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Quelli che pagano: le impressioni dei tifosi sul nuovo Genoa

Seconda puntata della rubrica Quelli che pagano, nella quale i tanti tifosi rossoblù giunti fino alla Val di Fassa per seguire il ritiro del Genoa esprimono il loro parere sulla stagione che verrà:

Sono Stefano – esordisce il primo tifoso rossoblù – e ho notato un gruppo molto coeso, con voglia di imparare a correre e fare gruppo. Ho visto oggi una partita 9vs9, dove chi ha giocato meno con il Venezia ha provato a dare il massimo. Ho visto l’ultimo arrivato Malinovskyi fare più di cinque chilometri di corsa e dare il massimo anche lui, ho visto un gruppo molto unito rispetto agli anni passati. Vitinha? E’ proprio bravo, grintoso. Lo vedi che quest’anno ha voglia di rilanciarsi in tutto e per tutto, ha voglia di fare una grande annata. Si vede da come si comporta durante gli allenamenti, ci aveva fatto vedere qualcosa nelle ultime partite dello scorso anno. Secondo me quest’anno sarà un top player per il Genoa“.

Sono Tommaso – interviene un giovane tifoso del Grifone -, ho dieci anni e sono abbonato in Gradinata Nord. Il mio giocatore preferito è Albert, perché ha tanta tecnica. Io gioco già a pallone nell’Albaro“.

Mi chiamo Mattia – parla anche il terzo intervistato – e devo dire che quest’anno, a differenza dello scorso anno quando eravamo presenti sempre qui con la mia famiglia, si respira un’organizzazione diversa, partiamo già da una base consolidata dello scorso anno, con giocatori che si conoscono da due anni e portano avanti un lavoro fatto con un allenatore che, secondo me, è tra i migliori che ci sono in Serie A oggi a livello di preparazione. Questo si vede anche negli allenamenti, che sono innovativi con tanti esercizi con il pallone, con l’intensità giusta. I giovani sono sempre più ‘carognosi’ nel senso buono per conquistare un posto in squadra rispetto a quelli più affermati, questo si vede anche in una semplice amichevole con il Venezia come quella di ieri che è calcio d’estate ma sembrava una partita vera. Il primo tempo di ieri è stato un signor primo tempo, con intensità e organizzazione di gioco: si è visto anche dal risultato. Il gioco con i piedi dei portieri? E’ il futuro, il calcio moderno. Per noi il primo che imposta il gioco è il portiere e ti può creare subito la superiorità numerica, l’abbiamo visto con Martinez che era un fenomeno con i piedi e oggi c’erano Stolz, Sommariva, Consiglio. Questo è il futuro. Gilardino vuole insegnare anche a questi ragazzi qui che si affacciano in una prima squadra quello che è ormai il calcio di oggi, giocare dal basso, saper impostare da dietro. Magari una volta il portiere doveva parlare e basta“.


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