Le prime due giornate di campionato non sono una sentenza per le squadre, ma potrebbero essere l’anticamera dello scricchiolio di qualche panchina. In primis quella del Diavolo rossonero: Fonseca è stato la quarta scelta durante l’estate e lo conferma sul prato verde. Anche Palladino alla Fiorentina vicino alla crisi come Italiano al Bologna. Passare da Monza a Firenze non è facile. Passare dal gioco di Thiago, senza gli attori principali, neanche.

La classifica, fino alle gare del lunedì, delle favorite vedeva solo l’Inter in testa, accompagnata da cinque squadre inaspettate: Genoa, Empoli, Udinese, Torino e Parma. Genoa per le vicende del calciomercato; Parma per essere una neopromossa; Empoli, Torino e Udinese per i tre nuovi allenatori. Le due gare del lunedì sera hanno lanciato la Juventus in orbita: 2 vittorie, 6 gol, nessun  gol incassato e solo una parata del portiere De Gregorio in due partite.

Ultima settimana di calciomercato quasi tutte le squadre sono cantieri aperti come quelli nelle strade. Senza PNRR calcistico sarà difficile non smontare i ponteggi tenuti su nelle prime tre gare di campionato.

La FIGC litiga con tutti dopo la Lega Serie A, adesso con quella della Serie B. Conquistati i diritti televisivi dal Presidente della serie cadetta, Balata, all’ultimo respiro: sarà difficile farli fruttare e sfruttare in termini pubblicitari vista la troppo contemporaneità delle gare con la Serie A e la possibilità di giocare durante la settimana dal prossimo 7 settembre per le gare europee. Il VAR imperversa, ma dopo ogni gol sarà difficile gioire. Bisognerà aspettare l’esame alla TV da Lissone?

Parma-Milan 2 a 1. A Parma non c’è il mare, ma il Diavolo è affondato contro il Parma di Pecchia, cinico e spietato. Fonseca nuovo allenatore del Milan, come altri nuovi sulla panchine di Serie A, si è dimenticato che la fase difensiva conta di più di quella offensiva. Tutti i difetti del Milan messi in luce da Pecchia. Le praterie nel cuore del gioco hanno permesso ai ducali di andare in gol.

Udinese-Lazio 2 a 1. Friulani in festa. L’Aquila va sotto dopo cinque minuti di gara, ma non riesce a risalire come gli è successo una settimana prima contro il Venezia. Lazio piccola, incompiuta, orfana di talento di fronte ai muscoli e alla tattica di Runjaic, allenatore austro-tedesco che vuol far giocare i friulani come in Bundesliga con pressing e forza fisica. Con il Venezia l’illusione che l’uscita della qualità da Formello fosse superata contro l’Udinese è emersa pericolosamente. Primo sparo di Rocchi: Doveri di Roma non rimosso per la seconda volta dall’AIA questa volta per limiti di età a dirigere Udinese-Lazio. L’esperienza lo ha salvato nell’errore del primo assistente che ha segnalato un fuorigioco inesistente di Lucca, autore del gol. La Lazio si lamenta perché vedendo la bandierina alzata Doveri non ha fischiato e non si sono fermati. Il VAR ha confermato che aveva ragione il direttore di gara.

Inter-Lecce 2 a 0. Il Biscione ha messo sotto il Lecce, anche senza Lautaro infortunato  confermando che Taremi è una buona punta. Pur passando nei primi 5′ di gioco, l’Inter non è stata sciolta contro il Lecce di Gotti lasciando il risultato troppo aperto fino al calcio di rigore trasformato da Calhanoglu in campionato non ne sbaglia uno. Il Lecce si è quasi illuso di poter pareggiare tanto che mister Gotti dopo un’ora di gioco ha messo dentro una seconda punta.

Fiorentina-Venezia 0 a 0. Palladino già in crisi? Aspetta Gudmundsson per risolvere il problema del gol? Queste le domande che viaggiano vicino all’Arno, dopo l’ultimo pareggio scialbo senza gol contro il Venezia orfano del principale protagonista, ossia Pohjanpalo in attacco. La svolta di Palladino senza vittorie se non arriva giovedì sera Budapest potrebbe incominciare a giocarsi la panchina, Sarri già allertato. Già alla seconda giornata la Curva Fiesole  ha finito la partita urlando “Fuori le p…e“. Non digerita l’uscita di Nico Gonzalez, in particolare alla Juventus: gode solamente il Presidente americano Commisso nel mirino della tifoseria per i 33 milioni incassati . Di Francesco tecnico dei lagunari si consola per il primo punto in classifica, ma tanti i dubbi da risolvere per fare un campionato tranquillo.

