Il Genoa oggi è tornato al lavoro per preparare la stagione 2024/25. I principi di gioco, importanti, saranno il manuale di Gilardino, ma non solo. Lo saranno anche la combattività e le molteplici estensioni tattiche che dovranno essere gli elementi portanti su cui dovrà continuare a reggersi il Genoa di Gilardino anche nella prossima stagione.
Altra chiave del successo dello scorso anno sarà entrare in campo preparati, determinati, senza mollare mai. Una superficie riflettente del tecnico rossoblù. Partite preparate attraverso un perfezionamento tattico a seconda degli avversari da incontrare. Giocatori schierati a sorpresa in altre zone del terreno di gioco e con chi entrava dalla panchina pronto a decidere la partita.
Uno degli altri motivi di successo di Gilardino, poco riconosciuto dai soloni calcistici nazionali: gli avversari che dovevano preparare la partita non solo contro gli undici possibili titolari dovevano essere pronti alle contromosse variabili che il violinista poteva mettere in campo.
Il Genoa non ha rivoluzionato la squadra dello scorso anno, anche se il calciomercato incombe sulle necessarie cessioni eccellenti, che arriveranno però solamente se saranno confacenti alle richieste per continuare nel percorso di avvicinamento all’autofinanziamento.
Il tecnico passerà la prima parte del ritiro, mentre i calciatori sgobbano in palestra e sul campo, a studiare la squadra da modellare, da plasmare secondo i suoi dettami tattici che non saranno differenti rispetto alla stagione precedente, con qualcosa in più alla luce degli Europei ancora in corso.
Il tutto con la consapevolezza di dover tirare fuori il meglio da ogni singolo della rosa e per tale motivo spesso nelle prime uscite Gilardino sperimenterà, cambierà posizione in campo ai calciatori, lavorerà sulla loro testa per cercare di metterli in condizione di capire e di confermare le ultime gare della passata stagione.
L’obiettivo sarà metterli nelle condizioni migliori di ripassare la filosofia calcistica del tecnico. Al resto ci penseranno le lavagne e il filmati vivisezionati dallo staff. La forza di Gilardino sarà cercare sempre la pietra filosofale rossoblù, cioè trasformare i calciatori arrivati in ricchezza. A Pegli questa operazione gli è già riuscita l’anno scorso.
Quando i giocatori capiscono che il compito di Gilardino e il suo staff è quello di metterli nelle migliori condizioni il gioco sgorgherà fluidamente. Per ottenere tutto ciò occorre che tutti mettano in campo, non solo nelle gare ufficiali, impegno e concentrazione.
Gilardino e il suo staff tecnico, atletico e medico, accompagnato da chi lavora dietro le scrivanie e dentro il magazzino, sono i primi tifosi della squadra e ovviamente le ciambelle riescono spesse volte con il buco perché la loro preparazione non si ferma al 90’ più recupero delle partite ufficiali.
Intorno agli anni Trenta Chapman, uno dei manager più importanti del gioco inglese, affermava: “il calcio diventa un modo per dirsi la verità, non qualcosa di ovvio. Qualcosa che, se ci si crede, a volte unisce e risolve“.
Qualcosa che Gilardino dopo quasi 100 anni, in modo non conscio vista la giovane età e i soli due anni sulla panchina del Vecchio Balordo, ha coniugato per raggiungere risultati non preventivati.
Il primo step sarà la salvezza, lasciando da parte i 40 punti ormai obsoleti. Il secondo step alzare l’asticella nella parte destra della classifica.
Può essere l’anno buono considerato che le competizioni europee allargate potrebbero azzoppare e fiaccare le partecipanti. Alla luce del calciomercato del momento, solo a chiacchiere giornalistiche e sgobb dal web.
Buoncalcioatutti 2024/2025 a Gilardino, allo staff, alla società.