Il Genoa al contrario della Roma ha preparato la gara di domani sera all’Olimpico non con l’ansia e l’adrenalina e con meno preoccupazione leggendo le cronache dei giornali sportivi e politici sull’attuale momento della Lupa tra passato, presente e futuro.
Il Vecchio Balordo al contrario della Roma ha fatto risultati con tutte le squadre in zona Champions, eccetto l’Atalanta. Perciò contro la Roma dovrà essere un altro “dove osano i Grifoni” proponendo un altro rompicapo di strategia alla Gilardino.
Il tecnico rossoblù sotto il Cupolone è consapevole che per fare il risultato non si difenderà solamente alzando il muro, ma cercherà anche coraggio per dare linfa alla fase offensiva, il tutto senza dimenticarsi di non subire in quella difensiva. Perciò sarà un’altra partita preparata da Gilardino e dallo staff con le solite prerogative: non scomporsi, rimanere compatti in 20/30 metri, anche meno, e muoversi da squadra, senza dare punti di riferimento con i mediani che si staccano e vanno ad aggredire i portatori di pallone avversari.
Anche all’Olimpico continuerà il sogno di Gilardino e del suo popolo, assente per una decisione dell’osservatorio (o per non disturbare gli Internazionali di tennis che hanno in programma le finali). Altro colpo di teatro della Lega nello scegliere giorno e orario per disputare la gara in concomitanza di pubblico nei Fori Italici.
Il campionato del Grifone è un’altra splendida favola collegata a quella dello scorso anno vissuto dai rossoblù, poco calcolati dagli esperti di calcio lo scorso settembre. Questo scenario lo si è visto in molte gare per la coerenza collettiva della band di Gilardino e il lavoro dello staff quasi sconosciuto fino a ieri quando Buoncalcioatutti ha voluto rendere meriti per il lavoro fatto facendolo conoscere per la gioia e la voglia del Mister.
La prova di quanto scritto in precedenza è la crescita di giocatori nella rosa. Uno su tutti Thorsby, che la piazza di Genova lo conosceva per quello fatto alla Sampdoria.
C’è fiducia al Pio Signorini di provare a ripetere la gara dell’andata, ma non tanto nel risultato, il più eclatante della stagione che sta per finire per la modalità tattica-tecnica con cui è avvenuto. Come sempre più che la formazione bisognerà capire chi ha recuperato dei grandi assenti. Tutto rimandato alla conferenza di Gilardino.
La scorsa settimana la Lupa di De Rossi ha perso in 72 ore l’Europa League e il quinto posto in classifica con il Bayer Leverkusen e la Dea di Gasperini, prossimi avversari nella finale di Dublino. La Roma ha subito in campionato la prima sconfitta in trasferta dell’era De Rossi. La squadra di Gasperini ha vinto perché ha corso di più. Con i bergamaschi non c’è stata partita, il gruppo giallorosso come ai tempi di Mourinho è apparso logoro e incompleto nei reparti. Anche DDR ha confermato come lo Special One di perdere contro tutte le squadre che lo precedono in classifica.
De Rossi nella settimana che ha preceduto la gara con il Genoa, senza impegni, ha cercato di recuperare energie per non incorrere in un’altra serata come a Bergamo perdendo quasi tutti i duelli singoli. Per questo cercherà contro il Grifone di giocare molto verticale, affidandosi ai fedelissimi in campo, per saltare il lavoro di Gilardino e le due linee compatte davanti all’area di Martinez. Operazione che dovrà valutare meglio per non lasciare ripartenze e contropiedi quando si troverà nella fibrillazione della fase di possesso.
De Rossi arrivato sulla panchina giallorossa a fine gennaio: 24 partite di cui, tra campionato ed Europa League, ne ha vinte 13, pareggiate 6, perse 5. Il calo di risultati è arrivato nelle ultime 6 gare tra campionato e competizione europea senza una vittoria con tre sconfitte e tre pareggi. Il prossimo obiettivo di De Rossi e della Roma in queste due ultime gare di campionato è difendere il sesto posto dal sorpasso della Lazio: le radio romane, tante, gracchiano in continuazione che sarebbe difficile da digerire.
Quinta posizione che potrebbe garantire il prossimo anno la Champions. Nella Roma giallorossa tifano per l’Atalanta che vinca l’Europa League concedendo al campionato italiano un posto in più nella Coppa con le grandi orecchie, ma anche la gufano sperando che perda colpi in campionato ed esca dalla classifica che porta in Champions.
Il modulo della Roma è sempre variato nella norma del 4-4-2: 4-2-3-1 o 4-3-3. Solamente in quattro gare ha utilizzato la difesa a tre fuori casa con Fiorentina, Udinese, Torino e Bayer Leverkusen. I giallorossi prediligono la costruzione dal basso con i due centrali, muovendo il pallone per via centrali alla ricerca della profondità di El Shaarawy. Lukaku con le spalle alla porta. La probabile formazione della Lupa è condizionata dalle condizioni fisiche di Mancini, Dybala e Spinazzola, che hanno svolto in settimana allenamenti differenziati. Sicuri di giocare nella difesa a quattro N’Dicka centrale, a destra Karsdorp/ Kristensen , Angelinho a sinistra e, senza Mancini, Llorente. A centrocampo i soliti tre Cristante, Paredes e Pellegrini, in attacco nel 4-3-3 El Shaarawy portato al suo ruolo preferito di esterno sinistro e Lukaku , oltre al ballottaggio tra Baldanzi e Dybala.
Arbitro Manganiello della sezione di Pinerolo. Classe 1981, analista finanziario, arbitro dal 1996 la prima in Serie A nel maggio 2014, promosso alla Can A nel 2017. La gara tra Roma e Genoa sarà la novantesima gara nella massima serie.
In stagione ne ha dirette 11 tra cui la vittoria casalinga dei giallorossi contro il Sassuolo e quella esterna dei rossoblù a quarti in casa del Verona.
Primo assistente Dei Giudici (Latina), secondo qssistente Moro (Schio), quarto uomo Cosso di Reggio Calabria. Al VAR Paterna di Teramo, AVAR Pairetto di Nichelino.
Diffidati Roma: Azmoun, Hujsen, Lukaku, Mancini. Diffidati Genoa: Strootman, Vogliacco, Gudmundsson, Bani.