Mancano ormai pochissime partite alla fine della stagione del Genoa Women e abbiamo tracciato un bilancio di questa annata assieme alla Responsabile del Genoa Women, Marta Carissimi. Siamo partiti da un bilancio complessivo della stagione, in attesa di conoscere chi sarà la nuova guida tecnica entro la fine del prossimo mese di giugno.
“Direi che è un bilancio assolutamente positivo. Questo era il primo anno del progetto di crescita, l’anno scorso io sono arrivata in corsa ed è stato un anno in cui abbiamo cercato di intervenire per ottenere la salvezza. Un anno zero. Quest’anno c’è stata la possibilità di programmare e come club abbiamo una progettualità di medio-lungo termine sul femminile. Quest’anno tutto quello che ci eravamo prefissati di fare, ossia iniziare a dare una struttura importante all’area femminile, da club professionistico, lo abbiamo fatto. Siamo contenti. I risultati sono la punta dell’iceberg, quelli più visibili, ma c’è tutto un lavoro dietro e in tal senso devo dire che siamo molto, molto soddisfatti”.
Il settimo posto è stato uno step di crescita quindi…
“Rispetto all’anno prima abbiamo undici punti in più, scalando cinque posizioni da undicesimi a settimi. Soprattutto nella seconda parte abbiamo dato poca continuità ai risultati e si poteva fare qualcosa in più, ma all’interno di un primo anno dove abbiamo cambiato tanto sono aspetti dettati da una crescita che stiamo facendo. Abbiamo cambiato metà squadra e siamo passati ad allenarci al mattino. Tante cose nuove che incidono. Abbiamo cambiato anche la tipologia di allenamenti, inserendo figure nuove e strumenti nuovi per il monitoraggio. Tutto molto utile, ma per forza di cose necessita di adattamento. Siamo partiti molto bene e il contraccolpo ad un certo punto si è fatto sentire. Fa parte dell’esperienza”.
L’anno prossimo vi siete dati un obiettivo? È troppo presto per parlare di promozione?
“In primis ragioniamo step by step. Il nostro percorso lo abbiamo molto chiaro: vogliamo continuare a crescere. Se guardiamo la classifica finale, parliamo ancora di 37 punti di differenza dalla prima. Se il format del campionato resterà questo, sarà sicuramente difficile. Quello che faremo sarà sicuramente aumentare il livello della rosa e la qualità per cercare di essere sempre più competitivi. Cercheremo di fare il giusto bilanciamento tra esigenze e disponibilità”.
L’obiettivo promozione è traguardato a quale termine temporale?
“Sarebbe prematuro oggi dare una scadenza. Per pensare di poter salire, come già detto più volte, quello che vogliamo fare è cercare di arrivare in Serie A per poi provare a rimanerci. Lo step dalla B alla A è tantissimo, sia per la qualità che c’è in Serie A sia in termini economici, perché passiamo in un campionato professionistici e incide tanto. Cercheremo di arrivarci ed essere competitivi per arrivarci, ma non dipende esclusivamente dal Genoa, ma da tante contingenze”.
Sta parlando in ottica futura da protagonista e in ballo c’era il suo rinnovo di contratto. È già stato discusso? A che punto siamo?
“A marzo ancora non era stato definito, adesso abbiamo rinnovato il contratto per ulteriori due stagioni. Posso solo che ringraziare il club e sono contenta di proseguire qua: abbiamo iniziato questo progetto e la fiducia che la società mi sta dando cerco di ripagarla nel quotidiano, col lavoro. Credo che all’interno del club ci siano margini di miglioramento enormi: vogliamo veramente fare un bel progetto e portare il Genoa in Serie A. Mi piacerebbe continuare a farne parte e sono contenta di farne parte”.
Con Filippini le vostre strade si sono separate: chi verrà al suo posto? Saranno un’allenatrice o un allenatore che già conoscono la Serie B Femminile?
