Arrivato Gollini al Genoa. W Gollini! Sui libri di calcio del passato scrivevano: “il portiere non c’è”. “Usa le mani mentre tutti gli altri si servono dei piedi”. “Cerca di togliere il pallone dal gioco, mentre tutti gli altri cercano di darlo”. “Sta dentro ma osserva da fuori”. “Se fa il suo dovere di lui non si accorge nessuno, ma tutti lo notano se solo una volta non lo fa“.

La forza di Gollini, dal primo suo intervento in allenamento e in partita, dovrà essere quella di impregnare di personalità tutta la squadra. Che portiere sarà Gollini?  Portieri si nasce e Gollini lo ha dimostrato fino al trasferimento dal trasferimento al Tottenham nel 2021, ma anche prima dei problemi con il Gasp. Non ha gradito fare il secondo e ha perso alcune delle sue qualità peculiari, bloccare e giocare. Non è particolarmente showman, ma non è neppure sobrio, e del resto tutti i numeri uno devono avere e convivere con la “pazzia” calcistica nel mezzo dei pali. Ha fatto vedere di essere sia kamikaze che prudente.

Ha tanta esperienza, con il Grifone sarà il numero uno e riacquisterà agilità e riflessi, come spesso ha dimostrato nelle parate dagli undici metri.

Era un segno del destino che dovesse giocare nel Genoa. Il suo esordio in Serie A avvenne a 19 anni, il 24 settembre 2014, in un Verona-Genoa finito 2-2. Ora tocca a Scarpi e Raggio Garibaldi con i loro allenamenti dedicati farlo tornare all’apice dei portieri della Serie A. Gollini è un gran portier , anzi grosso, oltre un metro e novanta.

Nelle prime righe abbiamo scritto che i portieri usavano solo le mani e non i piedi, ma oggi invece si usano molto di più i piedi, soprattutto quando si deve fare il libero avanzato. È una deriva nata per colpa o merito di Blatter, Presidente di FIFA e UEFA nel 1994, quando decise che, dopo un passaggio volontario di un compagno, il portiere diventava un giocatore come gli altri non potendo prendere il pallone con le mani.

Da quell’anno sempre di più il portiere è stato costretto ad affinare la tecnica calcistica: lo stop, il controllo del pallone, l’appoggio in sicurezza al compagno meglio piazzato. Ormai i parametri di un portiere non sono solo nell’abilità tra i pali o nella tempestività nell’uscita. Oggi con le partenze del gioco dal basso un portiere che si rispetti deve sapere giocare di prima in maniera non disinvolta ma rassicurante: per i compagni e per il pubblico.

Gollini era già nella ruota dei portieri che dovevano vestirsi di rossoblù a quarti. Il suo arrivo lampo accordato dall’A-Cap probabilmente su invito di Don Dransfield, consulente calcistico della compagnia assicurativa americana assieme a Spors.

Il via libera è arrivato quando, una decina di giorni prima di Gollini, il Genoa aveva proposto al consulente l’ingaggio di De Gea. Tante le favole sull’ingaggio dell’ex Manchester United. A giorni si potrebbe scoprire tutto: il portiere spagnolo sta per sbarcare nel campionato italiano.

Tutto questo potrebbe passare in secondo piano considerato che chi dirige il Genoa da fuori non ha tenuto conto del lavoro fatto dallo scouting dopo aver visto dal vivo il portiere Leo Roman dell’Oviedo con almeno 4/5 componenti della struttura. Era considerato lui il giovane portiere coi giusti parametri tecnici per sostituire Martinez.

Altro giocatore non scoperto, ma visionato dallo scouting genoano Djukanovic dell’Hammarby, squadra svedese di Stoccolma, ala sinistra classe 2004 di buona prospettiva, passato ieri allo Standard Liegi. Tutto scoperto tramite le rassegne stampa estere.

Il Genoa con l’arrivo di Gollini ha la rosa quasi al completo. Manca la chicca degli scorsi anni? Probabilmente dovrà cercare il numero 12 considerato che Leali ha pretendenti, in particolare in Serie B.

Considerati gli ultimi due campionati e l’ultimo ritiro di Moena dove il grano coltivato era bello giallo e maturo, importante da parte di tutti non raccogliere la “zizzania” per portare il frutto rossoblù a quarti ancora più in su nel calcio italiano, già nella prossima stagione.