissimi sono gli studenti italiani a studiare là. Chissà che qualcuno non sia anche tifosi de Grifone.
“Ad Heidelberg ci siamo mia moglie, mio figlio, un’altra amica, anche Michele che vive ad Heidelberg. Più un’altra persona che vive un po’ più distante, a Monaco, e un’altra ancora in Olanda. Il nostro obiettivo è molto semplice: siamo una città con 60mila studenti, un terzo della popolazione, e tanti siamo italiani. Noi crediamo da qualche parte siano annidati altri Genoani e vogliamo che questo club diventi un punto di riferimento per Heidelberg o, più ampiamente, per la regione. Speriamo, diffondendo questa notizia, di poter accogliere qualcuno che sia qui nei dintorni”.
Chiedere ad un Genoano, anche a migliaia di chilometri di distanza, se segua il Genoa, è una domanda retorica. Ma la curiosità non è tanto quella, ma se ci sia spazio per poter seguire dal vivo la squadra rossoblù quando le circostanze lo permettono. “Noi
Tra le gare al Ferraris seguite l’anno scorso vi è stata Genoa-Bari, ultima di campionato. È stata una partita che ha radunato al Ferraris tantissimi tifosi del Grifone da ogni parte d’Italia. Ecco: a Genova, in quel frangente, Corrado e Michele ci arrivarono con le loro due auto targate in modo personalizzato e inequivocabile (ZE1893 e GE1893). Da quella serata di maggio, il loro Genoa Club Heidelberg ha fatto passi avanti notevoli ed è entrato nella lunga lista di club affiliati all’ACG.
Il lavoro di semina del verbo rossoblù in terra tedesca proseguirà, tanto più che in terra tedesca, vicino a Kassel, è sepolto anche James Richardson Spensley, pioniere del calcio italiano e dello scoutismo. Una delle figure storiche, una delle figure chiave della storia del Club più Antico d’Italia, morta il 10 novembre 1915 a Magonza, che dista pochissimi chilometri da Heidelberg.
L’obiettivo di questo club, come raccontatoci, è di allargare questo club anche ad altri Genoani che risiedano ad Heidelberg o dintorni, ma il primo lavoro di propagazione della genoanità è la propria famiglia. Corrado e Michele ne sono l’esempio lampante. “I nostri figli, pur essendo cresciuti fuori da Genova, sono genoanissimi. Il mio 17enne è cresciuto a Heidelberg, il figlio di Michele ne ha 21, è cresciuto a Bergamo, ma anche lui super genoano passionale. Quando si parla di padre in figlio, questo è un chiaro esempio“.
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