“Anzitutto possiamo fare una prima smentita, così almeno facciamo tacere un po’ di voci che davano Rita Guarino su questa panchina. Ho grande stima di Rita Guarino e le faccio i migliori auguri per il suo futuro, ma non sarà l’allenatrice del Genoa. Questo possiamo smentirlo. Con Filippini è stato un anno e mezzo importante. Si è raggiunta una salvezza e quest’anno si è fatto un buon percorso: abbiamo fatto valutazioni di voler cambiare guida tecnica, ma con lui c’è un rapporto umano eccezionale. È una bravissima persona. Il calcio porta a fare delle scelte, ma anche con lui c’è stato un ottimo rapporto per tutto questo anno e mezzo. Anche con la separazione – sa che ci sono, è uomo di calcio anche lui – siamo rimasti in buoni rapporti”.
Sul prossimo tecnico oggi non ho da darvi un nome, ma non manca molto. Sarà un tecnico allineato al nostro progetto, con le caratteristiche che vogliamo per proseguire su questo percorso di crescita. Cosa cambierà rispetto all’anno scorso? Non solo l’allenatore, ma anche il vice. Abbiamo fatto una scelta e l’allenatore in seconda sarà un uomo del club: chi arriverà, arriverà come allenatore e basta. Tutto il resto dello staff tecnico è confermato. Tra l’altro anche l’allenatore dei portieri, Ostorero; il preparatore atletico, Morelato; il match analyst, Marino sono stati confermati con contratti biennali”.
Quante giocatrici rimarranno e quante erano in prestito?
“Avevamo un solo prestito, che era Forcinella della Juventus, e posso confermare che siamo vicinissimi ad estendere il prestito anche la prossima stagione. Ora è andata a fare il pre-raduno con la Nazionale maggiore. Siamo molto contenti di Forcinella, ha fatto un percorso di crescita con noi: da tre anni era il terzo portiere di Fiorentina e Juventus e qui ha fatto un’ottima stagione ed è cresciuta, tornando in Under 23 e guadagnandosi il posto da titolare. La prima convocazione in Nazionale maggiore è il coronamento della stagione. Siamo contenti e così anche di rinnovare il prestito con la Juventus”.
Quindi l’impianto tecnico verrà arricchito?
“Ora partiremo con l’ottica di crescere e fare ulteriori inserimenti compatibilmente con esigenze e disponibilità. Sicuramente dobbiamo andare a rinforzare tutti i reparti, sia numericamente sia nel livello di esperienza. Qua abbiamo giocatrici che fino a due anni fa avevano giocato solo in Serie C e dobbiamo cercare di farle crescere. Abbiamo rinnovato anche Heidi Giles, unica giocatrice straniera, per tre anni e fino al 2027. L’abbiamo presa a campionato in corso, giocava in Serie A in Islanda. Ha fatto un ottimo campionato, si è ben ambientata ed è molto contenta di sposare questo progetto. Lo ha compreso ed è felice di proseguire assieme a noi”.
La prossima stagione quando incomincerà? E il ritiro dove si terrà?
“Siamo ancora in attesa delle date ufficiali della prossima stagione: indicativamente inizieremo a metà luglio ad Arenzano (e il prossimo anno saremo sempre di base ad Arenzano). Poi partiremo ai primi di agosto, indicativamente dal 2 al 13 agosto, per un ritiro a Sondalo. Riusciremo ad andare lì prima di tornare alla base”.
Quest’anno l’Under 19 ha fatto un buon campionato. Un bilancio? C’è qualche giocatrice pronta ad essere aggregata alla Prima Squadra?
“Anche l’anno scorso portammo qualche ragazza in ritiro per monitorarla, cosa che facciamo costantemente durante la settimana. Allenandoci al mattino e compatibilmente coi loro impegni scolastici, a rotazione cerchiamo di portare su le giocatrici che possono essere di interesse. Nell’immediato forse non abbiamo ancora calciatrici pronte per pensare di essere integrate totalmente, ma sicuramente abbiamo giovani talenti e non guardiamo all’età: dove vedremo del potenziale, coi giusti equilibri – anche in ritiro – penseremo di portare qualche giocatrice. Cercheremo di trovare il giusto equilibrio nel percorso. Molte ragazze sono attenzionate dalla prima squadra”.
