L’allenatore del Genoa, Alberto Gilardino, è intervenuto in conferenza stampa per commentare la partita contro il Cagliari, terminata con la vittoria del Grifone per 3-0 (clicca QUI per leggere la cronaca).

Oggi, vista la salvezza arrivata già ieri, si temeva potesse esserci un po’ di rilassatezza. E invece è venuta fuori questa partita…

E questo è il valore di questa squadra, credo di averlo rimarcato tantissime volte in questa stagione, ma stasera è la prova chiara e determinante del valore umano che ha questa squadra. Poteva esserci rilassatezza, ma non è nelle nostre corde e nella nostra volontà: nel nostro DNA c’è la voglia di migliorarci sempre e abbiamo dato prova importante, una prova di forza dentro la gara, non solo per agonismo ma anche per il fatto di aver dimostrato di saper giocare a calcio in maniera ottima”. 

La domanda da un milione di dollari dobbiamo fartela. Ora che farai?

“Anzitutto è stata una serata splendida, oltre al punteggio finale. Fantastico il nostro popolo e la nostra gente. Avrò modo in questi giorni di sedermi con la società, di parlare: ci sono grande affetto, stima e riconoscenza nei confronti di questa società, di questa piazza, di questa gente e di questa squadra. E la cosa è ricambiata. io qua sto bene, molto bene, e lavoro bene. Mi auguro davvero ci possano essere tutti i presupposti per andare avanti. Quanto peserà la condizione Ferraris e tifosi nella mia decisione sul futuro? Mi sono dimenticato una cosa importante. Ci tengo a dedicare questa vittoria al Presidente Zangrillo. Sono contento di aver vinto e la vittoria la dedico a tutti quelli che c’erano, c’erano anche mia moglie e le mie figlie che, a casa, mi hanno visto. Ma soprattutto al Presidente, che so quanto ci tenesse in questo momento a fare una vittoria del genere nel nostro stadio. Come ho già detto prima, da parte mia c’è grande apertura. Se sarebbe brutto lasciare tutto questo? Col Presidente c’è un legame di grande rispetto. Lui è stato un po’ l’artefice, ovviamente assieme agli altri dirigenti, della volontà di portarmi in prima squadra e quindi sono molto riconoscente a lui e alla società”. 

Oggi la squadra ha dato la sensazione di giocare proprio con la mente sgombra, una volta raggiunto l’obiettivo della salvezza. È così?

“Sì sì, assolutamente. Prima della partita con la Lazio avevamo avuto poco tempo per preparare la partita, ma proprio anche come risorse c’era stato poco tempo di recuperare energie. Come avevate visto tutti, eravamo effettivamente un po’ calati nel secondo tempo. Stasera invece abbiamo tenuto il campo in maniera eccellente dal primo all’ultimo minuto, abbiamo saputo giocare a calcio, abbiamo determinato con palleggio. giocate. Bravi veramente i ragazzi”. 

Stasera ci sono tre immagini: Gudmundsson che va subito a recuperare palla e propizia il primo gol; quei 21 passaggi che portano al secondo gol in inserimento di Frendrup; e poi De Winter che, rispetto alla gara con la Lazio, ha rischiato molte più volte la giocata in verticale e si è preso più responsabilità. Tutti segnali di crescita…

“La volontà è di andare a migliorare queste situazioni. Nello specifico, col lavoro dei tre dietro la volontà è di condurre per superare la pressione avversaria. Dopo il primo giro palla e il secondo giro palla bisogna essere diretti e così siamo stati, con un Badelj strepitoso, un Thorsby eccellente, un Frendrup instancabile. Ma tutta la squadra ha fatto una partita eccellente, e anche chi è entrato si è messo a disposizione della squadra. Merito a tutti”.

Visto che ormai la salvezza è in tasca e in stagione avete chiamato alcuni ragazzi della Primavera, ci potrà essere spazio in questo finale di campionato?

“Intanto bisogna tenere conto dei giocatori che hanno un inferiore minutaggio e hanno giocato meno rispetto ad altri, quindi bisogna cercare di far fare minuti a chi ha giocato di meno, perché ci sono valutazioni da fare sia da parte mia sia da parte della società. Bisogna vederli. E poi è naturale che se ci dovessero essere l’opportunità e l’occasione e se si dovessero meritare convocazione ed esordio, io sono aperto e l’ho dimostrato anche la scorsa stagione facendo esordire tanti ragazzi. Vedremo strada facendo. Se in vista della prossima stagione c’è qualche giocatore tra quelli in prestito che tenete in particolare osservazione? Li teniamo tutti sotto osservazione: non appena si definiranno tutte le situazion,  andremo a sederci e parlare anche per il futuro”. 

Ora che potete giocare molto più scarichi, cosa dirà ai suoi ragazzi per le prossime partite? Potete darvi un nuovo obiettivo dopo aver raggiunto quello minimo?

Scarichi no (sorride, ndr). Dobbiamo preparare la gara col Milan al massimo di quello che possiamo consapevoli di andare ad affrontare una squadra forte, fortissima. Indipendentemente da quello che si può pensare del Milan e di Pioli in questo momento, che in carriera ho avuto ed è un grandissimo allenatore. Dobbiamo andarcela a giocare, senza timore e con coraggio, consapevoli di quanto dovremo fare. Dovremo giocare tutte le partite con grande ordine ed equilibrio, essendo il più concreti possibile”. 

Oggi a Retegui è mancato solo il gol?

“Mateo è in crescita, oggi ha fatto un lavoro enorme. Tiene palla, tiene botta, fa salire la squadra e indipendentemente che faccia o non faccia gol, ha peso specifico là davanti. E come lui Vitinha, Ekuban, Ankeye: quando giocano devono portare determinate caratteristiche alla squadra. Per Gudmundsson non ci sono più aggettivi, è molto bravo a ritagliarsi lo spazio e oggi nel primo tempo è stato determinante perché è stato sempre in grado di ritagliarsi quella posizione per mettere in difficoltà non solo la difesa, ma anche il centrocampo del Cagliari. Nella situazione del secondo gol credo siano stati fatti 18 passaggi prima del gol, tenendo il pallone 55 secondi: abbiamo saputo interpretare queste fasi di gioco”. 

Ranieri ha parlato di lei come uno dei giovani tecnici che più gli piacciono. Che valore ha questo giudizio?

“Ha un valore incredibile, da parte di un tecnico di questo calibro e di questa esperienza. Un tecnico vincente. Un tecnico che credo quest’anno abbia saputo nelle difficoltà tirare fuori qualcosa di straordinario al Cagliari. Bravura della società e bravura sua: penso che il Cagliari abbia una rosa con giocatori di qualità, fisici, che potranno lottare fino alla fine per salvarsi”.

Il Genoa aveva 29/30 punti in classifica e lei, improvvisamente, disse che bisognava arrivare a 42 punti, salvo cinque turni prima della fine. Qui devono spaventarsi tutte le squadre che dovranno giocarsi qualcosa contro di voi…

“Sinceramente in panchina mi diverto poco e soffro tanto (sorride, ndr). Questa sera, però, mi sono divertito, e quando vedo la squadra giocare così mi diverto. Mi diverto in settimana a vedere i ragazzi allenarsi, ho un senso di approvazione nei loro confronti per quello che hanno fatto e stanno facendo. E sono sicuro non smetteremo di farlo, non possiamo pensare di abbassare l’attenzione neppure di un centimetro. Continueremo a giocarcela con tutti con grande partecipazione e coraggio”. 


Genoa 3-0 Cagliari, il Grifone passeggia sui sardi. A segno anche Thorsby