Alla vigilia della sfida tra Roma e Genoa, il tecnico rossoblù Alberto Gilardino è intervenuto in conferenza stampa a Villa Rostan. “Domani è una partita ad alto tasso di difficoltà, domani incontriamo una squadra che si gioca la Champions. Incontriamo una squadra di dimensione europea, che negli ultimi tre anni ha vinto una Conference League, ha perso una finale di Europa League ai rigori ha perso e quest’anno in semifinale ha perso col Bayer Leverkusen, squadra che non ha mai perso. La Roma giocatori di talento, di qualità, giocatori di grande spessore tecnico. Partita con un alto tasso di difficoltà. La abbiamo preparata in settimana, e l’ho detto alla squadra: ogni risorsa, ogni energia che abbiamo adesso, fisica e mentale, la dobbiamo portare in campo per finire nel migliore dei modi perché i ragazzi si meritano questo, si meritano un ottimo finale. Come ho sempre detto, tutta la squadra ha fatto un percorso di crescita, maturità e consapevolezza. Settimana dopo settimana siamo riusciti a consolidarci in quello che volevamo fare in ogni gara e partita. Sappiamo le difficoltà che potremo avere domani, ma dovremo anche avere la maturità domani, quando avremo il pallone tra i piedi, di fare a tratti la partita”. 

Come stanno i quattro giocatori che erano in recupero?

“Abbiamo in parte recuperato Vitinha, Malinovskyi e Bani. Messias non sarà della gara. Dico in parte perché è da poco che si allenano con la squadra, quindi li porterò in panchina: è giusto che stiano con la squadra e col gruppo. Vedremo se ci saranno scampoli di partita, se uno dei tre o due dei tre potremo farli entrare domani o nell’ultima gara di stagione. Ci auguriamo che dalla prossima partita possa rientrare anche Messias”.

Si aspettava un impatto del genere, su una panchina come quella della Roma, per De Rossi?

Intanto sono contento di incontrare Daniele (De Rossi, ndr). Sono contento per quello che sta facendo e per il percorso che sta facendo. Non è mai semplice e scontato arrivare in una società dove hai giocato e importi a livello tattico e soprattutto umano. Ha dato stimoli improntati. Sono contento di incontrarlo e riabbracciarlo“.

Su Strootman, le sue parole rivolte a Gilardino e l’addio al Genoa: “Kevin domani gioca, gli ho parlato. Credo sia il giusto finale per un giocatore incredibile, a livello tattico e tecnico, ma soprattutto per il professionista esemplare che è stato da quando veste la maglia del Genoa, e più in generale in tutta la sua carriera. Difficili da ritrovare giocatori del genere: è giusto che domani si prenda la responsabilità di giocare nel suo vecchio stadio, contro la sua vecchia squadra, e faccia una grande partita perchè si merita tutto”. 

Sarà anche la trasferta della firma quella contro la Roma?

“Sì, state tranquilli: la firma arriva. Pensiamo alla partita di domani. L’ho già detto, non mi tiro indietro (sorride, ndr). Che sia domani o lunedì dovrebbe arrivare la firma”.

A proposito della prossima stagione, quali sono le sue aspettative? Quali saranno per lei gli elementi su cui puntare? E in quali reparti è necessario intervenire?

“Anzitutto partiamo da una base, da un gruppo consolidato. Quello è fondamentale. Normale che parli con società e col direttore sportivo, ci sarà da intervenire là dove ci sarà la possibilità di fare opportunità migliorative, a livello tattico e umano, per inserire giocatori che possano sicuramente alzare il livello. Credo che quest’anno sia stato fatto un lavoro straordinario da parte della squadra e da parte di tutti. Dobbiamo pensare a ripartire, dopo queste due partite, già dal ritiro, portandoci dietro tutto quello che di buono abbiamo fatto. Ricordandoci come abbiamo fatto a raggiungere questi obiettivi. Tutto il resto bisogna azzerarlo. Bisogna azzerare tutto il resto, portarci dietro tutto quello che di buono si è fatto e il come è stato raggiunto questo obiettivo e questo traguardo. Sarà un altro tipo di campionato, sarà sicuramente sarà un gruppo consolidato di squadra,  con altri giocatori per i quali può essere che ci vorrà tempo. Ci saranno giocatori che arriveranno, magari di altre nazionalità. Ma il bello è questo, è ripartire, avere stimoli, avere nuovamente un gruppo su cui lavorare, il bello è allenare il Genoa“.

