Il gioco del calcio come abbiamo visto tende sempre alla “universalizzazione” dei ruoli, tuttavia ciascun calciatore, in relazione non solo alla fase a cui partecipa, ma anche nella zona di campo dove è chiamato ad operare, deve assolvere compiti precisi. Buoncalcioatutti cerca di fare un’analisi dei ruoli, non tanto delle pagelle, dei giocatori che hanno contribuito in questo primo anno di Serie A a confezionare 49 punti in classifica.
I portieri Martinez, Leali, Sommariva. Martinez, bravo nella presa di posizione, nella parata e nel bloccaggio del pallone, oltre che nella deviazione e respinta del pallone. Da velocizzare il rinvio e la rimessa in gioco del pallone con piedi e mani per permettere ai compagni davanti di sorprendere gli avversari nell’uno contro uno.
I difensori: Bani, Vasquez, De Winter, Vogliacco, Cittadini, Matturro. Tutti con un buon senso della posizione, buoni colpitori di testa e di piede, temporeggiatori per non farsi superare in dribbling, pronti ad inserirsi in fase offensiva. Bani e Vasquez, soprattutto bravi nel comprendere in ogni momento nel proprio “angolo visivo “ sia il pallone ed il gioco ,sia l’avversario diretto(quando ciò non è successo presi gol evitabili) non per colpa dei due nominati da parte di tutti in fase di non possesso davanti alla propria porta. Progressi che continueranno per Vogliacco, De Winter, Cittadini e Maturro.
I centrocampisti: Badelj, Strootman, Frendrup, Thorsby, Bonihen, ai quali aggiungiamo Malinovskyi e Messias, essendo chiamati ad assolvere il lavoro a centrocampo. Tutti hanno attuato i principi sia dell’attacco sia della difesa con un unico neo per le caratteristiche tecniche similari per i mediani: passare con rapidità e tempestivamente da una fase all’altra di gioco non solo per loro colpe, ma per il poco gioco svolto dai compagni senza pallone. Il rovescio della medaglia è stato essere bravi nell’occupare la giusta posizione sul terreno di gioco in relazione al pallone e agli avversari.
Malinovskyi, Messias e Frendrup sono giocatori universali in grado di produrre il massimo rendimento, indifferentemente dal ruolo che si trovano a svolgere e in qualsiasi funzione, ricchi di fantasia e padroni di tecnica calcistica. Frendrup, poi, è un recupera palloni del gioco totale. Grazie a tecnica, velocità e resistenza, ha sette vite come i gatti per 100’ di gioco.
Gli esterni: Sabelli, Martin, Haps, Spence. Nessuno può mettere in dubbio la carica, la corsa, il cuore di tutti gli esterni a disposizione di Gilardino. Sabelli su tutti pronto a giocare in serie A. Essendo giocatori capaci di fare la “spola” e dotati di capacità, chi difensive o offensive, devono migliorare nelle diagonali difensive, andare sul fondo e mettere al centro cross importanti.
Gli attaccanti: Retegui, Ekuban, Gudmundsson, Vitinha, Ankeye. Retegui pronto a disimpegnarsi con l’avversario di fronte, in possesso di tiro secco e preciso, sente la porta da tutte le posizioni dentro l’area di rigore, dotato di scatto , di elevazione, colpitore di testa.
Ekuban migliorato moltissimo nello smarcarsi , nel controllo del pallone , nel proteggere la sfera per far salire la squadra. Ankeye difficile da giudicare, le poche volte subentrato ha messo in moto buone caratteristiche soprattutto in velocità con il pallone tra i piedi. Vitinha, per quanto fatto vedere nelle partite giocate, altro giocatore per il quale si dovrà lavorare per trattenerlo, potendo dare imprevedibilità alla fase offensiva rossoblù.
Albert, dotato di dribbling, è stato giocatore a tutto campo per cercare gli spazi. Albert goleador quando va dentro di azione o di sponda anche con tutte le zolle del campo occupate. Ha il dribbling nel DNA, senza difficilmente si possono fare le sortite viste quest’anno in Serie A.
Archiviare il campionato 2023/2024 del Genoa è piacevole assai. Partiti come trascurabili outsider, alla lunga i rossoblù hanno sorpreso tutti, anche se poco considerati dalla stampa sportiva nazionale. A cominciare da Gilardino, nelle pagelle di merito consegue il massimo perché ha rispettato la tecnica della rosa a disposizione, ma soprattutto la tattica senza la quale non è pensabile che si possa giocare un incontro degno e fare risultati.
Quanto scritto è stato possibile grazie a Gilardino e al suo staff che hanno permesso al Genoa di trovare il giusto equilibrio nel coordinare e migliorare le abilità e gli sforzi di ogni singolo calciatore per raggiungere i risultati conseguiti, mettendo in campo capacità tecniche e collaborazione.
Alle due Gradinate del Tempio i complimenti, hanno fatto appassionare bambini, giovani, donne, anziani, vecchi.
I giudizi sulle considerazioni tecniche tattiche, senza usare le ampollosità delle parole in voga nelle telecronache, sono frutto di lettura dei testi dell’Università del calcio di Coverciano.