Alla 35esima di campionato, poco o nulla è stato deciso in testa e in fondo alla classifica. Solo l’Atalanta con una partita in meno acchiappa il quinto posto Champions League. Il Napoli se non continuerà a sprecare come a Udine può tornare in Europa dalla porta di servizio. In fondo dai 34 punti del Verona in giù nessuno è tranquillo, si è aggiunto un posto (anzi due) a tavola con le vittorie di Sassuolo e Verona.
Saranno due scontri diretti a decidere la retrocessione: Frosinone-Udinese all’ultima giornata e Sassuolo-Cagliari alla penultima giornata? Probabilmente non considerate anche le gare delle altre pericolanti con quelle che si giocano l’Europa, oltre la classifica avulsa. Tre giornate di campionato che diventano dolci da pasticceria per i mal pensanti.
Tutto il pallone contro il Governo che vuole mettere sotto tutela il calcio italiano con un’agenzia che deve controllare i conti delle società, esautorando la Covisoc, l’organismo che controlla autonomamente i conti delle società in seno alla FIGC. Tutto il calcio con FIGC, Leghe, CONI che si è ribellato per questa intrusione del decreto legge (da approvare) del Ministro Abodi perché la politica non deve intervenire sullo sport.
La bozza del provvedimento legislativo non dovrebbe occuparsi solamente del calcio, ma di tutti gli altri sport per verificare l’equilibrio economico e finanziario delle società sportive professionistiche, anche ai fini delle iscrizioni ai campionati e per l’equa competizione. Si parla di un ente pubblico sotto la vigilanza del Consiglio dei Ministri o del Ministero dello Sport, controllore della gestione economica e finanziaria, facendo un copia incolla di quello che avviene in Inghilterra dove il Governo punisce anche con la galera chi sgarra con i bilanci.
Tutto ciò potrebbe generarsi con in campo i fondi di private equity nella partita economica e monetaria del calcio, fondi che hanno un solo obiettivo: guadagnare e vendere. Un fenomeno abbastanza recente in rapida e forte espansione nel calcio europeo con poche possibilità di controllo su capitali, tutti all’estero.
L’errore del Governo, della politica e del CONI è fare sempre le spallucce ai problemi del calcio. Mai intervenuti per fare le riforme, mai per aiutare la possibilità di agevolare la costruzione di stadi di proprietà mettendo da parte la burocrazia, mai per aiutare il calcio come succede nello spettacolo del cinema con tanti film sovvenzionati e spesso poco visti, senza dimenticarsi dei benefici tolti del decreto crescita. L’auspicio che il blitz della politica compatti una volta per tutte le componenti che comandano il pallone che rotola e facciano alla svelta le riforme per tutelare anche i tifosi. Ma veniamo alle partite.
Torino-Bologna 0 a 0. Crea di più il Torino, ma Juric non si accontenta delle 18 gare senza subire gol che non vanno d’accordo con la fatica a farne. Il Bologna si accontenta di un altro punto verso la Champions, nelle ultime 15 gare ha perso una sola volta. Alcuni passi da gambero degli emiliani sul piano del gioco, in particolare quello offensivo con l’assenza di Capitan Ferguson, l’ago della bilancia nelle due fasi: scenario che non spaventa Thiago Motta.
Monza-Lazio 2 a 2. Doppia rimonta brianzola con l’Aquila di Lotito che si è giocata la rimonta sulla Roma. Poca Lazio, anche se è tornato al gol su azione Immobile. Il Monza non meritava di perdere. Tudor in vantaggio ha pensato più a difendersi che a giocare e attaccare, sbagliando anche i cambi.
Sassuolo-Inter 1 a 0. Tre punti per Ballardini che possono valere una stagione e una salvezza, operazione non facile non solo perché dovranno fare almeno sei punti nelle prossime tre gare, ma anche perché devono tenere conto della classifica avulsa. Sei punti per gli emiliani sono un buon bottino contro i campioni d’Italia. È vera gloria, considerato che oltre essere in formazione rimaneggiata la squadra di Inzaghi è apparsa fusa da una settimana di festeggiamenti?
Cagliari-Lecce 1 a 1. Lo scontro salvezza sull’isola sarda avvicina il Lecce di Gotti alla salvezza, mentre lascia il Cagliari in zona retrocessione. Sardi in vantaggio, poi sprecano tutto con il rosso a Gaetano al 45’ di gioco. Un rosso che cambia la partita e i salentini nel finale oltre il pareggio hanno rischiato di vincere.
