In prima pagina c’è la cavalcata dell’Inter, che lunedì sera battendo il Milan ha coronato con 5 giornate di anticipo (pochi gli eventi di scudetti vinti con largo anticipo nel campionato italiano) il raggiungimento non solo dello scudetto 2024, ma anche le due stelle da mettere sulla maglia nerazzurra superando i cugini fermi a 19 campionati vinti.
Scudetto vinto tra i patemi del bilancio e la rivoluzione estiva che Marotta e Simone Inzaghi sono stati bravi a trasformare in una corsa macinando gol e vittorie. Vincere lo Scudetto sotto il naso dei tifosi del Diavolo che avevano riempito il Meazza entrerà nella storia come le sei vittorie consecutive nelle stracittadine. Il Milan ci ha provato solamente nel finale a ribaltare il risultato, ma non è bastato un pressing ultra offensivo.
Parlare di calcio e delle partite è importante, però meglio non perdere di vista il futuro del prossimo campionato. È evidente ormai che il campionato di calcio dI Serie A, oltre avere la divisione tra parte destra e sinistra della classifica, ne ha una sulla competitività delle squadre in campo e sull’aspetto tecnico, con 13 squadre che risultano figlie di un Dio minore.
Con questa espressione, riprendiamo da Wiki, si intende “una categoria di persone, (noi aggiungiamo di squadre e tifosi), che hanno meno degli altri che si trovano ad affrontare i problemi e le sfide di ogni giorno, partendo da una situazione di svantaggio“. Che poi è anche quello che succede alle squadre che affrontano quelle impegnate nei giorni precedenti o successivi nelle Coppe europee.
Basta vedere la formulazione del calendario di campionato da qui alla 38° giornata. La programmazione della 34° giornata, arrivata nella mattinata di sabato scorso, era attesa per il venerdì pomeriggio, anzi dalla Lega è stato annunciato che il calendario fosse pronto molto prima, non partorendo le possibilità non di giocare in contemporanea, ma almeno partite ravvicinate per tutelare l’accesso all’Europa e la lotta salvezza. Non può essere sempre colpa dei diritti televisivi.
Ad oggi, visto che mancano cinque giornate alla fine, si può fare spallucce non sapendo se si giocherà al venerdì, sabato, a mezzogiorno o a lunedì, ma preoccupa la prossima stagione 2024/2025 in chiave abbonamenti per il caos che dovrebbe essere più acuto. Le prossime Champions, Europa e Conference League, oltre a giocare 11 mesi su 12, con il 47% in più di gare da giocare passando da 32 squadre a 36 tutte in girone unico (e un allargamento è previsto anche per Europa League e Conference League) si prenderà più spazio. In totale si giocheranno 203 gare. Quando e in che giorni di giocheranno le 38 di campionato?
Riforme di campionati che non tengono mai conto dei bisogni dei tifosi, in particolare degli abbonati, ammaliate dagli stadi sempre pieni. Tutto questo potrebbe andare bene per le 13 società che non parteciperanno all’Europa se i diritti tv anche in Italia fossero divisi più equamente come succede in particolare in Premier dove tutte le squadre hanno la possibilità di non partecipare al campionato alla stregua del Barone Pierre de Coubertin, il padre del motto “l’importante è partecipare“, avendo la possibilità di rimpolpare e aumentare la rosa in qualità, non in quantità, anche alla luce di quanto scritto prima, ossia il fatto che probabilmente si dovrà giocare tra Europa, campionato, nazionale ogni tre giorni.
Due giorni fa abbiamo pubblicato i compensi che ripartisce la Serie A: sarebbe interessante capire, considerato che il prossimo anno i proventi non solo per le società, ma per la Lega di Serie A e la FIGC aumenteranno, se ci sarà una divisione più congrua e consona per i “Figli di un Dio Minore”
La 33° giornata di campionato continua ad alimentare speranze in testa alla classifica, in particolare per la quinta e sesta posizione che permetterà di partecipare alla Coppa con le orecchie se Atalanta o Roma vinceranno l’Europa League. Tutto è possibile anche in fondo alla graduatoria con ancora 15 punti a disposizione. I risultati a sorpresa non mancano considerato che Atalanta, Fiorentina, Roma e Udinese hanno una partita in meno e tutto può succedere sopra e sotto.
I 18 minuti di Udine saranno recuperati il giorno 25 aprile per la rabbia dei giallorossi che non sono riusciti a sgambettare il regolamento scontrandosi con la Lega che ha dovuto soccombere per voti contrari (giustamente) di Atalanta, Verona ed Empoli. In fondo alla graduatoria dopo le vittorie lampo di Empoli e Udinese ci sono 5 squadre in 4 punti . La prossima giornata su 10 gare quattro sono un bivio tra Europa e retrocessione. Il Frosinone contro la Salernitana non potrà fallire la vittoria.
Cagliari-Juventus 2 a 2. Cagliari avanti di due gol, due rigori, sardi all’assalto della Signora con tanti calciatori in campo nel primo tempo rimasti a Torino. Piccola rimonta della Juventus nel secondo tempo graziata da un’autorete sarda. Due rigori giusti hanno portato avanti la squadra di Ranieri, ma non pochi i gol sprecati. Sardi in apnea nella seconda parte di gara.
Empoli-Napoli 1 a 0. Vedi Empoli e poi muori, anzi piangi per il Ciuccio napoletano all’ottavo posto in classifica frutto di 13 vittorie, 10 pareggi e 10 sconfitte. Per i partenopei il secondo KO contro i toscani. De Laurentiis aveva ordinato un altro ritiro per gli azzurri: vuole l’Europa. Bravo Nicola, sta portando avanti in carriera un altro miracolo salvezza. Gli è bastato un gol di Cerri dopo 4’ di gioco per frenare il gioco dei partenopei.
