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Serie A, l’analisi della 5° giornata

Quinta giornata di campionato che vede il Torino in testa con 11 punti. Gongola il Presidente Cairo per gli acquisti decisivi del calciomercato dopo aver subito le contestazioni, in particolare per la vendita lampo di Bellanova. In fondo alla classifica Cagliari e Como con 2 punti, Monza 3, Venezia 4: gli scommettitori si giocano la loro salvezza. L’Empoli davanti a Inter e Milan fa notizia.

La FIGC tra spionaggio e lettere anonime anima la guerra tra il Presidente Gravina e Lotito. Addirittura tutto nel mirino della  Direzione nazionale  antimafia non solo per riciclaggio  e appropriazione indebita, ma anche per dossieraggio illegale. Dopo  una settimana di solo calcio con la Champions le TV malate di calcio hanno registrato spettatori in calo e sono in pericolo i ricavi della pubblicità. Ma veniamo alle singole partite.

Cagliari-Empoli 0 a 2. Vola l’Empoli di D’Aversa, sbanca Cagliari e mette in crisi l’ex Nicola. La sua panchina comincia a traballare con zero vittorie, due pareggi e tre sconfitte. Nicola non può farci nulla, i sardi neanche con le mani riescono a fare gol. L’Empoli invece con il suo gioco semplice tiene bene il campo, gioca velocemente in verticale e il continuo movimento dei calciatori nel centrocampo avversario non ha lasciato scampo ai sardi.

Verona-Torino 2 a 3. Il Torino supera il Verona e sale in vetta non solo per una notte. Per il Toro c’è voluto il rosso a Dawidowicz (21’ primo tempo, gomitata segnalata dal primo assistente e confermata dal VAR) per portare in Piemonte i tre punti. Sanabria ha sbagliato un calcio di rigore, ma si è rifatto subito con una rete rubando il pallone agli scaligeri. Il Verona fino al cartellino rosso ha ribattuto colpo su colpo, dopo ha combattuto ma lasciando spazi alle ripartenze del Toro.

Juventus-Napoli 0 a 0. È finita senza reti l’attesa gara tra Thiago Motta e Conte, di ritorno allo Stadium. Assenti non giustificati e sostituiti Vlahovic e Lukaku. Partita equilibrata e avara di emozioni. Thiago non gode per la porta ancora imbattuta e l’attacco sterile. Tocca a lui cambiare registro, difendersi con il pallone non forzando mai la giocata per non subire transizioni mette in difficoltà la fase offensiva. Conte invece gioisce: dopo cinque giornate di campionato è davanti a Juventus, Inter e Milan ed è convinto che i margini di miglioramento siano tanti.

Lecce-Parma 2 a 2. Gara spettacolare nel risultato con due rossi esagerati, specialmente quello nei confronti del pugliese nel quale, come sempre, le immagini arrivano da lontano. Alle telecamere di DAZN e di Sky non interessano tutte le partite in uguale misura. Salentini in vantaggio di 2 a 0, ducali che pareggiano tra zona Cesarini e recupero.

Fiorentina-Lazio 2 a 1. La Fiorentina vince la prima gara del campionato, per tutti la soluzione è Gudmundsson in riva all’Arno. Entra nel secondo tempo, subito si procura un rigore e dopo ne realizza un altro facendo la solita manfrina con Kean invece che con  Retegui per chi dovesse tirarlo. Poi salva in area viola un tiro laziale e nessuna altra azione di rilievo. La Lazio aveva messo in crisi Italiano fino al calcio di rigore, dominando la partita nel primo tempo e procurandosi anche il vantaggio contro una squadra che giocava molto nervosa con i soliti difetti in fase di possesso. A Roma puntano il dito sull’arbitro genovese Marcenaro, protagonista nel secondo episodio di rigore al 90’ di gioco, richiamato dal VAR, perché chiamato a decifrare se il calcetto laziale fosse successo sulla linea di fondo o fuori dal campo. Duro Mister Baroni con il fischietto genovese: “decisioni contro lo spirito del calcio“.

Monza-Bologna 1 a 2. Difficile affermare che la prima vittoria di Italiano sia arrivata con merito. Ha giocato di più in fase offensiva, ma le incertezze sono affiorate contro un Monza con tanti calciatori fuori per infortunio. Brianzoli mai in fase offensiva, tenuti in gioco dal portiere Turati. Italiano per vincere ha avuto bisogno di una perla di Castro da fuori area.

Roma-Udinese 3 a 0. Buona la prima di Juric: non era semplice prima del fischio di inizio con tifosi in subbuglio per il licenziamento di De Rossi e, il giorno prima dell’incontro, con un altro terremoto, ossia le dimissioni dell’Amministratrice delegata Lina Souloukou scappata per le minacce ricevute dopo il licenziamento di De Rossi.

Bravo Juric, in tre giorni ha ordinato la squadra facendola diventare aggressiva alla Pirata. Runiajc, il tecnico friulano che aveva rubato le pagine vista la classifica, è sceso   all’Olimpico con una squadra ancora più offensiva. Probabilmente se ne sarà pentito, mai in partita e tanti errori tecnici.

Inter-Milan 1 a 2. Dopo sei derby persi, il Diavolo è riuscito a mettere in Gabbia il Biscione. Tanti i meriti di Fonseca con una strategia tattica che non ha permesso ad Inzaghi di fare il solito gioco: due attaccanti, corsie laterali ben occupate, ma soprattutto a sorpresa il lancio di Gabbia, difensore tosto e  goleador. Inzaghi ci ha provato con i cambi, in particolare tutto il centrocampo, ma il Diavolo ha continuato le danze e Sommer ha dovuto fare parate importanti.

Atalanta-Como sospesa per problemi atmosferici: le due squadre scenderanno in campo stasera alle 20,45.

Venezia-Genoa 2 a 0. Abbiamo – e ho – scritto tutto sulla partita. Dopo 48 ore meglio che sia successo domenica. Gilardino si è assunto le sue responsabilità, ma la partita è stata abbandonata dai calciatori nel secondo tempo, non da lui. La sfiga perseguita il Vecchio Balordo visto l’infortunio a Ruslan e l’ennesimo di Messias ed Ekuban.

Adesso tocca a Gilardino riprendere il cammino, ma dovrà essere la società a intervenire: il passato è passato, è vero, ma se il futuro non terrà conto del passato…Attenzione! La rosa è ai minimi termini e i muscoli non lasciano tranquilli.

Una riflessione: le decisioni strategiche ed economiche (che non arrivano da Pegli) non possono e non devono influenzare il destino del Vecchio Balordo.  Occorrono non più uno, ma due svincolati considerato che qualcuno è più alla CDS per accertamenti che in campo.

C’è paura per il prossimo calendario, ma il Genoa ha fatto vedere – non solo in questa stagione appena iniziata – che si trova più a suo agio con le squadre più titolate. Basta però aiutarlo dopo il calciomercato estivo.   

Ad oggi il campionato, eccetto delle seconde linee inaspettate in testa alla classifica, lascia spiragli per potersela giocare con tutte le avversarie, vittime del calcio voluto dalla UEFA, mal digerito dai team italiani.

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