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Serie A, l’analisi della prima giornata

La prima giornata del campionato 2024/2025 ha confermato che tutte le squadre partecipanti sono cantieri aperti e il calciomercato last minute nella prossima settimana dovrà soddisfare le richieste degli allenatori.

Non sono più di una quindicina i calciatori che hanno debuttato nel campionato di Serie A,  pochi all’inizio delle gare, tanto da far pensare e dire non solo ai tifosi, ma anche agli addetti ai lavori cosa serva questa “Samarcanda” di tre mesi, due ufficiali e uno da chiacchere.

Il Verona di Sogliano in testa alla classifica conferma che quando il calciomercato viene fatto senza ausilio di altre figure, agenti e compagnia, i giocatori si possono scovare anche se sconosciuti, costano meno ma alla fine rendono più degli acclamati.

Juventus e Atalanta vincono e convincono dimostrando di essere le uniche squadre italiane che cercano un altro gioco. Vince la Lazio in attesa di altri esami senza le stelle uscite da sotto il Cupolone.

Protagonista in positivo il VAR. L’ordine dell’ultimo ritiro arbitrale è stato recepito: fischiare il fallo, ma per sicurezza andare a vedere le immagini televisive. Il VAR ha salvato anche l’occhio di falco di San Siro che non ha visto il pallone entrato nella rete del Diavolo.

Solo la Ferrieri Caputi, direttrice di gara, ha fischiato due falli da rigore in Bologna-Udinese senza dover ricorrere all’intelligenza artificiale del VAR. Semplicemente perché sul terreno, spostandosi all’antica in diagonale, è in grado di vedere tutto.

La Lega continua a cercare di fare del “populismo” tanto di moda. Oltre alla presenza di un calciatore in sala stampa dopo il tecnico e con le gare notturne le conferenze diventano tempi di Capodanno. Perché non ripristinare la zona mista? Nel frattempo, in campo, saranno sempre due ragazzi o ragazze a consegnare la fascia ai due capitani delle squadre prima del fischio di inizio.

Quatrro vittorie,  sei pareggi,  gol realizzati 25. Gli  allenatori vittime alla prima giornata del risultato hanno voluto schierare i reduci, titolarissimi, delle manifestazioni europee e mondiali finite a metà luglio?

Milan-Torino 2 a 2. Sono serviti al Diavolo due schiaffi del Torino per vedere un po’ di gioco del nuovo allenatore Fonseca. Due schiaffi ridati alla squadra al  nuovo tecnico Vanoli dei granata nell’ultimo quarto d’ora di gara più recupero per stanchezza o perché fatti uscire al 65′ Zapata e Sanabria spine nella difesa rossonera. Fonseca salvato dalla panchina dal gol di Morata buttato dentro per la disperazione dopo le reti mancate da Leao e da Okafor all’ultimo istante di gara.

Parma-Fiorentina 1 a 1. Un pari che sta stretto agli uomini di Pecchia tornati in Serie A. Il gioco non si compra come ha tentato di fare Palladino a parole in tutta l’estate. La Viola sorpresa dal ritmo dei ducali  porta a Firenze un punto non meritato con una punizione di Biraghi. Tanto il lavoro per Palladino con una rosa abbondante da assemblare, ma Firenze non è Monza.

Empoli-Monza 0 a 0. Zero a zero con pochi sussulti, quasi da “vogliamoci bene”, non facciamoci male. Meglio gli Azzurri di D’Aversa che quelli del debuttante Nesta in Serie A.

Verona-Napoli 3 a 0. Avvio da incubo per Conte: senza Osi e Kvara infortunato, è crollato sotto i colpi del Verona nel secondo tempo. Mister Conte a fine gara si è vergognato. Durante questa preparazione non è riuscito a far sparire le amnesie difensive dello scorso anno: crollati dopo la prima rete senza mai reagire.

Bravo Sean Sogliano. Meglio ripetere che dopo Noslin e Ngonge non venduti a prezzo di saldo,  ha scoperto calciatori dimenticati da tutti. Bravo Zanetti a lanciare la prima punta colombiana Mosquera, prezzo di acquisto 700mila euro dall’America Calì. Con una doppietta    ha messo KO il Ciuccio. Il primo gol era stato realizzato da Dailon Livramento, capoverdiano di Olanda scoperto nel MVV di Maastricht in prima divisione olandese.

Cagliari-Roma 0 a 0. Le due squadre si annullano anche nei legni colpiti. Nicola cambia la difesa sarda e sposta nella difesa a tre sfruttando le doti del nuovo acquisto Luperto da centrale. De Rossi tiene Dybala in panchina, lancia i nuovi Soulè e Dovbyk, ucraino che arriva dal Girona. Entrano Dybala, Abraham, El Shaarawy, il passato, e i sardi soffrono.

Lazio-Venezia 3 a 1. L’aquila vola bassa, incassa la rete dei lagunari facendo emergere i fantasmi di Immobile, Luis Alberto, Felipe Andersson. A cacciarli ci ha pensato Castellanos. Di Francesco dovrà registrare la fase difensiva dimenticandosi di essere un figlio di Zeman e  ricordandosi dello scorso campionato a Frosinone.

Bologna-Udinese 1 a 1. Esordio amaro di Italiano sotto le due Torri: crea gioco e occasioni da gol sbagliandone troppe. Ventidue tiri, gol solo su rigore. All’Udinese ne bastano quattro per bucare la retroguardia bolognese, pur sbagliando in precedenza una massima punizione. Per Italiano senza Calafiori e Zirkzee non sarà facile ripetere il campionato di Thiago Motta dello scorso anno.

Lecce-Atalanta 0 a 4. Gasperini e la Dea, anche con i cerott,i affondano il Lecce a Via del Mare con 4 siluri degli ultimi arrivati Retegui e Bresciani, subito entrati nel gioco di Gasperini. Tutti gol arrivati da cross dal fondo e dalle linee laterali e Retegui non si è fatto pregare a buttarla dentro.

Juventus-Como 3 a 0. Il gioco per Thiago non si compra, la paura non esiste in campo. Contro il Como sette calciatori nati dal 2000 in poi (compreso Vlahovic). Lanciato un giovane della cantera bianconera Mbangula  subito in gol alla prima azione e tiro  anche senza Calafiori e Zirkee si è visto il gioco fatto con il Bologna, La via giovanile di Motta si spera sia anche con i giovani e bravi italiani non solo a scaldare le panchine per fare numero.

Genoa-Inter 2 a 2. Non è la maledizione Genoa che ha colpito l’Inter, ma la saggezza di Gilardino e del suo staff, quella di mettere per la terza volta negli ultimi due campionati la museruola al gioco di Simone Inzaghi. Con una prima punta di ruolo, tutte ai box, il Biscione non avrebbe pareggiato visti gli spazi lasciati per larghi minuti di gara. Sette le occasioni da gol genoane mancate per premura e postura sbagliata. Simone Inzaghi non è mai riuscito ad espugnare Fort Ferraris. Sorride Gilardino nonostante le difficoltà che potevano portare le uscite di Retegui e Albert nella settimana prima dell’inizio del campionato.

Un punto pesante per i rossoblù a quarti, frutto di una prestazione da squadra che darà fastidio a tutte le altre squadre in stagione, in particolare dentro il Tempio. Tifo genoano  per tutte le cronache il migliore in campo, un tifo che non ha fatto mollare di un centimetro la truppa di Gilardino. Anche il Presidente della Lega Serie A Casini, presente, è rimasto sorpreso e sbalordito.

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