Peccato per l’Under 17: in Fase Interregionale, con gare di sola andata, un paio di partite storte sono costate il secondo posto. E la sensazione è che fosse alla portata…
“Hai detto bene: quando c’è un girone di sola andata, non si possono sbagliare partite e quando si perde qualche punto, incide molto. Nel settore giovanile, dall’Under 19 all’Under 10, siamo soddisfatti e abbiamo raddoppiato il numero di tecnici del settore giovanile (oggi 15, ndr) e aumentato del 20% le atlete tesserate e selezionate (che attualmente sono 120, ndr). In un primo step ci eravamo prefissati di dare una struttura, una qualità e un’identità. Il Genoa, oltre ad essere un brand importante, viene riconosciuto come un ambiente molto professionale e questa cosa per noi è molto importante. La percezione che vogliamo dare è di un ambiente anzitutto serio, professionale, sereno e sano dove le ragazze possano crescere. Come dicevo prima, poi, il risultato è quello che tutti vedono: se vinci va tutto bene, se perdi qualcosa poteva andare meglio. Noi guardiamo soprattutto al settore giovanile come ad una fucina di crescita. Quello che ai tecnici abbiamo chiesto non è vincere, ma fare crescere e formare le atlete. A tutti poi chiaramente piace vincere, ma non ci soffermiamo solo ai risultati, e tutte le leve sono cresciute quest’anno”.
Parlando di settore giovanile come di una “fucina”, è giusto parlare anche di Under 15, Under 12 e Under 10. Sono tutte fucine dove si cresce…
“Lo sono un po’ tutte, ognuna con caratteristiche differenti. In Under 10 l’anno scorso, ad esempio, a inizio anno avevamo 11 tesserate, a settembre 25. Quest’anno abbiamo fatto tanti risultati positivi. Non sono però quelle le cose che guardiamo, ma sono i numeri crescono. Cresce la qualità e durante l’anno crescono le ragazze. Il settore giovanile è un po’ come la scuola: si parte dalle elementari e ogni anno si deve aggiungere un pezzo, ma con una continuità di linguaggio e di metodologia. Sono veramente tante le cose che abbiamo fatto e delle quali siamo contenti. Proseguendo così, continueremo a crescere e cercheremo di portare sempre più giocatrici del settore giovanile in prima squadra”.
Tra l’altro di recente avete anche portato tre tecnici ad avere il Diploma UEFA B…
“In realtà è il Diploma D. Parliamo di Bargi, Carpi e Giliberto. Formarsi è importante: in primo luogo per loro, come crescita formativa e di opportunità perché avendo già il Diploma C, C+B diventa Diploma B. Per il club è motivo di orgoglio avere sempre più tecnici qualificati”.
Abbiamo ancora negli occhi il giro di campo del Genoa Women nell’intervallo di Genoa-Bologna, con la grande emozione di tutte le ragazze. Si è parlato l’anno prossimo di provare a giocare almeno una partita al Ferraris per le giocatrici rossoblù? Lo meriterebbero…
“Sarà bello poterci tornare con un trofeo al Ferraris. Questo sì. Quale trofeo? Lo danno per la Serie B, no? (sorride, ndr). Tornando al giro di campo, il giro di campo è stato bellissimo. Le ragazze erano veramente felici, tutte quante. Poi per chi è di Genova è un’emozione, qualcuna di loro piangeva. Per Giles, per esempio, è stato “amazing”. È stato bellissimo e fa sentire davvero quanto il club tenga all’area femminile. La prima squadra è il traino ed è stata per loro davvero una grande emozione. Ci tengo a sottolineare anche l’ultima giornata di campionato ad Arenzano, con tutto il nostro settore giovanile. I tifosi sono stati fantastici e se posso voglio ringraziarli tantissimo: danno supporto costante e sono sempre di più. Cercheremo di ripagare il loro affetto cercando di crescere ancora di più e di attirarne sempre di più. L’ultimo turno è stato un bellissimo momento di sport e valori. È stata una bella immagine che abbiamo dato come club.
Il Genoa, giusto sottolinearlo, già ora in termini di tifosi e presenze ad Arenzano – e in giro per l’Italia – ha un seguito importante per essere in Serie B Femminile…
“Qua c’è una passione contagiosa e c’è un senso di appartenenza importante. Speriamo davvero di continuare a fare appassionare sempre più persone. Penso che la passione sia sempre contagiosa e ci teniamo a dare un’identità da Genoa, da squadra che non molla mai e dà tutto per questi colori. Questo vogliamo portare avanti con la prima squadra femminile e con tutte le squadre femminili. Questo farà avvicinare sempre più tifosi. Noi cercheremo di rinforzarci per portare a casa risultati”.
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