Spalletti ha messo una corazza alla squadra azzurra allenandola per la ripresa dopo la gara con la Spagna. Per qualcuno per blindare la tattica e la formazione, ma soprattutto per scaricare tutto il suo rammarico a voce alta sulla non partita giocata con le Furie Rosse.
Spalletti avrà fatto capire a tutti i giocatori che serviva ieri sera una risposta sul campo alla valanga di critiche, seppur poco pervenuta. Spalletti e lo staff avranno analizzato in modo dettagliato la gara di giovedì scorso con la speranza che nessuno commetta gli stessi errori essendo i 10/11 giocatori schierati quasi da titolari nel campionato italiano, eccetto Frattesi.
Spalletti non rinuncia con la Croazia a Jorginho, Pellegrini, Barella e Dimarco, pur reduce da un piccolo guaio muscolare. Dentro Darmiam, Retegui e Raspadori. Fuori Chiesa e Frattesi nella formazione iniziale.
Primo tempo di predominio croato solo con il possesso pallone, solo una grande parata di Donnarumma all’ottavo minuto di gioco. L’Italia, pur non brillando, ha sfiorato il gol con Retegui, Bastoni (che non ha bissato la fotocopia del gol contro l’Albania) e Pellegrini. In 46′ di gioco non si è capito se il 3-5-2 di Spalletti giocasse solo per il pareggio.
Nel secondo tempo la Croazia in 10’ ha fatto venire i vermi a Spalletti e ai tifosi, con un rigore parato dal grande Gigio a Modric e dopo un minuto, per l’ennesimo errore su un cross dalla trequarti comodo da leggere e ciccato da Bastoni, ecco un’altra parata di Donnarumma e Modric, il più vecchio in campo a 39 anni, pronto a bruciare la difesa azzurra.
Dopo 55’ di poco azzurro, i giocatori di Spalletti si sono svegliati, cambiando modulo, e con i cambi gli azzurri (e anche la complicità di un’avversaria che rinculava) hanno messo assieme dieci calci d’angolo da cui è scaturita solo una grande occasione fallita da Scamacca: il tatuato bomber dell’Atalanta solo Gasperini è riuscito in carriera a portarlo nella classifica cannonieri dello scorso campionato, come gli è successo con tutte le prime punte utilizzate, persino Gasparetto.
Retegui ha pochi sponsor tra i pagellisti, che però non tengono conto del movimento nello smarcarsi, dei due cartellini gialli ai giocatori croati e dei due palloni ricevuti, uno di testa sfiorando il palo e l’altro sui piedi ribattuto.
A sette secondi dalla fine un lampo di Calafiori ha aperto centralmente la difesa a cinque croata, aprendo per Zaccagni, che con una pennellata a giro ha dipinto la serata di azzurro fino a quel momento nera portando Spalletti e compagnia fuori dall’inferno di una non possibile qualificazione diretta agli ottavi.
Spalletti e i calciatori vanno agli ottavi e non sono loro il problema della Nazionale Azzurra. La FIGC e la Lega Serie A non hanno colto nulla dalla vittoria del Mondiale 2006 e dell’Europeo 2022, non hanno mai preparato un’era, sono rimasti solo i trofei nella sede della Federazione calcistica, ma questi non hanno reso competitivo il futuro per non toccare gli interessi delle società di Serie A. Così si è fatta uscire la Nazionale al primo turno nel Mondiale 2014 e la si è portata alla non qualificazione nel 2018 e nel 2022.
Il limite storico dei club italiani ha un riflesso sulla Nazionale e genera brutte figure, riducendo al minimo l’utilizzo degli italiani nel campionato italiano. Vi è una scelta ed esagerata simpatia per calciatori stranieri, che crea vantaggi economici non alle società ma alla Samarcanda del calcio italiano e di un calciomercato dove pucciano il biscotto non solo i procuratori: la percentuale di calciatori stranieri nella scorsa Serie A è stata del 64%, la più alta dei campionati europei eccetto la Premier.
Per tale motivo la partecipazione agli ottavi dell’Europeo 2024 dell’Italia è un successo. Il calcio italiano nel prossimo campionato dovrà anche tenere conto dei successi dell’Under 20 azzurra .
Sabato prossimo alle 18 tornano a Berlino gli Azzurri a giocarsi gli ottavi con la Svizzera. Chissà se con la mente sgombra per aver superato un girone non facile: non potranno trasformarsi, sicuramente non in cigni ma neanche in oche viste le reti incassate.