Tra cinque giorni arriva la prima di campionato 2024/2025, arriva al Ferraris l’Inter campione d’Italia. I Genoani presenti in Val di Fassa durante il ritiro cercano il Genoa visto negli allenamenti e nelle amichevoli giocate.

Anche Gilardino ha quel pensiero, sempre su quella strada, e cercherà di migliorare le due fasi di gioco. Gilardino da quando si è seduto sulla panchina del Genoa, anche prima da calciatore, ha capito sulla sua pelle che il calcio è una cosa importante e va gestito in maniera semplice: un modo per dirsi la verità, sempre ribadito nelle conferenze stampa, non qualcosa di ovvio. Qualcosa che, se ci si crede, può unire e risolvere, non solo sul prato verde.

Oltre le qualità tecniche, Gilardino cerca sempre quelle umane. Cercando l’uomo gli piacerebbe che qualcuno aggiungesse follia calcistica  e tenacia nei suoi mezzi: la foto-gioia  del Violinista in quell’arpeggio tra Malinovskyi e Messias in occasione della rete agli emiliani.

L’idea di gioco di Gilardino e del suo staff sembra aver fatto breccia nei calciatori: non è diversa, ma tutti hanno la possibilità di realizzarla cercando varianti. I princìpi di gioco, come ormai in tutta Europa, hanno alla base solo una prerogativa – meglio non chiamarla filosofia: la ricerca della superiorità numerica.

Il gioco di posizione non consiste nel passare il pallone orizzontalmente tanto per mantenere il possesso, quanto piuttosto per creare la superiorità numerica dietro ogni linea di pressione, per trovare giocatori liberi tra le linee, per condurre l’attacco con molti calciatori formando figure geometriche (le combinazioni di gioco) e  garantire al portatore di pallone almeno 2/3 opzioni di passaggio.

Si crea un disordine che può e deve essere sfruttato da un compagno per trovare spazi e soluzioni diverse facendo tutto in velocità, con mobilità e imprevedibilità. Tutto questo però non dovrà creare scompensi nel Grifone in caso di perdita del possesso: si dovrà restare equilibrati dietro con un due più tre per permettere più facilmente di recuperare il pallone in avanti e rimanere nella metà campo avversaria.

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Tutto è nelle mani, nelle menti e nel portafogli della famiglia Giuffrida e di Pablo  Cosentino, compresa l’operazione Nico Gonzales, più che nelle mani del Genoa. I franco-marocchini del Marsiglia sono opzioni calde: se arrivassero, il Vecchio Balordo sulla carta dovrebbe rinforzarsi.

Si parla di centravanti senza mai calcolare quello che piace e servirebbe a Gilardino: c’è una bella differenza tra Silva e Milik. Silva difficile che sia una copia di Retegui o di Milik. Anche se alla Dirigenza del Grifone e alla coppia Spors-Ottolini evidentemente piacciono i doppioni vista l’ultima operazione che arriva dall’Arsenal.  Gilardino pensaci tu a come impiegarli!


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