Dal Gallinaccio al Grifone con le sue ali d’Aquila e le zampe da Leone. Quello che vogliono vedere i tifosi del Genoa dentro il Tempio contro il Verona è il gioco rapace messo su da Gilardino e dallo staff tecnico e atletico.
Il Genoa visto nelle prime due di campionato è unito ed è sempre più squadra. Siamo solo all’inizio di questa stagione, è vero, ma i segnali sul prato verde portano nella direzione giusta. Adesso è compito di tutti anche fuori dal terreno di gioco farli crescere.
Contro l’Inter, la favorita, e il Monza i rossoblù hanno giocato da squadra lasciando da parte il calciomercato e i più titolati la carriera consumata, mettendo tutti insieme sul campo corsa, cuore e cervello.
I valori ci sono: Gilardino e gli staff sono bravi ad esaltarli con qualcosa di sicuro ma non banale, ossia la fiducia che il Violista trasmette con la sua determinazione.
Per l’eccellenza serviva quasi confermare la squadra della scorsa stagione. Del calciomercato invece non siamo abituati a parlarne alla vigilia e il giorno della partita. Buoncalcioatutti ieri alle 24 ha passato sulla testata e sui social tutto quello successo nel calciomercato estivo del Vecchio Balordo.
Adesso solo l’orgoglio, la professionalità, l’entusiasmo e la voglia di migliorarsi sono elementi primari per raggiungere l’obiettivo e l’optimum. L’impegno da parte di tutti sarà una molla per perfezionare gioco e risultati.
Il copione di Gilardino c’è, tutto riuscirà con maggiore concentrazione e organizzazione per evitare improvvise debacle durante le partite. La forza del Genoa è la capacità di mettere insieme la forza, la “garra” di chi gioca subito e chi in corso di gara e chi sta fuori aspetta il turno fiducioso che arriverà.
Anche con l’Hellas, al di là dei numeri di moduli che continuiamo a dire contano poco, occorrerà attaccare e difendersi da squadra, sempre con tanti elementi nelle due fasi di gioco: un ritornello caro a Gila.
Contro l’Hellas, come diceva Eduardo De Filippo, gli esami non finiscono mai e l’ennesimo sarà contro una squadra che metterà in campo corsa, grinta, fisicità per cercare di rendere la vita difficile.
La formazione alle 17 anche se con la rosa a disposizione in questo momento sarà difficile sbagliare anticipatamente, a meno che Gila non pensi a qualcosa di diverso sul piano tattico.
L’Hellas Verona è ripartita nella prima giornata di campionato battendo il Napoli di Conte, sempre sulla scia dello scorso campionato dove nel girone di ritorno ha fatto 23 punti contro i 14 del girone di andata, pur vendendo i migliori e complessivamente dodici uomini.
In quel calciomercato invernale 2024 arrivarono calciatori che il tecnico Baroni li aveva visti solamente nei filmati, probabilmente è successo al nuovo allenatore Zanetti con quelli a disposizione attualmente in rosa. Sotto il balcone di Giulietta e Romeo gli scaligeri sperano che l’operato del DS Sean Sogliano ripeta l’operazione del mercato di riparazione.
Dopo le prime due gare di campionato per l’Hellas potrebbe essere un’altra stagione tra gloria ma anche preoccupazioni. Contro il Napoli gloria contro la Juve sempre a domicilio affondati dopo il primo gol bianconero, concedendo spazi e contropiede. Quando gli scaligeri fanno fatica a fare pressing, intensità, aggressività uomo contro uomo perdono molte peculiarità del girone di ritorno dello scorso anno.
Sulla riva dell’Adige sono arrivate altre figurine da scoprire: Mosquera che arriva dal Bucaramanga in Colombia; Livramento dal Maastricht; Frese dal Nordsjaelland. In più Harroui e Kastanos dalle retrocesse Salernitana e Frosinone. Ci sono anche i giocatori rientrati dai prestiti come capitan Faraoni. Sono usciti Noslin alla Lazio, Bonazzoli e Swiderski per fine prestiti, Cabal alla Juve per 13 milioni che lunedì sera al Bentegodi ha fatto godere Thiago Motta.
Zanetti è chiamato a mantenere i principi del girone di ritorno dello scorso campionato.
Sean Sogliano ha costruito un progetto per non perdere la bussola in Serie A: qualità atletiche, giocatori forti fisicamente nelle marcature a uomo, di corsa e dinamica, tutti pronti a sfruttare l’occasione per mettersi in luce nel campionato italiano. L’Hellas sarà ruvido difficile da affrontare, ma Zanetti rispetto a Baroni che lo ha preceduto gioca di più sulla difensiva.
Zanetti, mettendo da parte i numeri dopo aver perso con il Cesena in Coppa Italia e aver vinto contro il Napoli, ha giocato con un 4-2-3-1 cambiando dopo il 2 a 0 in un 4-4-2, con la Juve 3-4-2-1 per poi passare al 3-5-2.
Negli allenamenti settimanali ha provato con insistenza il 4 2 3 1 con i ballottaggi: Magnani o Frese in difesa, Belahjane o Dani Silvia play a sostituire l’infortunato Serdar, Suslov e Kastanos alle spalle di Tengstedt, ex Rosenborg, favorito su Mosquera come prima punta.
Arbitra Ayroldi di Molfetta. Altro colpo di teatro del designatore Rocchi dopo Doveri di Roma a dirigere Udinese-Lazio. Si poteva evitare la designazione del pugliese figlio d’arte nelle prime giornate di campionato, per di più al Ferraris dopo che l’arbitraggio di Inter-Genoa nel girone di ritorno dello scorso anno è stato vivisezionato non solo dalle moviole, ma anche dai filmati fatti vedere ai direttori di gara, anche nell’ultimo ritiro, per non commettere gli stessi errori. Errore messo in risalto dalle scuse di Barella per il rigore concesso.
Come sempre Ayroldi verrà giudicato alla fine della gara. La fiducia non potrà mai mancare per chi entra sul campo di fronte a 30.000 spettatori. Il lavoro di Rocchi no: “il potere è la capacità di raggiungere gli scopi. Il potere è la capacità di effettuare dei cambiamenti” diceva Martin Luther King.
Primo assistente Giallattini Roma, secondo assistente Fontemurato di Roma 2, quarto uomo Di Marco (Ciampino). VAR Serra di Torino, AVAR Mazzoleni di Bergamo.