Torino-Atalanta 2 a 1. Il Torino di Vanoli è tosto non solo sul campo: l’esternazione dell’allenatore prima della gara con i bergamaschi ha fatto breccia nello spogliatoio. “Hanno venduto Bellanova e non lo sapevo“. Il Toro ribalta la Dea. Gasperini ha cercato di controbattere colpo su colpo, ma gli infortuni e il calciomercato non lo premiano. Si consola con Retegui capocannoniere, ma non è una novità per il tecnico di Grugliasco: tutti gli attaccanti con il suo gioco hanno fatto sempre gol. Qualcuno ricorderà Gasparetto al Genoa nel 2007: 21 gare e 6 reti.

Napoli-Bologna 3 a 0. Ragliano il Ciuccio e Conte al Maradona dopo i tre schiaffi rimediati a Verona nel primo turno. Conte aspetta il 15 settembre per avere e vedere la prima formazione che sogna con l’arrivo di Lukaku e altri due acquisti importanti. La forza di Conte ha fatto aprire il portafoglio al Presidente cineasta: spesi 110 milioni di euro nella scorsa  settimana di calciomercato.  De Laurentiis spera di risolvere tutto con la vendita di Osimhen che rifiuta l’Arabia e vuole il PSG. Il Bologna di Italiano arranca, l’equilibrio manca,  il vecchio gioco di Thiago latita.

Roma-Empoli 1 a 2. Roma Caput Mundi, nel giorno della “gioia“, cade contro l’Empoli in contropiede. Per De Rossi sarà difficile giocare con Dybala, Soulè, Baldanzi e Pellegrini perché non è il Brasile di Vava, Didi e Pelè. Due fasi di gioco monche nel cuore del gioco. Per l’Empoli prima vittoria all’Olimpico della sua storia: ogni contropiede è stato un castigo.

Cagliari-Como 1 a 1. Pari quasi in tutto alla Domus Arena di Cagliari. Attacca il Cagliari nel primo tempo e finisce in crescendo il Como spaventando i sardi sugli spalti. Il caldo ha sciolto i ritmi nel secondo tempo.

Verona-Juventus 0 a 3. Non è stata fatale Verona per la Juventus e Thiago Motta. Vola in testa alla classifica la Signora. Non si fanno calcoli, ma cinque punti di vantaggio sul Diavolo dopo due giornate contano. Thiago Motta ribalta lo spogliatoio, lancia giovani, dieci i nati dopo il 2000 in campo contro il Verona. La Dea Eupalla lo assiste perché fanno anche gol al debutto. Il gioco che piace a Motta è in embrione, per capirne di più andare sul sito della FIGC e vedere la tesi quando è diventato allenatore. Con il Verona la partita è durata solamente un tempo. Spavaldo il Verona ad inizio gara, afflosciatosi dopo il primo gol subito lasciando autostrade nel secondo e terzo gol. Thiago Motta lascia il segno anche in panchina, combatte contro Caronte ed è l’unico con vestito e cravatta scura sul terreno. Strano che un uomo libero come lui sia subito entrato nella tendenza Juventus.

Monza-Genoa 0 a 1. Lassù il Grifone e il Gallinaccio. Gilardino e il suo staff tecnico e atletico superano l’orizzonte piccolo e annebbiato del calciomercato. Danno speranza e serenità al popolo genoano in un momento che poteva essere di pianto. Gilardino dà forza per amare questo Grifone anche quando sembra inutile e impossibile.

Ultima settimana di calciomercato: Ottolini con l’arrivo di Miretti ha annunciato che è finito. Ha fatto bene perché sarà una settimana di mercato  da giocare a carte non scoperte, come la Teresina a poker che potrebbe diventare bestiale visti gli artigli, in particolare di procuratori.

Qualcosa dovrà arrivare: la partita di Monza ha fatto capire qualcosa che Gilardino ripete da ritiro di Moena. Adesso anche la difesa con gli infortuni appare limitata Le agenzie di stampa internazionali, le fonti attendibili, non i blog, continuano a scrivere di interessamenti del Genoa verso alcuni calciatori. Il mercato è ancora aperto con tutto il nervosismo che ne consegue, anche perché Pegli i giocatori disponibili in alcuni settori sono pochi.  

Nessun dei genoani in campo e fuori vuole fare voli pindarici ma giocarsi alla svelta una salvezza e dopo cogliere i frutti grazie al gioco di Gilardino, la voglia, la grinta dei calciatori dimostrata non solo campo, ma in ogni conferenza stampa. Il Monza di Galliani se vuole salvarsi dovrà appellarsi alla Famiglia Berlusconi.