Verona-Udinese 1 a 0. Colpo del Verona al 93’ di gioco con un gol di testa di Coppola, tre punti d’oro per gli scaligeri. Partita avvincente, tante occasioni da gol sprecate da una parte e dall’altra. I friulani sono rimasti di pietra al gol e prossimamente nei 18 minuti da giocare con la Roma il 25 aprile non possono più sbagliare partita per rimanere a galla nella salvezza essendo pari al Frosinone nella terzultima posizione in classifica. Si cambia in panchina per cinque giornate di campionato e arriva in Friuli Cannavaro.
Sassuolo-Lecce 0 a 3. Si è squagliato il Sassuolo contro il Lecce. È da zero in pagella per tutti i calciatori scesi in campo senza motivazioni, abbandonati dal pubblico emiliano. Ballardini non riesce a fare altro miracolo, i calciatori aspettano senza ansia del risultato la fine del campionato e il prossimo calciomercato dove saranno venduti non A prezzi da oreficeria come è successo nel passato. A Reggio nell’Emilia si fa luce una fusione tra Sassuolo e Reggiana. Al Mapei sembrava di essere aL Via del Mare di Lecce con una gradinata piena di colori salentini, un allenamento per gli uomini di Gotti vicini alla conquista della salvezza.
Torino-Frosinone 0 a 0. Per la terza gara consecutiva il Torino ha mancato la rincorsa all’Europa, nono in classifica a tre punti dal Napoli. Piccolo passo avanti per i ciociari che raggiungono l’Udinese al diciassettesimo posto. Troppi pareggi per il Toro (13) per ambire all’Europa. Soulè fa ballare e spaventare i granata, ma la vittoria per Di Francesco è una chimera da troppo tempo.
Salernitana-Fiorentina 0 a 2. È bastata mezza Fiorentina per vincere in Campania, tutti i big rimasti a Firenze per Italiano: il pensiero era solamente alla semifinale di Coppa Italia di stasera con l’Atalanta. Dopo 120 giorni di digiuno la Viola è tornata vincitrice in trasferta. La salernitana ha concesso pochissimo alla solita Fiorentina spuntata, ma con Candreva a mezzo servizio se non meno non ha creato pericoli.
Monza-Atalanta 1 a 2. La Dea ha vinto con brividi contro il Monza, ma ha vinto e oltre alle Coppe insegue la zona Champions arricchita di un posto in più. Brividi negli ultimi 10’ di gara con il gol di Maldini entrato dalla panchina e autore del palo colpito dai Palladino Boys sul gong finale. Gasperini ha dettato i ritmi della partita: nel primo tempo con il turnover, nel secondo tempo è ricorso ai titolari per infortuni e fiato.
Roma-Bologna 1 a 3. Che scatto all’Olimpico di Roma per Thiago Motta ei suoi ragazzi. Il quarto posto è quasi blindato con 7 punti sulla Roma e 8 sull’Atalanta, anche se la Dea deve recuperare la gara con la Fiorentina. Bravi i felsinei a tenere sotto controllo la gara e colpire nel momento giusto attraverso un gioco lineare: unica squadra che non passa mai il pallone dal centrocampo al proprio portiere per ripartire e attaccare con tanti uomini. La Roma di DDR alla seconda sconfitta dal suo arrivo comincia a faticare per il suo stato di forma, dettato dal fatto si giocare ogni tre giorni. Nei 18’ di Udine si giocano la zona Champions inseguiti dalla Dea e dai cugini biancocelesti.
Genoa-Lazio 0 a 1. Solo i titoli fanno le gare, non i cronisti. D’altronde i titoli non sono frutto di giornalisti che guardano le partite, ma di caporedattori che si limitano ad esaminare il risultato. La Lazio per tutti ha dominato la gara del Ferraris. Sì, sul palleggio e possesso pallone innocuo, ma nessuna parata di Martinez, un solo tiro e un gol.
Nel primo tempo la Lazio ha subito la squadra di Gilardino, che se fosse andata in vantaggio di due gol probabilmente avrebbe scatenato ancor di più la rabbia di Luis Alberto, l’eroe di giornata, che si è toccato anche lo stemma laziale sulla maglia di fronte a 44 tifosi, dimenticandosi che tre giorni prima voleva già fare le valigie anche senza prendere soldi.
Dentro la sfida del Ferraris c’è la sintesi, forse estrema, di una parte delle gare giocate dal Vecchio Balordo: il meglio nel primo tempo, o nel secondo, sprecando gol, il peggio nell’altra parte di gara subendo gol per errori individuali e collettivi. E il gol laziale è nato da un passaggio con tunnel.
Sei giorni di allenamento prima di giocare con il Cagliari nell’assurdo orario delle 20.45 del Lunedì per l’ennesima volta. Speriamo in una svolta positiva prima di lunedì, due giorni in più per recuperare qualcuno e tornare alla vittoria dentro il Tempio che manca dal 24 febbraio.
Oggi pomeriggio Alassio in festa si colorerà di rossoblù a quarti: Gilardino firmerà la “Mattonella di Alassio” aggiungendosi a poeti, pittori, uomini illustri, anche del mondo del calcio, dopo aver colorato e pitturato il mondo Genoa con i 777, la società, il gioco e i risultati dal dicembre 2022.