L’attaccante del Genoa, Junior Messias, è intervenuto in conferenza stampa per commentare la partita di Coppa Italia contro la Reggiana, vinta dal Grifone per 1-0 (clicca QUI per saperne di più).

E’ il tuo primo gol sotto la Gradinata Nord 

“Sono contento soprattutto per la vittoria, dopo tutto quello che ho vissuto l’anno scorso: le lesioni, quindi le partite fuori. Fare gol all’esordio, sotto la nostra Gradinata, è stato bellissimo”.

Sei in forma smagliante, come stai? 

“Dopo 90 minuti sono stanco, però sto bene: abbiamo fatto bene la preparazione, è importante continuare nel lungo periodo”.

Che impressioni hai avuto della squadra? Avete fatto tanto lavoro in ritiro e delle buone amichevoli 

“Credo che nel calcio moderno si possa vincere e perdere con chiunque. Abbiamo affrontato una squadra messa bene in campo, siamo riusciti a sbloccare la partita subito e abbiamo fatto quello che abbiamo provato, riuscendoci alla fine. Poi, è normale che subentri la stanchezza; ora dobbiamo iniziare a smaltire il lavoro fatto durante l’ottima preparazione. La squadra è quasi la stessa dell’anno scorso, mancano alcuni giocatori ma abbiamo fatto un periodo di lavoro alla grande”.

La preparazione fatta a Moena è la chiave di volta per fare un campionato da protagonista?

“L’anno scorso ho avuto la sfortuna di farmi male nella tournée con il Milan, cosa che mi sono portato dietro tutto l’anno. Devo imparare a gestire il mio corpo, non sono più un ragazzino. Sto bene, cerco di dare sempre il massimo e fare del mio meglio; sto facendo abbastanza bene con il mio corpo, sto cercando di mettermi nelle condizioni di fare le prestazioni”.

Nei tuoi confronti c’è tanta aspettativa: sei pronto ad avere questo ruolo da leader?

“Oggi ho dimostrato quello che so fare. L’anno scorso ho avuto qualche lesione di troppo ma nelle partite in cui ho giocato l’anno scorso non sono stato così lontano dal giocatore che sono stato, che mi ha portato a fare la carriera che ho fatto. Giocare a calcio è la cosa più bella del mondo, non è un peso indossare la numero dieci, così come giocare in uno stadio come questo. Cerco sempre di dare il massimo, aldilà del numero e delle circostanze: se devo rincorrere un giocatore per cento metri lo faccio, non mi risparmio mai. Non sento pressione”.

Oggi ti abbiamo visto giocare tra le linee, preferisci questo ruolo ad altri?

“E’ il ruolo in cui mi piace giocare di più, se però ci sono altri giocatori come Gudmundsson – un giocatore eccezionale – io devo coprire altri ruoli e lo faccio. Anche quest’anno, se il mister avrà bisogno, giocherò a sinistra, da mezz’ala, da difensore. L’importante è che la squadra stia bene e che possa dare il massimo per la squadra”.


Genoa, Gilardino: “Era una partita indispensabile per aumentare l’autostima”