Nell’ambito della festa svoltasi questa sera nel centro di Moena, dal palco è intervenuto il Presidente Alberto Zangrillo, che ha raggiunto ieri la Val di Fassa per stare al fianco della squadra e assistere all’amichevole di domani contro il Mantova. Dopo aver regalato due maglie del Genoa ai rappresentanti della Val di Fassa e del Comune di Moena, il Presidente rossoblù ha parlato alla piazza.
“Si sta bene qui. Vedo l’emozione nei volti delle persone che ho di fronte, voglio ringraziare le istituzioni per le parole dette. Sono veramente emozionato e vi ringrazio perchè non ci ho fatto l’abitudine: è il terzo ritiro, è la seconda volta che ho l’opportunità di parlarvi da un ritiro. Da lì siamo partiti per fare un percorso straordinario e mentre ero in prima fila ero davvero rapito dagli occhi di questo signore, che si chiama Alberto come me, perché io in quegli occhi ho letto l’orgoglio. Ovviamente quando tributo lui quello che merita, so che il ringraziamento va a tutte le persone che siedono alla sua destra. Persone silenziose, umili, rispettose, col senso dell’umanità, che applicano quelle regole fondamentali per creare il gruppo. Gilardino più volte parlando mi ha detto che l’importante è stare bene insieme e loro stanno bene insieme”
“Qui alle spalle c’è tutto lo staff tecnico, sanitario, quello organizzativo, l’ufficio stampa e comunicazione. A tutti loro va un grande applauso perché sono persone che silenziosamente operano 14/15/16 ore al giorno. Però avete dimenticato una persona fondamentale, a cui tutti voi e i ragazzi devono essere grati perché umile, silenziosa, che non appare mai. È il nostro chef Sergio (che poi sale sul palco prendendosi l’applauso).
“Poi voglio dirvi una cosa che ho nel mio cuore da un po’ di tempo. Quando siamo in questo periodo i tifosi sono molto interessati, curiosi e aspettano la notizia e una di quelle che sta occupando tutta la vostra attenzione e quella dei giornalista è quella di questo maledetto portiere che deve arrivare. Voglio dirvi una cosa: c’è una persona qui sul palco a cui dovete tributare un grande applauso e si chiama Nicola Leali. Merita questo tributo perché è silenzioso, educato e in questo momento non sta vivendo un bel momento per questi rumor che ci infastidiscono.
“Ovviamente vi parlo un attimo di me – ha poi proseguito Zangrillo – Oltre che orgoglioso, sono anche responsabilizzato nel continuare in questo percorso. È un percorso difficile, come ho avuto modo di dire diverse volte il mondo del calcio non è un mondo facile, non è solo il rettangolo di gioco e le persone applaudite finora. Sono tutta una serie di situazioni difficili da gestire e talvolta da contrastare. Noi ci stiamo ritagliando uno spazio importante e la nostra storia sta riemergendo forte. Domani c’è una riunione di Lega in cui uno degli argomenti è quello della valorizzazione della nostra società in termini di presenza nel mondo calcistico professionistico, e quindi all’interno della Lega Serie A dove vogliamo rimanere a lungo togliendoci delle soddisfazioni. Abbiamo bisogno della vostra pazienza, del vostro appoggio, lo sentiamo forte. Cerchiamo di non deludervi mai e ci scusiamo se qualche volta non ci riusciamo. Però tutti noi ce la mettiamo davvero tutta con passione, amore e senso di responsabilità”. Un ultimo ringraziamento anche la famiglia Fontana dell’Hotel Dolomia che sta ospitando da due anni il Genoa facendo di tutto per fare sentire a casa i rossoblù.
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