Alla vigilia dell’esordio in campionato del Genoa contro l’Inter, il tecnico rossoblù Alberto Gilardino è intervenuto in conferenza stampa da Villa Rostan.

Domani c’è la sfida del Genoa, che ha fatto l’anno scorso un ottimo campionato, contro i Campioni d’Italia. Partirei da questo perché affrontare l’Inter alla prima di campionato in questo contesto è forse ancor più complicato…

“La mia percezione, in questo momento, intorno ai ragazzi e all’interno del campo, in settimana e nei lavori quotidiani, è una percezione molto, molto positiva per quello che mi sta trasmettendo la squadra. Ci sono voglia di iniziare, consapevolezza, entusiasmo ed è quello che deve portarci ad affrontare al massimo una grande squadra, di caratura internazionale, che l’anno scorso ha vinto meritatamente il campionato”. 

Alla luce anche di questo gruppo così coeso e al di là delle legittime, nei comportamenti du Gudmundsson c’è qualcosa che ha dato fastidio a lei o ha destabilizzato la squadra? Al di là delle legittime ambizioni di andare via…

“Premesso che Albert nell’ultimo periodo ha fatto un percorso di riabilitazione per il suo problema all’adduttore e non è che fosse lontano dal campo perché si è inventato qualcosa, lo ringrazio per quello che ha fatto vedere al Genoa e per quello che ha dato al Genoa. Anche tutti noi, però, gli abbiamo dato tanto, e quando parlo di tutti noi parlo del popolo genoano, di me, dello staff e, soprattutto, parlo dei ragazzi e della squadra. Perché se giocatori di questo calibro e con queste caratteristiche riescono ad esprimersi come si sono espressi nel Genoa è merito di tutti. Veramente. Albert oggi è il passato, il presente si chiama Genoa e bisogna guardare avanti e mantenere identità e DNA che questa squadra ha sempre avuto da quando sono qua. Come ho sempre detto i singoli fanno la differenza, ma la squadra e il gruppo sono quelli che contano di più”.

Norton-Cuffy come lo hai trovato?

“Norton-Cuffy è arrivato, ha fatto le visite mediche e si porta dietro un problema al piede, quindi anche lui avrà un programma per rientrare prima possibile in campo. Ad oggi non so dirvi le tempistiche, ma sicuramente dovrà continuare ad allenarsi a parte per un periodo e poi sarà valutato da medici e fisioterapisti per il rientro”.

Arriverà Pinamonti: che lavoro dovrà fare lei su di lui come attaccante? E Fabio Silva 

“Su Pinamonti sono contento e felice che sia arrivato perché, nel momento in cui è andato via Retegui, c’era la volontà di cercare e trovare un giocatore con queste caratteristiche, che potessero abbinarsi bene con Ekuban, Messias e Vitinha. Ha caratteristiche diverse e nelle esigenze e nei parametri della nostra società abbiamo individuato Andrea come profilo”.

Questo Genoa cosa può fare? Qual è il suo obiettivo? 

“Come detto pre-Coppa Italia, dobbiamo aspettare la fine del mercato, entro la quale mi auguro che ci possano essere inserimenti, soprattutto a livello numerico oltre che tecnico . Domani porterò di nuovo sette ragazzi con noi (Masini, Pittino, Ahanor, Fini, Accornero, Papadopoulos ed Ekhator, ndr), come in Coppa Italia, non essendoci Marcandalli, Ekuban, Matturro, Ankeye e Norton-Cuffy. A livello numerico siamo corti, ma come ho sempre detto chi ho a disposizione e andrà in campo domani farà bene e avrà grande voglia e determinazione di affrontare questa partita nel migliore dei modi”. 

Pinamonti può essere già pronto per domani?

“Non credo ci siano i tempi tecnici, ma ci siamo presi insieme alla società un paio d’ore per capire se realmente sia possibile. E se lo fosse, sarebbe molto positivo per noi e per la squadra. Dobbiamo aspettare”. 

Da qui alla fine ha detto che si augura ci siano altri innesti. Uno sarà il famoso eredi Gudmundsson? Si aspetta un giocatore con quelle caratteristiche?

“Naturalmente andando via Retegui abbiamo optato per Andrea Pinamonti perché ha quelle caratteristiche che sono importanti e si abbinano bene per questa squadra e per i giocatori di reparto. Nel momento in cui va via Albert, è normale che bisogna essere vigili sul mercato. È difficile, quasi impossibile, trovare un giocatore con le caratteristiche di Gudmundsson. Se tutti ci ricordiamo l’Albert di due anni fa e quello di adesso, sono due giocatori completamente diversi. Come ho detto prima, il grande lavoro fatto su Gudmundsson e l’ambiente che ha trovato per esprimersi al massimo è merito dei compagni che lo hanno esaltato e che hanno esaltato le sue qualità. È merito di tutti noi. Normale che si debba andare a cercare un giocatore che, nelle caratteristiche, possa legare centrocampo e attacco”.

Tornando alla partita di domani e la fatto che numericamente sei in difficoltà, hai però più uomini a centrocampo. Rivedremo quanto visto in Coppa Italia, con Messias vicino a Vitinha, oppure pensi ad una disposizione differente visto l’avversario?

“Sono valutazioni fatte provate in settimana. Messias può giocare sia dentro il campo, sia un po’ più esterno. Sono valutazioni che stiamo facendo e mi sono preso 24 ore di tempo. Abbiamo però lavorato nel modo giusto e sono convinto che andremo a battagliare contro una squadra forte. Poi è la prima partita, davanti alla nostra gente, e cercheremo veramente e realmente di fare una grande partita”.

Sentendo anche le parole della società, quest’anno ci si aspetta molto da Vitinha. Quanti gol può portare a questo Genoa?

“Considerando che la coppia Retegui-Gudmundsson ha fatto 28 gol l’anno scorso assieme, normale che dobbiamo andare a trovare i gol per il mantenimento della categoria prima possibile. Nel momento in cui ci sono Vitinha, Pinamonti, Ekuban e Messias, sono tutti giocatori che dovranno portarci gol e assist. E dovremo andare a cercarli da altre parti, nei centrocampisti e nei difensori, soprattuto nei piazzati. Dovremo lavorare ancor più di squadra”. 

Gollini e Vasquez saranno della partita?

“Stanno bene entrambi, sono carichi e hanno voglia di essere dentro la partita. Anche su loro due farò delle valutazioni. Se Gollini giocherà domani? Si sta allenando, sta bene ma non è al top della condizione. È un ruolo fondamentale e importante. Leali ha fatto molto, molto bene in Coppa Italia, però è positivo avere due portieri di questa caratura”. 

L’anno scorso fu Genoa-Fiorentina. Quest’anno è Genoa-Inter. Cosa cambia da un anno all’altro?

“Diciamo che l’anno scorso abbiamo incontrato una delle squadre più in condizione in quel periodo e quest’anno troviamo una delle squadre che lotteranno nuovamente per vincere il campionato. Partiamo sicuramente con una consapevolezza differente nella testa dei giocatori. Noi dobbiamo mantenere quel tipo di spirito dentro ognuno di noi, dentro ciascun ragazzo. Avere quel desiderio di attaccamento al compagno che ci gioca vicino, attaccamento alla squadra, ad ogni centimetro e metro dentro il campo che può essere il centimetro o il metro della partita. Lì dovremo essere mentalmente decisivi”. 


Genoa-Inter, i precedenti: 57° scontro diretto al Ferraris – INFOGRAFICA