Che risposte hai avuto da chi ha giocato meno in queste ultime partite? Quanto sarà importante ripartire l’anno prossimo dall’avere una spina dorsale che potrai dire aver giocato assieme almeno due anni?

“È fondamentale e importante per dare continuità di lavoro, continuità miglioramento sui singoli e nel quotidiano, come gruppo. Sarà assolutamente determinante. Per quanto riguarda i ragazzi che nelle ultime partite hanno giocato, penso a Thorsby e Ankeye. Thorsby per me non è stata una sorpresa: è stata una stagione difficile per lui, spesso non lo ho fatto giocare – la realtà dice questo – ma lui non ha mollato di un centimetro, ha dato risposte importanti in campo. Significa avere spessore umano, oltre al fatto di essere un grande professionista. Ankeye ha prospettiva, ha bisogno di tempo, è in un campionato totalmente nuovo: deve lavorare tanto, ma ha grandissima prospettiva e qualità”.

Sono positivo per la gara di domani: i giallorossi sono usciti da 270′ di gioco dove sono usciti sconfitti per dei limiti. Il loro obiettivo è non farsi superare dalla Lazio. Voi psicologicamente dovreste essere leggermente più pronti domani…

“Parliamo sempre di una squadra di grandissima qualità, con interpreti che in ogni momento della gara possono determinarla. Basti pensare a Pellegrini, Dybala, Paredes, Lukaku, Cristante, El Shaarawy. Sui calci piazzati sono la prima squadra in Serie A, hanno tiratori incredibili e giocatori che vanno dentro, con fisicità e forza. In campo aperto hanno cambiato qualcosa con Daniele, hanno cambiato modo di giocare e modo di interpretare la partita, anche determinate situazioni tattiche. Quindi sarà una partita in cui loro avranno assolutamente tanti stimoli, noi dovremo essere bravi ad allinearci ai loro stimoli domani sera. Sarà fondamentale”. 

Quest’anno hai avuto la qualità di giocatori come Messias e Malinovskyi per metà campionato. Per il prossimo anno state valutando se questi giocatori saranno in grado di darvi qualcosa di più, giocando di più^

“Purtroppo abbiamo avuto giocatori di grande qualità solo parzialmente durante il campionato, per le varie problematiche che hanno avuto. Ci auguriamo che per Malinovskyi siano risolti tutti i suoi problemi: in questi giorni si è allenato bene. Ci auguriamo possa fare un ottimo Europeo e tornare più carico che mai dandoci un grande contributo la prossima stagione. Stesso discorso vale per Messias: ha strappo e qualità e fisicamente ha bisogno di stare bene. Da parte nostra e da parte sua c’è la volontà di mantenere il suo livello fisico al top. Diventerà determinante per la prossima stagione. In questo momento non stiamo facendo questo genere di valutazione, ne facciamo nell’inserire determinati giocatori dove ci servono”. 

La partita con la Roma e la formula del secondo tempo col Sassuolo, con Gudmundsson dietro ad Ekuban e Retegui potrebbe fare male negli spazi che la Roma lascia, e sono tanti in fase di possesso… 

“Non tutte le partite sono simili. Si può partire in un modo e cambiare in corsa adattandosi. Abbiamo ancora 24 ore per valutare varie situazioni, abbiamo lavorato su alcune situazioni. In qualunque modulo tattico è fondamentale l’interpretazione dei giocatori all’interno del campo, il modo e l’atteggiamento coi quali vai ad improntare la partita. Se pensiamo al primo tempo col Sassuolo, andare in svantaggio non è semplice in Serie A contro qualsiasi squadra. Poteva apparire che andassimo piano, che i passaggi fossero lenti, ma quando le squadre si chiudono e hanno linee molto corte…il cambio lì è stato un cambio di atteggiamento e di ardore nell’andare a recuperare la partita. Il modulo tattico sì, può essere influente, ma sono testa, gambe e cuore a darti una spinta in più“. 


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