Empoli-Frosinone 0 a 0. Un risultato che fotografa come abbia vinto la paura. L’equilibrio mai spezzato nei 90’ di gioco più recuperi. Per Nicola la salvezza si deciderà contro le squadre della Capitale e lo scontro diretto con l’Udinese. Hanno vinto le difese, in particolare per il Frosinone che viene fermato dalle parate di Caprile, sempre più decisivo nella lotta salvezza. Anche i ciociari sulla via salvezza dovranno giocarsela nello scontro diretto con l’Udinese, più abbordabili le altre due gare con Monza e Inter.
Verona-Fiorentina 2 a 1. Fatal Verona, titolo e film già visti nel passato per la Viola e Italiano. Sorride la squadra capitanata da Lazovic a 34 punti. La Fiorentina sotto gli occhi di Padron Commisso resta ancorata ai 50 punti in classifica e spera negli errori del Napoli per continuare a giocare la prossima stagione in Europa, oltre il passaggio dl turno in Belgio verso la finale di Conference. Dovrà riflettere Italiano dopo aver cambiato i 10 undicesimi contro i veneti, pensando solamente alla semifinale contro il Bruges.
Roma-Juventus 1 a 1. La Lupa e la Signora si annullano. Gara non brutta e i pali hanno fatto la parte dei protagonisti. La Roma risente delle gare europee, la Juventus ne approfitta e pareggia. Allegri voleva i tre punti per festeggiare matematicamente la zona Champions con tre turni d’anticipo, tutto rimandato alla prossima giornata. De Rossi pur con la squadra stanca crede nella partita di ritorno contro i tedeschi del Bayer Leverkusen sperando nella cabala dei numeri con i tedeschi che non perdono da 48 partite. Segna Lukaku, risponde il suo marcatore Bremer. Dybala non punisce la Signora pur avendo contribuito al gol di Lukaku.
Salernitana-Atalanta 1 a 2. Non perdono l’occasione Gasperini e la Dea di inserirsi con prepotenza nella zona Champions raggiugendo la Roma al quinto posto con una partita in più ancora da giocare. Gasperini al centro del mondo per venti giorni: giovedì semifinale di Europa League con il Marsiglia, domenica scontro diretto con la Roma, mercoledì 15 finale di Coppa Italia contro la Juventus, dopo altri sette giorni se passerà il turno la finale di Europa League , senza dimenticarsi degli altri due turni di campionato più il recupero con la Fiorentina: 6 partite in 20 giorni. Gasperini vuole alzare un trofeo, a Bergamo sono preoccupati perchè se dovesse vincere qualcosa, essendo all’apice di un lavoro con gli orobici quasi decennale, potrebbe provare a giocarsi qualche carta con qualche squadra titolata non solo del campionato italiano visto che è sotto osservazione da parte della Premier. La Salernitana continua la sua discesa verso la B, i campani preparano la risalita immediata in Serie A.
Udinese-Napoli 1 a 1. Pareggio che non serve a nessuno. Il Napoli perde l’occasione e l’opportunità, pur essendo in vantaggio, di giocarsi l’accesso almeno alla Conference League. L’Udinese con il pareggio continua a non vincere tra le mura amiche e supera di un solo punto il Sassuolo, ma resta sempre al terzultimo posto con Empoli e Frosinone distanti due punti. I friulani sperano nel calendario della prossima giornata e di vincere a Lecce mentre Empoli, Frosinone e Cagliari giocheranno con Lazio, Inter e Milan.
Milan-Genoa 3 a 3. Il Milan non riesce più a vincere, ma questa volta i meriti sono più del Genoa che della contestazione. Un 3 a 3 che ha fotografato la stagione del Diavolo: pur essendo secondo in classifica, è complice degli alti e bassi dei suoi leader più che della conduzione tecnica. Tutto confermato quello fatto in stagione da Gilardino e la band con l’apice del gioco che arriva tramite l’organizzazione e la strategia tattica, strategie anche diverse che hanno fotografato un cinismo tattico e una partenza dal basso senza rischiare, con Vogliacco sulla corsia che allargandosi e inserendosi crea il rigore e l’assist gol per Ekuban, come un regista laterale. Mentre Gilardino si sbracciava dalla panchina chiedendo alla squadra di rischiare di più anche quando si abbassava per la foga dl Milan, sono arrivati tre gol che hanno scatenato la “torcida” dei 4000 tifosi che hanno sventolato e cantato per i quasi 100’ di partita per festeggiare il rinnovo di Gilardino, acclamatissimo, e una stagione sorprendente visti i risultati con le cosiddette “grandi”.