Questo pomeriggio, intorno alle ore 17.30, cinque giocatori del Genoa hanno incontrato i tifosi rossoblù in via al Porto Antico 4, sede del Museo e del Ticket Office. A firmare autografi e scattare selfie con grandi e piccini sono stati Vitinha, Retegui, Messias, Vasquez e Martinez.
Una coda lunghissima, propagatasi fino a Palazzo San Giorgio e oltre, con centinaia e centinaia di tifosi pronti ad approfittare dell’occasione per un autografo su maglie, sciarpe o caschi. Presenti anche tanti turisti, incuriositi dalla lunga fila, e una tifosa dello Sporting Braga con la doppia maglia: quella del club portoghese, di Ricardo Horta, e quella del Genoa, proprio di Vitinha. Un Genoa internazionale, insomma, come da qualche anno a questa parte lo si sta cercando di fare diventare.
A margine dell’evento è intervenuto coi media presenti Josep Martinez, che ha subito parlato dell’enorme folla che li attendeva. “Come sempre a chi me lo ha chiesto quest’anno, quando siamo qua e in trasferta i nostri tifosi sono il dodicesimo uomo. Tutte le squadre che vengono qua sentono la pressione di essere di fronte ad una città, a tifosi caldi e con grande passione“.
Si è parlato anche del percorso di avvicinamento alla partita tra Genoa e Sassuolo. “Ci aspettiamo una partita molto difficile, sappiamo che il Sassuolo è in una posizione di classifica un po’ difficile, ma noi vogliamo chiudere nel miglior modo possibile per fare più punti possibile, salire piano in alto possibile in classifica e chiudere una stagione dove abbiamo fatto molto bene. Il nostro obiettivi è di fare più punti possibile, è fondamentale per noi. Sappiamo di aver fatto un buon campionato e non possiamo permetterci di fare tre brutte partite, non soltanto per noi ma anche per la nostra gente. Vogliamo vincere col Sassuolo, andare a Roma a fare la migliore partita possibile e chiudere bene col Bologna. Sappiamo che queste squadre si giocano tanto, quindi dovremo dare il massimo per essere al loro livello”.
Che campionato hai trovato in Serie A?
“Come altri giocatori della nostra squadra, era il primo anno in Serie A. Posso dire che, all’inizio, sono stato un po’ in difficoltà: cambiano tante cose, il clima del campionato e la qualità della squadre, ma piano piano siamo entrati in queste dinamiche e abbiamo fatto una bella stagione. Le aspettative per la prossima stagione? Penso che la squadra debba continuare in questo periodo di costante crescita: il primo obiettivo sarà la salvezza e, come quest’anno, poi vedremo cosa potrà succedere. Una fotografia di questa stagione? Potrebbe essere la partito su Djuric perché era una dinamica difficile e poi quella vittoria ha cambiato un po’ la stagione, però ci sono state tante belle partite quest’anno. Forse la vittoria per 4-1 con la Roma. E poi tante altre dove mi sono divertito molto. Abbiamo fatto un bel calcio quest’anno”.
Si parla anche di mister Gilardino: “Il mister ha fatto molto bene, dal primo giorno in cui è arrivato. Come dice lui, la forza è nel gruppo, nel fatto che tutti dobbiamo dare il massimo per il gruppo e non per noi stessi. Questo messaggio lo abbiamo capito molto bene. Cos’è cambiato rispetto a due anni fa e in cosa mi sento migliorato? Per me sono stati due anni molto importanti della mia carriera: avevo perso un po’ di continuità e fiducia in Germania, due anni senza giocare. Le ho recuperate qua, assieme alle emozioni. Ho questa voglia di continuare a migliorarmi e crescere col gruppo e qui penso che, come me la squadra, è andata in crescendo. Abbiamo una squadra importante, con tanta qualità, per finire bene quest’anno e fare cose importanti anche l’anno prossimo”.
Quest’anno siete spesso ripartiti dal basso e in alcuni gol sei stato un fattore, come a Napoli. Ma col Cagliari nel secondo tempo ti sei messo a rinviare anche col sinistro…
“Alleniamo tutto, alla fine non dipende solo da noi. Cerchiamo di giocare il più possibile, ma in qualche partita le squadre hanno grande qualità e ti mettono in difficoltà, con altre avversarie proviamo queste soluzioni dal basso. Questa deve essere la base non solo per quest’anno, ma anche per quello prossimo”.
A proposito di anno prossimo, tu rimarrai qui l’anno prossimo giusto?
“Io qui sto benissimo. Questo posso dire”.
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