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A caccia della “decima”

Genoa-Sassuolo 2 a 1. Il Grifone dopo il risultato contro il Sassuolo nelle ultime due gare di campionato ancora da giocare dovrà entrare nella famiglia dei “cuculidi”, un uccello del deserto americano, meglio conosciuto attraverso i cartoni animati come Road Runner o Beep Beep avendo la voglia di recuperare altri punti nelle prossime due giornate di campionato.

Stamattina è undicesimo in classifica il Monza giocare in serata in casa della Fiorentina. La caccia alla “decima” come aveva pronosticato il CEO Blazquez continua. È caccia al Torino a quota 50 punti. Il calendario comunica che il Genoa sarà ospite della Roma domenica sera e dopo con il Bologna dentro il Tempio che sarà ancor di più una bolgia in qualsiasi orario e giorno si giocherà.

Il Torino invece giocherà con il Milan sotto la Mole e in casa dell’Atalanta. Il Monza avrà tra le mura amiche il Frosinone e l’ultima in casa della Juventus. La partita con il Sassuolo è stata con poco sale nonostante la vittoria. 

Nel primo tempo Zio Balla non ha permesso al Genoa di fare la fase offensiva con un autobus che si muoveva in massa nelle due fasi di gioco. Consigli impegnato solamente in occasione del gol annullato, anche se le sue colpe sono evidenti.

Mariani, arbitro internazionale, a 10 metri dall’azione gol si è fatto inciuciare dal VAR Marini e dall’AVAR Di Bello che hanno visto un fallo di mano di Retegui, difficile da vedere: nessuna immagine ha confortato il giudizio del VAR non essendo passato neanche un replay chiaro.

Bravo Ballardini a giocare con due linee strettissime, bravi i calciatori a marcare nella zona ad uomo lasciando poche giocate agli avversari. Il Vecchio Balordo ha fatto tanto possesso pallone e passaggi laterali o all’indietro, anche con Martinez centrocampista aggiunto, ma tutto ció non ha fatto che rallentatore. La velocità è stata assente anche quando il Sassuolo era nella metà campo del Genoa da parte dei piedi e delle mani di Martinez e degli  altri  con Retegui e Albert sul centrocampo pronti a sfruttare l’uno contro uno. Senza cambi campo per aprire il gioco e gli esterni in  difficoltà è arrivato solamente un cross dalle parti di Consigli rimasto inoperoso.

Nell’intervallo è toccato a Gilardino cambiare le carte in tavola e subito con le  due sostituzioni  di Ekuban e Spence per Vogliacco e Sabelli la musica è cambiata  con la difesa a quattro. Vasquez e De Winter a giganteggiare da centrali, Spence  a spingere e difendere come Martin, senza dimenticarsi di Albert tra le linee. Ekuban subito in evidenza per le giocate e il lavoro nel far salire la squadra.

Il Vecchio Balordo non ha più recitato a ritmi bassi e con poca tecnica, anche se come ha detto Ballardini difficilmente ha creato grattacapi a Consigli eccetto le due reti realizzate. Nel secondo tempo si è avuta l‘impressione che ogni calciatore sia stato responsabile con libertà decisionale in fatto di modi, tempi, spazi, scelta, esecuzione dei passaggi, tenendo sempre conto dei movimenti dei compagni: tutto va ad inserirsi nell’album tattico programmato da Gilardino.

Il Genoa ha meritato di più nel secondo tempo perché oltre la tattica ci ha messo anche la tecnica provando i tempi di marcamento e smarcamento, mostrando tenuta e facendo minori errori di transizione.

Retegui nelle due ultime partite ha fatto fare autogol agli avversari: a Milano buttandosi sul cross di Thorsby e con il Sassuolo sempre su cross di Ekuban smarcandosi nello spazio luce e mettendo in crisi lo stopper Kumbulla, autore del gol nella porta di Consigli dopo aver perso Retegui.

Nella seconda parte della gara anche Strootman e Bohinen hanno contribuito a rafforzare il cuore del gioco con buoni risultati. Piaciuto anche Ankeye, che Gilardino e lo staff gara dopo gara cercano di trasformare in un cigno.

Ballardini ha rivoluzionato la squadra facendo entrare tutti gli attaccanti e trequartisti a disposizione al posto di difensori e centrocampisti, ma come  era successo agli uomini di Gilardino che difficilmente avevano  impegnato Consigli anche Martinez non ha fatto una parata. Altri tre punti per il Vecchio Balordo importanti per quello detto ad inizio del pezzo.

Altra sconfitta per Zio Balla al quinto KO nelle 10 gare da Mister del Sassuolo. L’unico rammarico che la prima partita l’abbia giocata il 3 marzo. Le speranze di salvezza ci sono e Ballardini contro Cagliari in casa e fuori con la Lazio ci proverà. Occorrono i sei punti con l’incubo della classifica avulsa non piacevole per gli emiliani.

Genoa, la salvezza era già acquisita, la voglia di vincere continuerà ma anche  in questi  momenti felici, bisognerà ripetere una frase della canzone di Ligabue, “Urlare contro il cielo”, per tutte le notizie che viaggiano intorno al Vecchio Balordo per la situazione dei 777 nella galassia delle altre squadre dove sono proprietari, eccetto il Genoa.

Alcune delle squadre del 777 Football Group, come l’Hertha Berlino, hanno emesso un comunicato sulla propria situazione, il Vecchio Balordo invece no. Sarebbe importante per far sfiatare i tromboni, in questo momento dove il mondo corre e vive solamente su internet. Nessuno può ergersi  a Tribunale nei confronti del Genoa dopo i due anni passati con gioia e speranza di un futuro ancora migliore.

A Villa Rostan non ci sono solo le streghe ma una classe dirigenziale vigile, in grado di dare una scossa importante al futuro del Vecchio Balordo, non solo come è avvenuto sul prato verde, coinvolgendo tanti genoani giovani e anziani che si erano un po’ allontana dai colori rossoblù a quarti: basta andare al Ferraris a piedi per vedere quante maglie rossoblù circolano, non solo nuove ma anche del passato

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