Assieme a Mario Ponti, ex giocatore rossoblu (esordio in un Genoa-Napoli del 1983) e poi allenatore, ci avviciniamo alla prossima sfida contro la Fiorentina. Ecco la presentazione della prossima avversaria del Grifone.
COME ERA ANDATA – “Il Genoa aveva perso 4-1, con gol rossoblù di Biraschi, che poi è andato via. Uno shock, la peggior prestazione dell’anno, capitata alla prima giornata, quindi si era scatenata l’angoscia sulla consistenza della squadra, ci si chiedeva se fosse idonea al campionato di Serie A. Per fortuna le cose sono ritornate al loro posto, nel giro di poco tempo”.
IL SISTEMA DI GIOCO – “I viola praticano il 4-2-3-1 e lo fanno con intenti propositivi. Lo interpretano sempre con l’intenzione di mantenere il possesso palla. Si vede che ci lavorano molto in settimana. Tengono anche la linea difensiva molto “alta”, si nota veramente l’impronta di un allenatore top come Vincenzo Italiano”.
I PUNTI DI FORZA E I GIOCATORI DA TENERE D’OCCHIO – “I tanti giocatori offensivi, anche se hanno fatto pochi gol in relazione ai volumi di gioco che esprimono. Detto questo, davanti sono forti. Nico Gonzalez è il viola da “attenzionare” di più, anche se non è detto che l’attaccante esterno argentino venga impiegato, perché i viola sono impegnati anche e ancora in Coppa Italia e in Conference League e dunque è probabile che ci sia molto turnover. Gonzalez è un’ala veloce che punta e salta il difensore. E poi, tra i giocatori top, citerei Terracciano, un portiere che non ha un grosso nome e che però sta disputando un campionato di alto livello”.
I PUNTI DEBOLI – “Giocando così “alti”, si prestano a subire ripartenze e sotto questo aspetto possono rappresentare l’avversario ideale per il Genoa di Gilardino. Se il Grifone riuscisse a reggere gli urti dei viola, potrebbe distendersi in contropiede. Molto dipenderà anche da chi, tra i viola, giocherà a centrocampo, un conto sarà se si presenteranno con Arthur, il regista brasiliano, e un altro con Duncan, un mediano di grande forza fisica”.
L’ALLENATORE – “Nel panorama italiano è uno dei tre-quattro tecnici più bravi. Il suo è stato un crescendo: Trapani, Spezia, Fiorentina, tutte tappe in cui ha fatto bene. È un allenatore esigente, cura gli allenamenti e le partite nei minimi particolari. Lavora per un calcio aggressivo, di corsa, senza tralasciare la qualità. Un po’ come Gasperini e di Juric, anche se, a differenza loro, Italiano si schiera con la linea a quattro e non la abbandona quasi mai”.
Rassegna Stampa del 15 Aprile, le probabili formazioni di Fiorentina-Genoa