Dopo la sconfitta sul campo del Genoa, il tecnico del Sassuolo, Davide Ballardini, ha parlato dalla sala stampa dello stadio Ferraris. “Quanto pesa questa sconfitta? Pesa, e pesa molto. Perché se oggi avessi fatto risultato, saresti stato sempre più in gioco. Perdendo, è chiaro che le percentuali si abbassano di molto. Adesso abbiamo domenica una partita col Cagliari nella quale si può davvero parlare di gara da dentro o fuori. Se non vinciamo, siamo fuori”.
Quando nel finale siete passato al 4-2-3-1, cosa vi è mancato in quella fase di partita?
“Per me abbiamo avuto situazione che potevano davvero essere pericolose, ma nelle quali non siamo stati bravi nell’ultimo passaggio e nel prenderci la responsabilità di concludere l’azione. È questo l’errore commesso, di non aver chiuso l’azione: ricordo Volpato e due volte Toljan. Non siamo stati così cattivi, bravi e chiari negli ultimi sedici metri, come devi esserlo. Non ricordo una parata del nostro portiere, e anche Martinez non è che abbia fatto molto. Insomma, il Sassuolo è stato bene in campo e non ha concesso nulla, o quasi, all’avversario in uno stadio con persone che ti spingono tanto. La partita non era da perdere: magari non meritavi neanche di vincere, ma certamente non meritavi di perdere”.
“In una situazione del genere devi essere straordinariamente bravo, anche nelle difficoltà come ci dice la classifica, nella gestione della palla, nell’aggressività e nella lettura delle situazioni. Oggi, nel primo tempo, abbiamo sbagliato molti primi passaggi. Recuperavamo palla, poi la perdevamo spesso. Abbiamo però tenuto bene il campo, e come detto dobbiamo essere più bravi nella gestione del pallone e avere quella voglia di aggredire di più e più alto l’avversario così da condizionarlo di più, farlo sbagliare e avere meno campo da coprire per attaccare l’area avversaria. Sottolineo che per me oggi il Sassuolo ha fatto una buona partita contro una squadra forte, che lo ha dimostrato”.
Com’era l’umore nello spogliatoio? La squadra ci crede ancora?
“Non è che abbiamo tante alternative: nello spogliatoio si stava tutti in silenzio perché tutti ci tenevamo tanto. Se fino ad oggi potevamo dire che non era così importante, contro il Cagliari per quanto riguarda noi è decisiva. Punto”.
Se il gol di Thorsby al quarto minuto, che Sassuolo avremmo visto? Quello degli ultimi 25′ di gioco?
“Non lo so, ma per me oggi il Sassuolo ha tenuto bene il campo. Dove si può fare meglio è nell’aggressività, nello scalare in avanti. In una situazione differente puoi fare meglio, ma detto questo oggi ditemi voi che occasioni ha avuto il Genoa. Il primo gol arriva da un angolo in cui eravamo in sette nell’area del Genoa, concedendo poi contropiede e l’angolo. La seconda rete era un’autorete. Alla fine c’è stata un’occasione, ma la partita era finita. la partita è stata fatta bene: chiaro che è un momento difficile e devi anche cercare un po’ di fortuna, ma te la cerchi solo facendo una partita di coraggio, voglia, aggressività”.
Visto il suo passato qui al Genoa, è uscito tra gli applausi. La sua sensazione?
“So che sono stimato, rispettato, circondato da tanto affetto e amore delle persone che tifano Genoa. È emozionante e commovente, conferma del rapporto che c’è fra me e le persone che amano il Genoa”.
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