L’Italia torna a casa. Fuori con una brutta sconfitta e tanto rammarico. Asfaltati dalla Spagna, quasi dalla Croazia, poi scarificati dalla Svizzera che non è la Spagna. Una scarificazione che continuerà a produrre cicatrici solo per i tifosi, non per la FIGC e la Lega di Serie A.
Un’altra vergogna dopo aver portato in Champions cinque squadre italiane, ma composte più del 65% da calciatori stranieri. Dopo un primo tempo con poco azzurro, un gioco sotto ritmo, si è subito il possesso pallone avversario. Mai un tiro verso Sommer, in difficoltà nel contenere le geometrie degli elvetici, più tonici fisicamente con un gioco pronto al pressing a tutto campo. Una partita affrontata in modo semplice, in profondità, con gli Azzurri salvati da due interventi di Donnarumma e infilati da Freuler indisturbato nell’inserirsi dentro l’area azzurra. Il giocatore di Atalanta e Bologna poteva evitare di zittire con il dito sul naso i tifosi italiani.
Nel secondo tempo i cambi di Spalletti non hanno portato nulla di nuovo, solo un possesso scaturito da palloni in orizzontale, scaricati indietro dopo il gol del KO arrivato dopo trenta secondi dall’ inizio della ripresa e mai dati in profondità. Questi europei azzurri hanno detto che oltre il problema del gol delle prime punte, mai servite in modo da poter battere a rete, all’Italia manca un play e anche centrocampisti non solo di qualità, ma anche di gamba e di corsa. Il primo tiro in porta è stato di Retegui al 72’ di gioco, subentrato al 60’.
Partita da giocare sull’equilibrio, sull’episodio nei tempi regolamentari e nei supplementari prima dei calci di rigore, invece gli Azzurri si sono mostrati fin da subito “mosci” con il centrocampo elvetico padrone del cuore del gioco, delle corsie laterali, altra rumba per Di Lorenzo.
Europeo non facile per Spalletti, arrivato in Germania senza idee chiare sui principi di gioco. Ha cambiato strategia tattica e modulo troppe volte in quattro gare e senza un piano B, visto l’elenco delle prestazioni negative dei suoi preferiti con altri lasciati in panchina. Chissà, forse erano più pronti fisicamente e psicologicamente.
Lo abbiamo già scritto nelle gare del girone eliminatorio: non è solo colpa di Spalletti e dei calciatori, è una Corea della FIGC e della Lega Serie A. Dopo non aver partecipato agli ultimi due mondiali di calcio, eliminati dalla Svizzera agli ottavi degli Europei del 2024. Non succedeva da 1954.
I precedenti non hanno inquietato il clan azzurro, che non ha ricordato evidentemente i risultati con la Svizzera nel novembre 2021 (due pareggi e due rigori sbagliati di Jorginho e per Mancini) che ci costrinsero ad andare ai playoff contro la Macedonia del Nord. Sappiamo tutti come andò a finire. Il salvatore azzurro è stato Gigio Donnarumma.
Lezione dalla Svizzera una squadra piena di oriundi. La FIGC perché non li copia? Il campionato italiano di Serie A difficilmente in futuro lancerà talenti italiani in orbita. Quelli che hanno bucato in questo Europeo 2024 non cresceranno per meriti tecnici e tattici, ma solamente perché giocheranno con l’80% di squadra composta da giocatori foresti.