Dopo quattro amichevoli importanti giocate dal Genoa, al di là dei risultati, si sono ricavate buone sensazioni alla ricerca di qualcosa di diverso, in positivo, per il prossimo anno. Bisogna aspettare venerdì 30 agosto per capire l’evoluzione che avrà avuto il calciomercato. in questo momento in uscita. Difficile scrivere della gara giocata a Brescia dopo un lungo viaggio e con una temperatura nel segno di “Caronte” .
I risultati sotto la Lanterna contano quasi più delle prestazioni sempre positive. Quello di Montecarlo ancor di più perché i risultati a Genova valgono il doppio, perché sempre collegati all’umore per quelli degli altri.
Assurdo l’orario nel Principato di Monaco per giocare una gara tra professionisti. Il Vecchio Balordo per arrivare in tempo e sfuggire al bollino nero si è svegliato all’alba per percorrere l’autostrada della riviera di ponente in tranquillità. Nel Principato si sono visti non solo il risultato, ma anche il gioco al fresco della Val di Fassa. I soliti errori, anche solamente uno, in fase difensiva sono da migliorare tanto da far pensare che senza Bani “no party”.
Le quattro amichevoli giocate hanno fatto vedere, anche a tratti a Brescia e soprattutto a Monaco, che quando funzionava il pressing si vedeva un Genoa organizzato, come sempre meno razionale e più passionale, meno calcolatore e più impulsivo, pronto a far godere lo “Straordinario” popolo Genoa, che ha aggiunto altro record nella campagna abbonamenti.
Il futuro del Genoa 2024/2025 sarà quello di cambiare in corsa, anche se la squadra è ancora da perfezionare e assemblare meglio rispetto alla scorsa stagione. Non è facile capire come nasca un ottimo allenatore, quanto il peso dei risultati finisca col confondere i limiti del suo valore, come i club ne condizionino l’affermazione: tutto ciò non è successo però con Gilardino.
L’onda anomala del Violinista, anche se la meno reclamizzata sulla stampa nazionale, in particolare quella sportiva, è la più importante e ha spinto il Vecchio Balordo verso risultati sorprendenti che meritano grande attenzione.
Non ha avuto intenzione di clonare gli schemi di gioco altrui cercando di innovare e trovando gli antidoti ai modelli dominanti. Il tutto con una sola idea: rispondere in un Ferraris sempre stracolmo cercando di farlo divertire, anche quando non era calcio champagne ma pur sempre frizzante. Un optional che nel campionato italiano tende a evaporare dietro il risultato .
Contaminazione in corsa dei moduli, tra una partita e un’altra o in corso di gara ed elasticità degli interpreti: probabilmente saranno i due aspetti che Gilardino cercherà di proporre la prossima stagione per cercare altri risultati e vincere qualche gara in più: tutto questo per non fare iniziare le guerre di religione sui moduli.
Il Genoa di Zena-Gila è piaciuto per il suo funzionalismo, per l’essenzialità, per il catenaccio moderno quando doveva muovere la classifica ma anche per il suo gioco tutto opposto, totale, che ha messo in crisi le grandi del campionato, confermando che anche nel calcio all’antitesi segue la sintesi.
Il Genoa di Gila nell’ultimo ritiro e nelle due gare giocate è piaciuto quando il tecnico accettava di correre qualche rischio in funzione di una manovra più efficace, anche se la preoccupazione, quando si difendeva a tre o quattro, era chi fosse il quinto.
Se il Genoa e Gilardino cercheranno e troveranno negli esterni in rosa caratteristiche e giuste capacità polmonari che consentano di fare le due fasi di gioco grazie a piedi educati, la squadra potrà articolarsi su tre centrali difensivi, mantenendo il vantaggio numerico sugli attaccanti avversari.
La strategia tattica di Gilardino e lo staff è eccellente e nel campionato scorso è stata riscontrata contro le big con una maggiore impermeabilità difensiva senza che il Genoa fosse messo sotto, facendo il proprio gioco. Moena ha fatto vedere di poter essere una squadra già pronta e rodata. Questo scenario non si potrà annacquare quando il Grifone proporrà la fase offensiva, come qualche volta successo con le squadre della parte destra della classifica la scorsa stagione.
Le potenzialità davanti sono molte, non giocando per sé e orchestrando con la squadra peseranno sui risultati. Le notizie sulla società non latitano, ma ognuno le veste come vuole.
Abile Spors nella sua uscita a Sky nelle risposte in politichese tanto da far pensare di qualcosa di organizzato con gli intervistatori che non hanno toccato argomenti caldi. Un triste declino per il “giornalismo dei fatti”. Bravi giornalisti, ma vetrinisti, in particolare in televisione. Non per colpa loro considerato che il campionato che deve ancora iniziare è già diviso in due tronconi: quelli che parteciperanno alle Coppe e le altre dodici squadre, pur essendo in gara città importanti con bacini di utenza importanti nel mondo del calcio.
Il calciomercato ha poco da scrivere in entrata per il Genoa. Di più in uscita considerato che dal primo di giugno scorso non è passato un giorno che non si sia scritto sulla stampa sportiva nazionale e sui siti specializzati della partenza di Gudmundsson o Retegui.
Quasi tutti i tifosi sono consapevoli che se avverrà qualche cessione verrà fatto per il bene e il futuro della società sulla strada dell’autofinanziamento, sempre che questi giocatori non siano venduti a prezzi di saldo. In pratica quello che stanno affermando su Albert le testate sportive. La domanda che si pone l’uomo della strada in questo momento è: perché Nico Gonzalez costa 40 milioni e Gudmundsson solo 25, vista la classifica non solo cannonieri? Se le giocate contano qualcosa…
Dare la colpa ad Albert per l’ingaggio raddoppiato che andrebbe a percepire non è giusto. Nella zona delle Torri, a Ravecca, vicino alla sua abitazione, l’islandese ai tifosi che lo fermano e ai suoi amici continua a dire che lui rimarrebbe volentieri al Genoa.
Se guardiamo al calciomercato nel suo complesso, sono entrati ad oggi due prestiti con diritto di riscatto a fine stagione. Il lavoro fatto di Ottolini e lo scouting si è bloccato nel mese scorso. Nessuno di quelli visionati (anche a lungo) è arrivato. Qualcosa probabilmente si muoverà se ci saranno uscite importanti non solo per accontentare Gilardino, ma anche per fare i conti con il passato viste le assenze dei “tenori”. Una camminata sul Monte Figogna, in ogni caso, farebbe bene per ricercare la protezione della Madonna della Guardia.
Le parole di Gilardino, mai a vanvera dopo la gara di Brescia, dovranno essere di pungolo e sprone. Importante che se qualche stella esce si abbia il sostituto anche da crescere già pronto alla sostituzione.
Con altri prestiti è difficile fare autofinanziamento, senza future plusvalenze bisognerà cercarle nei giovani che non hanno certo sgambettato in Val di Fassa.
Buoncalcioatutti continua a scrivere, seguendo la propria linea, senza inventarsi nulla, facendo i cronisti e vedendo ad oggi positivamente il futuro del Vecchio Balordo sul campo.
L’onda anomala della squadra di Gilardino può funzionare nella prossima Serie A. Una Serie A che, sulla carta, appare quasi anomala per il calciomercato, per le nuove panchine e per le pressanti Coppe europee che entreranno in gioco dal 7 settembre prossimo.