La 34esima giornata di calendario in archivio: manca solo l’analisi su Genoa-Cagliari in campo stasera con ampia cronaca e interviste prima di mezzanotte, poi l’analisi domani.
Tre sono i verdetti ufficiali, oltre lo scudetto dell’Inter in giro per Milano per otto ore, con sfottò pesanti di alcuni giocatori nei confronti del Diavolo e della Juventus. Questi verdetti sono la retrocessione matematica della Salernitana e la salvezza del Genoa con cinque giornate di anticipo prima di giocare con il Cagliari, qualcosa di difficilmente visto in anticipo rispetto al Primo Maggio nel passato (e qualcosa di inatteso ad inizio stagione).
In fondo è cambiato poco, poco o nulla viste le sconfitte delle solite 5/6 squadre che si è data la retrocessione. Saranno gli scontri diretti i giudici della caduta in Serie B e non le solite pasticcerie nella testa di qualche tifoso. La candidata numero uno alla penultima posizione è il Sassuolo, squadra nelle ultime gare senza spina dorsale.
Per l’Europa che conta e per la Champions, oltre Milan e Juventus, arranca il Bologna che ha sperperato tre jolly per affiancare la Juventus. La squadra di Thiago Motta è apparsa sulle gambe. La squadra più in forma è la Dea di Gasperini e dopo la settimana perfetta, con una gara ancora da recuperare, va a caccia del primo titolo (meritatissimo, nel caso) da parte di Gasperini. Per l’Europa e Conference League in corsa Roma, Lazio, Fiorentina e Napoli. Il calcio italiano spera con la vittoria dell’Europa League di Atalanta o Roma di avere sei poltrone per la Coppa con le grandi orecchie. Interpellata la UEFA, ma non ha dato risposte. Tre arbitri in rosa al Meazza per Inter-Torino entrerà nella storia, anche se con le solite polemiche sull’interpretazione del Regolamento del gioco calcio e del VAR.
Tiene banco il cambio di molte panchine. Per le titolate si cercano gli allenatori vincenti. La nouvelle vague di giovani tecnici che hanno illuminato il campionato dovrà confrontarsi con il passato dei campionati, dove un conto è andare avanti con un progetto raggiungibile e affermarsi definitivamente, un altro conto è volare verso altri lidi nei quali conta solamente vincere pur non avendone la certezza. Operazione non facile, sulla quale meglio riflettere. Le risoluzioni nel calcio sono come le anguille: si prendono facilmente; il busillis è mantenerle. Lo stesso problema è da calcolare anche per le società: i cambi nel campionato successivo e nel passato non hanno avuto fortuna.
Guerra tra Gravina, Presidente della FIGC, e Lotito, Presidente della Lazio. Gravina “pensa di gestire il mondo del calcio a proprio piacimento”. Lotito risponde: “Disagio e confusione nel sistema calcio”. Gravina: “cerca di approfittare del suo ruolo di senatore”. Non sono rose e fiori neanche tra la Lega di Serie A, col suo Presidente Casini, e lo stesso Gravina.
Il Codacons sta preparando una richiesta a Lega e FIGC per i calendari di Serie A del prossimo anno. Una richiesta semplice: giocare tutte le gare o la maggior parte solamente di domenica. Fantacalcio con il bancomat tv nel mezzo.
Leghe calcio mondiali e associazioni calciatori contro la FIFA e il Presidente Infantino. “si gioca troppo”. Insostenibili i calendari europei e internazionali. Tutti aspettano risposte da Infantino il 17 maggio alla riunione della FIFA in Thailandia e senza risposte si annunciano interventi concreti. Tutto una bolla di sapone? Probabilmente sì: basterà aumentare i soldi per partecipare alle manifestazioni e non guardare alla salute dei calciatori. Le difficoltà dei tifosi abbonati sarà capire quando si giocheranno i campionati in loco. La FIFA va avanti e firma un contratto di 600 miliardi di dollari con gli Arabi con il colosso energetico Aramco volando verso la sua missione: rendere il calcio globale. Stretta dell’Europa sull’antiriciclaggio nel calcio per società e procuratori. Norme per individuare le situazioni e i contesti più a rischio. Controlli più serrati su compravendite di calciatori, finanziamenti e operazioni con intermediari. Ma veniamo alle partite dell’ultimo turno.
