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Occhi a Moena

Anche se le mosse di mercato ad oggi sono poche, Gilardino, Spors e Ottolini con la conferma della rosa dello scorso anno e le piacevoli notizie che arrivano dal settore giovanile stanno permettendo di vedere un buon lavoro. Indipendentemente dalle uscite che potrebbero esserci fino alla fine di agosto e che lascerebbero l’amaro in bocca alla tifoseria se si dimentica l’autofinanziamento annunciato per mettere il Vecchio Balordo sui binari giusti non solamente sull’aspetto economico e debitorio, ma anche sul pallone che dovrà continuare a girare sui campi di Serie A. Acquisti e cessioni, tutte studiate per ottimizzare il gioco del tecnico, sono state programmate con riunioni da lungo tempo ed in silenzio bisogna portarle in porto.

Si lavora sull’arrivo del portiere, senza dimenticarsi che di questi tempi – e anche più avanti – colpi inaspettati sono arrivati la scorsa estate.

Bisogna pensare positivo perché Gilardino, visti gli allenamenti a Moena con il pallone, è avanti con il suo lavoro. Il calcio appena terminato a livello europeo ha insegnato che non saranno i numeri tattici a fare la differenza nel futuro, ma l’organizzazione tattica: il tecnico rossoblù è un maestro.

Bisogna pensare positivo, il Grifone è in montagna con una rosa quasi al completo. Considerato che il modo di giocare di Gilardino non cambierà, fino ad un certo punto, il Violinista vorrà partire dal potenziale offensivo a disposizione: oltre ai calciatori conosciuti, ci sono giovani che premono e gli insegnamenti del mister e dei veterani daranno dei risultati.

Gilardino vuole integrare la fase offensiva con una difensiva funzionale e già collaudata utilizzando il pressing, riempire le aree avversarie con tanti uomini, ricercando lo spazio e la profondità. Tutto riuscirebbe al meglio se fatto in velocità, rifinendo meglio sulle corsie.

Esercitazioni tattiche improntate non solo al dominio del pallone ma anche alla tecnica. Il gioco del calcio richiede abilità tecniche particolari. Gilardino e lo staff cercano di sviluppare quasi tutti i movimenti con il pallone che più di frequente si manifestano nelle gare. Nessuno si illuda di poter vedere le Furie rossoblù a quarti, per farlo bisogna avere anche gli attori giusti per fare pressing, possesso, dribbling e verticalizzazioni .

In questo momento del calcio italiano sarà difficile vederlo in tutte le squadre della prossima Serie A, non solo per il Genoa.

Allora Gilardino opta per una strategia che cerca di creare situazioni di vantaggio numerico. In ogni allenamento si prova il raddoppio sistematico sul portatore di pallone, sovrapposizioni sulle corsie laterali e ogni giocatore, attaccanti compresi, hanno compiti precisi in fase di copertura con l’obiettivo di ridurre al minimo gli spazi disponibili. La pressione nell’attuale calcio è designata ad indurre gli avversari all’errore e, non appena riconquistata la sfera, subito verticalizzare in velocità per arrivare al tiro da qualsiasi posizione.

Il tutto funzionerà quando tutti saranno al top della forma, che lo staff atletico del Vecchio Balordo sta provando a raggiungere con carichi di lavoro pesanti in palestra e in campo. Per adesso nel ritiro estivo si sono visti uno/due allenamenti giornalieri, prossimamente non solo Gilardino, ma anche le altre squadre, metteranno in campo tre sessioni giornaliere: metodo Klopp ai tempi del Borussia Dortmund.

Il primo in questa stagione estiva è stato Gasperini con una prima seduta al mattino presto, nelle ore più calde in palestra e nel tardo pomeriggio, tutto pallone, mascherando la novità per le condizioni climatiche.

Tutto il lavoro in Val di Fassa è stato agevolato perché durante la pausa estiva ogni calciatore ha eseguito programmi personalizzati e si sono presentati a Pegli l’8 luglio quasi tirati a lucido.

Il fiato rappresenta le fondamenta su cui costruire, poi serve la tattica, nessun problema con lo staff del Violinista, e la tecnica per fare la differenza con la padronanza e il dominio del pallone, stoppando e calciando bene, adottando gli schemi che consentono alla squadra di avere la meglio nei confronti dell’avversario .

La classe è un privilegio dei campioni. La tecnica, in definitiva, dovrebbe essere patrimonio comune e indispensabile per ogni calciatore che gioca in serie A. Si ha l’impressione che tutto possa migliorare. Il lavoro paga e non arriva solamente da questo ritiro estivo, ma da quasi due anni.

La fiducia non è solo del cronista, ma da tanti intervistati con la nuova rubrica di Buoncalcioatutti: “Quelli che pagano”.


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