Assieme a Mario Ponti, che ormai da otto anni ci presenta i prossimi avversari del Genoa, andiamo ad avvicinarci alla sfida di questa sera contro il Monza.

Il momento attuale

Il Monza viene dallo 0-0 deludente contro l’Empoli, il Genoa arriva dall’esaltante 2-2 contro l’Inter, un pareggio un po’ rocambolesco, però meritato. Il Monza ha perso pedine importanti come il portiere Di Gregorio passato e Valentin Carboni, ritornato all’Inter e poi passato al Marsiglia. Un po’ come il Genoa con Martinez, Retegui e Gudmundsson, ma, a differenza del Monza, il Genoa ha trovato sostituti all’altezza, anche se il tifoso genoano è sempre pessimista.

I punti di forza del Monza

I tre giocatori davanti. In attacco hanno tante soluzioni. Non so se giocherà Petagna o Djuric, ma la fisicità di quest’ultimo può essere un fattore importante. Djuric di testa spizza benissimo la palla sia sui lanci sia sui calci piazzati o la indirizza in porta con forza, nel  gioco aereo è un numero uno. E poi Dani Mota, che è più punta rispetto a Vignato: non ha la stessa fantasia del giovane italo-brasiliano, però è più presente in zona gol ed è strutturato meglio dal punto di vista fisico. Senza dimenticare Daniel Maldini, che ha già dimostrato di aver tutte le qualità per fare bene. Ha qualità e muscoli e vede molto bene la rete. Gioca in tutt’altro ruolo rispetto al padre, il difensore fuoriclasse ex Milan, e sta dimostrando con i fatti di non essere in Serie A per diritto di famiglia, ma per meriti propri. A centrocampo attenzione a Bondo, una mezzala dinamica e tecnica, molto bravo a intercettare e rubare palloni.

I punti deboli del Monza

Direi la linea difensiva e il portiere Pizzignacco, che giocava nella Feralpi Salò, retrocessa in Serie C. Pablo Marì, contro l’Empoli, non mi è piaciuto. Izzo è sempre il solito: quando lo toccano sembra che venga colpito da un’arma, anche se in marcatura è il migliore dei tre. Poi Carboni o Caldirola, due onesti difensori. Carboni forse ha un po’ più di piede, Caldirola è pericoloso quando avanza.

L’allenatore

Alessandro Nesta ha fatto abbastanza bene alla Reggiana, nella Serie B passata: una salvezza tranquilla con lancio di alcuni giovani, tra cui Marcandalli di proprietà del Genoa e rientrato alla base. Un anno con Nesta ha migliorato il giovane difensore rossoblù, sul quale sono pronto a scommettere, perché è un lungagnone veloce, di grande gamba, e perché possiede una tecnica non disprezzabile. Nesta al Monza per ora sembra continuare con il 3-4-2-1 del suo predecessore, Raffaele Palladino passato alla Fiorentina, ma i principi di gioco, per quello che ho visto alla prima giornata contro l’Empoli, mi sembrano diversi: c’è meno palleggio e c’è maggiore prudenza.

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Mario Ponti
Sono nato a Genova il 10 gennaio 1964. Ho fatto tutto il settore giovanile nel Genoa: 3 anni di primavera, esordio in serie A in Genoa -Napoli nel 1983. Poi esperienze nel Carbonia, Omegna, Casale e Mondovì in Serie C2; poi Dilettante in squadre della provincia di Genova. Un grave infortunio al ginocchio destro mi ha condizionato per tutta la carriera. Quattro operazioni. Una volta terminato di giocare ho iniziato a fare l’allenatore, prima nelle giovanili rossoblu e successivamente per 10 stagioni sulle panchine di Arenzano (il mio paese d’origine), Cogoleto, Lagaccio, Molassana e Pegliese. Infine, la sclerosi multipla è avanzata e ho dovuto abbandonare la panchina motivo per cui ho fatto per tre anni il direttore sportivo. Ora voglio fare solo lo spettatore e il tifoso. Nel 2014 la T.O mi ha premiato come tifoso rossoblu dell’anno, cosa di cui vado molto, molto orgoglioso.