Frosinone-Salernitana 3 a 1. I ciociari hanno fatto un passo in avanti nella zona salvezza sempre più affollata vincendo la seconda partita del girone di ritorno contro una Salernitana retrocessa matematicamente in Serie B. Il fatto di non aver vinto una gara nel 2024 e il KO numero 23 sono la foto della retrocessione dei campani anche con tanti, troppi cambi di allenatori. L’ultimo Colantuono ha fatto meno punti dei tre che l’hanno preceduto.
Juventus-Milan 0 a 0. Risultato ad occhiali per blindare il secondo e terzo posto in classifica e partecipare alla Champions con un’esame calcistico: la coscienza nel calcio non esiste, per il divario di punti che esiste tra Inter fresca Campione d’Italia. Brutto il primo tempo tra la Signora e il Diavolo. Allegri azzecca i cambi facendo entrare Milik e Chiesa e Pioli rischia di perdere la gara. Milan a muso corto per portare a casa il pareggio.
Lazio-Verona 1 a 0. Zaccagni in extremis salva l’Aquila dopo aver sostituito Isaksen che si era mangiato almeno tre palle gol. Tanta la differenza tra la squadra di Tudor in forte difficoltà a concretizzare la mole di gioco sotto porta e il Verona solamente combattivo ma tecnicamente inferiore. Continuerà a lottare per salvarsi. Tudor vince tre gare casalinghe e continua la rincorsa alla Champions. Si deve però confrontare con i dati della gara: vince ma dopo 17 tiri verso la porta veronese. Un problema non piccolo se Immobile e compagnia non trovano la via del gol.
Lecce-Monza 1 a 1. Succede tutto negli ultimi cinque minuti di recupero. Segnano i salentini con Krstovic al 48’ di gioco, pareggiano i brianzoli al 51’ con un rigore di Pessina per un fallo di mano. Poche emozioni nel primo tempo, il Lecce schiuma rabbia per il rigore, (c’era), ma si gode altro passo in avanti verso la salvezza.
Inter-Torino 2 a 0. La prima gara da Campioni d’Italia, l’Inter ha fatto vedere di non voler lasciare briciole a nessuno nelle prossime quattro gare. Inzaghi è a caccia di record: anche contro il Torino visti i soliti difetti che Juric fatica a guarire in particolare nella zona offensiva, pur avendo fatto giocare la squadra titolare.
Bologna-Udinese 1 a 1. La peggior partita dei felsinei contro la squadra più stramba del campionato che batte in trasferta Milan, Juventus e Lazio e non vince tra le mura amiche. Non è riuscito il colpaccio a Cannavaro per il deretano bolognese e una punizione spiovente che non aveva ambizioni di gol. Una scossa per i 14′ di gioco finali della squadra di Thiago Motta che ha raggiunto il pareggio. Un pareggio che la tiene a galla nella lotta Champions anche se è apparsa in apnea.
Atalanta-Empoli 2 a 0. L’Atalanta non fa sconti a nessuno, l’Empoli di Nicola ha dovuto arrendersi alla forza e la voglia della Dea di conquistare obiettivi prestigiosi. Gasperini non è preoccupato di correre su tre fronti. La gara con la Fiorentina ancora da recuperare (e ancora senza una data) potrebbe diventare la ciliegina sula torta per assicurare il quinto posto in classifica. La soluzione tattica di Nicola è stata quella di giocare a specchio contro la Dea, ma non è stata premiata per la differenza tecnica tra i giocatori in campo. L’Empoli ha abbassato il gioco dopo la seconda rete bergamasca rischiando la goleada.
Napoli-Roma 2 a 2. La Roma non molla: altro gol sul gong finale al Maradona di Napoli. Un pareggio che va stretto al Napoli perché il Ciuccio ha rispolverato il gioco dello scudetto, la qualità non è mai mancata ma contro la Lupa la differenza è stata fatta dall’intensità. La Roma è stanca e non può mettere da parte energie. E giovedì arriva la partita di Coppa
Fiorentina-Sassuolo 5 a 1. Goleada viola con pochi meriti agevolata da un Sassuolo ai minimi termini per carattere dei calciatori che hanno mollato il “pappafico” nella burrasca della salvezza. La Viola ogni qualvolta aveva il pallone tra i piedi ha affondato il Sassuolo. Ballardini contro l’impotenza del cervello, non del gioco: probabilmente si dovrà arrendere.