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Chicchirichì

Chicchirichì” il canto del gallinaccio genoano, che anche di notte ha cantato come all’alba  perché è un nuovo giorno per il Vecchio Balordo: quattro punti in due partite dopo le vicissitudini del calciomercato non erano facilmente pronosticabili. Il gallinaccio nel 1981 aveva riportato il Genoa in Serie A.

Chi strabuzza gli occhi per i due risultati è probabilmente perché si è dimenticato del lavoro fatto da Gilardino e lo staff a Moena senza le stelle uscite nel calciomercato, difficilmente in campo durante gli allenamenti e le due gare ufficiali.

Gilardino, lo staff tecnico e atletico stanno cercando di costruire una squadra arrembante, strabordante, alla ricerca del contropiede facile. Il Genoa di Gilardino è affamato e ha voglia di vincere.

Il tecnico in ogni allenamento in Val di Fassa ha sempre chiesto di avere intensità e andare forte con l’idea base di tutto il sistema di gioco che ha sempre cercato di far valere, in Serie B e in Serie A: riconquistare subito il pallone appena perso, gestire pochi possessi sterili dentro la metà campo avversaria, rubare il pallone e cercare di concretizzare.

Qualcosa si è visto nel primo tempo contro il Monza, considerato il caldo: giocare corti, muovere velocemente il pallone ed essere disponibili al pressing alto. Il tutto partiva dalla difesa bene organizzata e posizionata per non farsi sorprendere.

Nesta per non soccombere con il centrocampo a quattro ha dovuto far abbassare il più buono di quelli a disposizione, Maldini, nel cuore del gioco cercando di prendere il filo del gioco con un palleggio sterile e le marcature ad uomo. Solo una telefonata a Gollini nei primi 45’ di gioco.

Le giocate e la qualità le hanno fatte vedere il Genoa con Messias e Pinamonti: giocata di tacco di Junior, pallone a Pinamonti, scarico a Messias e l’unico tiro importante di tutta la gara fino al 51’ di gioco quando Pinamonti ha incornato il gol vittoria.

Pinamonti è maturato e chi ha fatto le spallucce al suo arrivo potrebbe cambiare idea. La prima volta che arrivò a Genoa proveniva  dalla Primavera, la stessa cosa che successe ad Immobile. Immobile dopo un anno si è consacrato tra i cannonieri del campionato, per Pinamonti potrebbe essere l’anno giusto, quello della maturazione. Lo scorso anno è andato in rete 11 volte con il Sassuolo orfano di Berardi per tutto il campionato. Positivo sarà il suo lavoro per far salire la squadra.

Il Genoa a Monza è entrato con la mentalità vincente dal primo pallone giocato, senza aver paura di attaccare e con la fiducia di giocare, mettendo in campo quell’esperienza che non manca nell’attuale rosa del Vecchio Balordo.

Nel secondo tempo il Genoa ha fatto vedere di avere i palloni al posto giusto, giocando da squadra tosta che sa soffrire e giocando collettivamente a prescindere dal valore di ciascuno in un contesto da battaglia collaborativo e ben disposto sul terreno di gioco.   Gollini solo una parata e un palo occasionale colpito da Caprari.

Per portare a casa il risultato è servita la coscienza genoana in campo di giocare da gruppo e non da individualisti. Negli ampi spazi dei brianzoli venivano alla mente le parole di Gilardino che ripete nelle ultime conferenze stampa la ricerca di una fantasista.  Negli spazi dei brianzoli avrebbe colpito.

Anche se il Direttore Ottolini ha detto che il calciomercato è chiuso con l’arrivo di Miretti, i Genoani che fanno tanti sacrifici per rincorrere il Vecchio Balordo sognano.

Il sogno, come scritto tante volte negli ultimi anni durante il calciomercato finale, è il teatro dei poveri, l’unico nel quale si entra senza pagare il biglietto e con la certezza di una sorpresa in questo momento fino al 30 di agosto a mezzanotte. Il sogno dovrà essere anche per i dirigenti del Genoa perché sarà una cambiale sul futuro.

Tutti i Genoani passeranno una Buona domenica. Ora il Genoa si trova lassù, ma anche se è presto per parlare ci sono i presupposti per fare un buon campionato.

Buona domenica con le parole di Gilardino (“il desiderio di vincere ha fatto la differenza“) e quelle di Sabelli (“è una vittoria importante. Il nostro gruppo esalta i singoli“).

Altro sogno, senza contare le stelle, lo propone il prossimo calendario: le due gare casalinghe con Verona e Roma dentro il Tempio.

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